In Gran Bretagna sta creando forte attenzione mediatica WSQK The Squawk, pop-up station del gruppo britannico Global (quello di Capital e Heart) che traduce nel mondo reale (DAB+ a Londra e IP in tutto il mondo) la stazione anni ’80 di fantasia della serie tv Strange Things basata su un formato immersivo (modello ideato e depositato per primo in Italia) che consente agli appassionati della serie di vivere l’atmosfera della città di Hawkins (location della fiction).
Un’iniziativa che dimostra come la radio, se ben progettata (addirittura è stato adottato un apposito processore del suono anni ’80), possa ancora innovare ed espandere universi narrativi.
Sintesi
La pop-up radio WSQK The Squawk, lanciata dal gruppo mediatico Global a Londra (in DAB+) e nel mondo (via IP) per accompagnare l’uscita della quinta stagione di Stranger Things (sarà in onda dal 24/11/2025 al 01/01/2026), rappresenta un caso esemplare di format immersivo: un modello narrativo e sonoro che trasforma la stazione in un luogo coerente, abitabile, con identità, rubriche, spot e sound design anni ’80 perfettamente integrati.
Frutto di una progettazione editoriale estremamente rigorosa, l’iniziativa conferma la capacità della radio di diventare un potente veicolo di storytelling e marketing esperienziale, sfruttando le piattaforme DAB e IP per creare eventi sonori temporanei ad alto engagement.
Mentre in USA l’innovazione ristagna, WSQK mostra come in Europa – e in Italia, che detiene la paternità giuridica del format immersivo – esista ancora un grande potenziale creativo per una radio capace di sorprendere, uscire dagli schemi e reinventarsi come medium che espande mondi narrativi e non li riflette soltanto.
L’idea
Non è tanto l’idea di una stazione immersiva anni ’80 ad aver attirato la nostra attenzione (non è una novità: si tratta di un format depositato per la tutela legale proprio in Italia anni fa, di cui quindi il nostro paese rivendica la paternità), quanto il fatto che WSQK The Squawk, pop-up radio londinese DAB e IP lanciata per promuovere l’ultima stagione (la quinta) della serie di Netflix Stranger Things, è l’ennesima dimostrazione di come, sapendo guardare fuori da desueti schemi anni ’90, la radio possa costituire ancora un fenomenale veicolo di promozione al passo coi tempi.
WSQK The Squawk
Il 24/11/2025 è stata lanciata in UK (a Londra, specificatamente) WSQK The Squawk, una pop-up radio immersiva diffusa su DAB, IP eterogeneo (tablet, pc, smart speaker e la piattaforma Global Player, del gruppo Global, che della stazione è produttrice) che rimarrà in onda fino al 1° gennaio 2026 (col finale di stagione della serie).
Made in Hawkins
Un’autentica stazione “made in Hawkins”, la cittadina immaginaria del mondo di Stranger Things, realizzata da Global Media & Entertainment Limited, società editrice britannica fondata nel 2007, proprietaria delle emittenti Capital, Heart, Smooth, Radio X, Gold, Classic FM e LBC.
Global
Cioè il più grande gruppo radiofonico commerciale in Europa ed una delle principali aziende di pubblicità esterna (OOH) nel Regno Unito che ha l’imprenditore Ashley Daniel Tabor-King come editore di riferimento.

Format immersivo
WSQK non è semplicemente una mera playlist anni ’80 prelevata dalla soundtrack di Stranger Things, ma una vera e propria esperienza immersiva: con jingles d’epoca, DJ in stile americano anni ’80 (Mary Price, Vance Goodman e Mindy Flare), rubriche come Rewind at 9 (segmento in cui si sfidano gli ascoltatori ad identificare una canzone suonata al contrario), Talk to Tammy (rubrica con consigli agli abitanti di Hawkins), Dial-A-Dedication (immancabile – negli anni ’80 – programma di dediche, che però consente agli ascoltatori di oggi di richiedere brani in quel passato, in una perfetta applicazione del formato immersivo), spot ambientati fra negozi e imprese immaginarie di Hawkins, aggiornamenti notiziari all’ora.
Protagonisti non spettatori
Tutto costruito per far sentire l’ascoltatore parte del mondo di Stranger Things e non mero spettatore esterno.
Anche il suono è processato anni ’80
Anche l’aspetto tecnico è parte dell’illusione: la modulazione audio utilizza un vecchio processore Inovonics FM250, tipico delle radio degli anni ’80, per ricreare una sonorità autentica, compressa ed in pieno stile retro. In sostanza, WSQK rappresenta un salto: non più “radio come contenitore di musica”, ma “radio come ambiente narrativo”.

Immersività: un “formato” che va oltre la playlist
Il termine formato radiofonico descrive da sempre la struttura e l’idea alla base di un programma radio — musica, palinsesto, clock, target, mix di contenuti. Ma il modello WSQK sembra spingere oltre quella definizione tradizionale, integrando elementi narrativi, ambientali, contestuali, che trasformano l’emittente da “stazione” a “luogo”: una location fittizia, con una propria identità, con un’estetica ed una narrazione coerente, munita di interazione (rubriche, richieste, dediche) come in uno spazio sociale condiviso.
Promo experience
“WSQK dimostra come una radio — in questo caso attraverso un format immersivo, di cui l’Italia è stata indiscusso precursore con il deposito per la tutela legale del formato immersivo — possa trasformarsi in un brand narrativo, capace di creare un’esperienza complessa e coerente di natura ambientale.
Entertainment
Un approccio non solo strumento di entertainment, ma mezzo per storytelling e marketing esperienziale (nel caso di Stranger Things, il legame con la serie)”, commenta Patrizia Cavallin, consulente editoriale per Consultmedia, redattrice musicale per la Radio Svizzera Italiana e per 70-80.it, la prima radio immersiva italiana.

Le possibilità del digitale
Piattaforme digitali flessibili come DAB e IP consentono di creare stazioni effimere (pop-up), destinate ad occupare un periodo o un contesto, fornendo scelte aggiuntive strategiche per stimolare l’engagement sul tema specifico, un valore prezioso anche sul piano commerciale e pubblicitario, in quanto “sfrutta l’autorevolezza del mezzo radiofonico e l’alea fascinosa per promuovere indirettamente (e in forma estremamente più sottile, suadente e potente) il messaggio che veicola (in questo caso l’atmosfera di Stranger Things)”, puntualizza Patrizia Cavallin.
Made by Global
James Rea, Chief Broadcasting and Content Officer di Global, ha dichiarato: “I fan di Stranger Things amano la nostalgia e l’energia dello show, e questa stazione lo assorbe completamente”.
Cridland: gli americani hanno smesso di innovare la radio 19 anni fa
“Mentre gli americani, purtroppo, hanno smesso di innovare nella radio – ed ho prove che hanno smesso di farlo 19 anni fa – altre parti del mondo offrono contenuti molto più interessanti ed entusiasmanti (ricordo ancora di essere salito in macchina nel 2014 in Nevada, e di non aver trovato letteralmente nulla da ascoltare)”, commenta James Cridland, futurologo della radio recentemente ospite su queste pagine con un proprio intervento, a riguardo dell’iniziativa WSQK.
Oltre la nostalgia: la centralità del design editoriale
“Ciò che WSQK conferma con forza è che il valore non risiede nella nostalgia in sé – quella, da sola, non basta e rischia anzi di scadere in esercizio manieristico – ma nella progettazione editoriale. È la cura maniacale dei dettagli a fare la differenza: dalla scelta delle voci alla scrittura dei break, dalla sonorizzazione analogica al ritmo narrativo, ogni elemento converge a generare coerenza diegetica”, sottolinea Patrizia Cavallin.
Grammatica rigorosa del format immersivo
“Un format immersivo non funziona se non possiede una grammatica rigorosa. In questo senso, Global dimostra una maturità produttiva che dovrebbe essere osservata con attenzione anche dalle nostre realtà editoriali nazionali, soprattutto da quelle che già si muovono in questo solco creativo, come 70-80.it, pioniera italiana del format immersivo legalmente depositato.
La radio come media “centrifugo” che espande i mondi narrativi
L’iniziativa rivela inoltre un punto che spesso sfugge nelle analisi superficiali: la radio, quando è ben costruita, non è un medium ancillare della televisione o dello streaming, ma un mezzo centrifugo, capace cioè di espandere un universo narrativo oltre i confini dell’opera originale. Nel caso di Stranger Things, WSQK non si limita a pubblicizzare la serie, bensì la prolunga, la amplifica, la rende abitabile.

Estensione mediale
Questa estensione mediale è qualcosa che né social network né video-shorts possono replicare con la stessa profondità: il suono, per sua natura, non mostra, ma evoca — e proprio per questo può rendere vivo un mondo immaginario con una potenza che altri media non possiedono.
Una lezione per l’industria italiana
Per il mercato italiano, WSQK rappresenta una conferma di ciò che gli analisti più attenti sostengono da anni: la radio non è un mezzo “maturo e statico”, ma un mezzo che, se liberato dagli schemi anni ’90 (come ricorda Cridland), può ancora innovare in modo sorprendente.
Esperienza replicabile
Il modello pop-up è un esempio perfettamente replicabile anche nel nostro contesto, dove esistono già know-how, sperimentazioni e persino tutela giuridica del format.
La radio può ancora sorprendere, se esce dagli schemi
E soprattutto esiste un pubblico che, pur non esplicitandolo, risponde positivamente a contenuti coerenti, ben scritti, ben sonorizzati e dotati di un’identità forte. È il momento, come ripetiamo spesso su queste pagine, di tornare a progettare la radio, non solo a programmarla.
Pop-up radio: un modello sostenibile…
Il caso WSQK rilancia anche la discussione sulle pop-up radio come modello editoriale sostenibile nel tempo. A differenza delle stazioni temporanee “usa e getta” del passato, le pop-up immersive offrono un valore aggiunto molto specifico: non vivono sulla quantità, ma sulla qualità dell’esperienza e sulla sua unicità. Il loro ciclo di vita limitato diventa un vantaggio competitivo — genera scarsità, attesa, conversazione.
… quando è progettato bene
Ma per funzionare devono essere realizzate con una professionalità impeccabile, come dimostra Global. Senza scrittura, senza sound-design, senza produzione creativa, una pop-up è solo un flusso musicale tematico. Con una costruzione editoriale robusta, diventa invece un evento mediatico“, conclude la consulente (E.G. per NL)













































