Editori stiano tranquilli: “Nessun altro travaso di frequenze (470 MHz â 694 MHz) è attualmente previsto dalla tv all’IP, perchĂŠ allo stato non sarebbe vantaggioso”.
“Le reti a larga banda sono divenute dei temibili competitor per quelle televisive ma lâofferta televisiva terrestre, calata nellâattuale scenario multipiattaforma, continua a mantenere un suo forte appealâ.
Ă dunque possibile che, in futuro, âil digitale terrestre continui a mantenere un suo spazio integrandosi con altre forme di fruizione in unâottica di complementarietĂ â. Lo ha detto il Commissario dellâAutoritĂ per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, intervenendo alla conferenza annuale di HD Forum Italia.
Il Commissario ha evidenziato come in Italia, a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, non è presente una valida alternativa alla piattaforma televisiva digitale terrestre in quanto ânon può contare su una rete per la TV via cavo e i servizi audiovisivi veicolati dalle reti a larga banda hanno una penetrazione non paragonabile a quelli diffusi dal digitale terrestreâ.
Martusciello ha anche ricordato come nemmeno la piattaforma satellitare sia in grado di competere perchĂŠ âin Italia la TV digitale terrestre è diffusa in modo capillare ed è profondamente radicata nelle abitudini e nella cultura dei cittadini: per questo rappresenta strumento essenziale per il pluralismo e lâaccesso generalizzato a cultura, informazione e intrattenimento. All’importanza sociale si affianca poi un ruolo commerciale ancora di primo piano che può ulteriormente evolvere in futuroâ.
In relazione al processo di refarming della banda 700 MHz, attualmente in corso, Martusciello ha sottolineato come questo âpunta a rendere concrete le grandi aspettative riposte nei sistemi di quinta generazioneâ e che âferme restando le notevoli difficoltĂ di riconfigurazione del sistema televisivo, lâadozione delle piĂš avanzate tecniche di trasmissione e codifica può in qualche modo compensare la cessione di frequenze alle telecomunicazioniâ.
Riguardo allâeventualitĂ di un futuro ingresso delle tlc anche nella restante porzione di spettro destinato alla televisione – la cosiddetta banda sub 700 MHz (470 MHz â 694 MHz) – il Commissario ha evidenziato che âconsiderando sia lâaspetto commerciale che quello sociale, non è al momento possibile concludere che, in Italia, il trasferimento di altre risorse dalla TV alle telecomunicazioni sarebbe vantaggiosoâ.
Martusciello ha infine rilevato come in uno scenario tecnologicamente evoluto, di competizione e complementarietĂ fra diverse modalitĂ di distribuzione e fruizione, resti ferma la centralitĂ della produzione dei contenuti: âla sfida quindi sarĂ quella di puntare su prodotti originali, cercando un proficuo sodalizio con lâinnovazione e gli aspetti tecnologici in grado di consentirne una piĂš ampia distribuzioneâ. (E.G. per NL)


