Tv e Radio locali, Emilia-Romagna: la Curia di Bologna cede la proprietà di Nettuno Tv e Radio Nettuno alla societa’ Best Tool. L’arcivescovo Zuppi si sgancia dal controllo diretto dei media

Nettuno

La notizia che la Curia si sgancia dalla proprietà della bolognese Nettuno Tv è uscita mercoledì 21 novembre sull’autorevole e diffusissimo quotidiano felsineo ‘Il Resto del Carlino’ (edizione di Bologna), che con Nettuno Tv collabora peraltro in modo abbastanza assiduo, anche perché i due media hanno in comune la concessionaria pubblicitaria SpeeD, elemento, naturalmente, di un certo rilievo.
Nettuno Tv è nata circa cinque anni fa, dopo che la Curia aveva deciso di abbandonare il suo impegno (e le sue quote) nella Tv locale È Tv, di cui abbiano appena scritto, e di unire (anche nel nome) una Tv locale alla Radio felsinea che controllava da tempo, Radio Nettuno, che è nota al pubblico per il suo stretto legame con la squadra di calcio locale, il celeberrimo ‘Bologna che tremare il mondo fa’ (anche se attualmente lotta solo per la salvezza in Serie A). In questi anni Nettuno Tv (canale 99 Lcn), sotto la direzione di Francesco Spada, ha saputo proporsi come emittente della città emiliana per definizione (anche nel nome), realizzando tg, rubriche e iniziative (il famoso camper in giro per la provincia) sempre legate alla realtà locale. Radio Nettuno (anch’essa in concessione alla SpeeD), da parte sua, ha seguito una strada basata su news e soprattutto calcio e sport, anche se non sempre in unità d’intenti (come vedremo) con Nettuno Tv; fra l’altro, Radio Nettuno si era anche alleata qualche anno fa con l’altra importante stazione locale Radio International.

Ma veniamo alla novità di queste ore, legata alla personalità dell’attuale arcivescovo Matteo Zuppi, ben diverso rispetto a diversi suoi predecessori, vicino ad esperienze ‘di strada’ e a carattere sociale e lontano dai legami più collegati a posizioni di potere e di controllo anche dei media. Per questo Zuppi sembra aver perseguito la cessione (peraltro gratuita) da parte della Curia di Nettuno Tv, modificando una situazione che aveva ereditato e che era maturata in ben altro contesto. Ma vediamo di seguito l’attento articolo di Massimo Selleri comparso appunto sul ‘Resto del Carlino’ – edizione di Bologna:
“La Curia si sgancia dal panorama televisivo bolognese, pur mantenendo una certa influenza sulla storica Radio Nettuno e sulla più giovane emittente Nettuno Tv. Dalla compagine societaria della Televisione locale sono uscite sia la società Intermirifica che la Fondazione Lercaro, realtà direttamente riferibili a via Altabella  (sede bolognese della Curia; N.d.R.) e con una modalità simile, in tempi brevi, lo stesso avverrà anche per la Radio.

In sostanza le quote sono state cedute gratuitamente a Best Tool, una società che si occupa di progettazione, sviluppo e assistenza in campo informatico e che ha tra i suoi clienti diverse emittenti radiotelevisive della regione, mentre gli altri soci hanno ceduto una piccola parte delle loro quote per consentire al nuovo proprietario di acquisire la maggioranza.
Si completa, così, il percorso voluto dall’arcivescovo Matteo Zuppi e portato avanti dai suoi diretti collaboratori, come don Marco Baroncini, e che aveva come traguardo quello di svincolare la Curia dalla proprietà delle due emittenti, un cammino che è durato più tempo del previsto e che, alla fine, dovrebbe portare a ricostruire una sinergia tra la Radio e la Televisione, cosa che nell’ultimo anno si era persa, non essendoci più unità di intenti sul progetto editoriale. La continuità nel restare idealmente vicini al pensiero del’Arcidiocesi è comunque garantita dai vecchi soci e in particolare dal professor Antonio Monti, direttore scientifico del Mare Termale Bolognese”.
A titolo di curiosità (ma non solo) conviene riportare ora parte dell’articolo, dello stesso Massimo Selleri e sempre del ‘Resto del Carlino’, apparso sul quotidiano nel settembre 2013 e intitolato nientemeno che ‘Pronta a decollare Nettuno Tv, dodici soci in pista con la Curia’, in cui si immaginava una Tv più forte e solida di quella attuale e che si avvaleva anche dell’appoggio di Teleromagna, che all’epoca diede in effetti una mano alla nascita di Nettuno: “Ai nastri di partenza la nuova emittente televisiva frutto di una stretta collaborazione tra diverse realtà imprenditoriali non solo bolognesi.

Salvo sorprese, dovrebbe chiamarsi Nettuno Tv e nella piattaforma del digitale terrestre dovrebbe occupare o il canale 14 o il numero 99. Al momento sono 12 i futuri soci che hanno detto sì alla chiamata del vescovo emerito ausiliario di Bologna, monsignor Ernesto Vecchi (non Zuppi, appunto; N.d.R.), e tra questi ci sono nomi di rilievo come Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia Romagna, Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna, Romano Volta, presidente di Datalogic, e Gino Cocchi, ex vicepresidente sia di Unindustria Bologna che di Bologna Fiere.
Faranno parte della compagine societaria anche Unifica, il consorzio che raccoglie circa 1200 piccole e medie imprese artigiane nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica, e Teleromagna, a cui la nuova emittente si appoggia per le frequenze televisive…
Al progetto parteciperà in modo attivo anche la Curia, attraverso il coinvolgimento di Radio Nettuno, emittente radiofonica posseduta da Intermirifica, una società la cui maggioranza delle quote è posseduta dall’Arcidiocesi”. (M.R. per NL)

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