Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italiana

Pietrangelo Gregorio

Pietrangelo Gregorio è morto, alla bella età di 90 anni, qualche giorno fa a Napoli e stranamente la sua scomparsa non ha avuto un grande riscontro nel mondo dell’emittenza locale italiana, di cui pure era stato a più riprese parte importante, in particolare ovviamente in Campania.
Qui era stato in effetti un vero ‘pioniere’ dell’emittenza privata, uno di quelli che questo periodico cerca di non dimenticare.
Pietrangelo Gregorio, classe 1928, era nato a Calabritto (Alba Irpina) ed era cresciuto a Piedimonte Matese, cittadina che lasciò poi negli anni Sessanta, trasferendosi prima a Napoli e poi in Francia, dove si laureò in ingegneria elettronica e ottica.telediffusione italiana nino taranto1 - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italiana
Successivamente Napoli divenne la base fissa di tutte le sue operazioni, sempre caratterizzate da una grande inventiva, fantasia, estro, anche genialità e sicuramente capacità di precorrere i tempi rispetto a tutti gli altri.
Pietrangelo Gregorio si dedicò infatti subito alla ricerca e alle ‘invenzioni’ e divenne noto quando fu l’effettivo precursore dell’epoca delle emittenti televisive private in Italia, in particolare con Tele Diffusione Italiana – Telenapoli, Tv via cavo nata nel capoluogo campano pare addirittura all’antivigilia del Natale 1966.
Il caso Tele Diffusione Italiana ha in realtà sempre fatto discutere.
La nascita della prima tv libera italiana è storicamente fatta coincidere con l’avvio delle trasmissioni via cavo di Telebiella di Giuseppe (Peppo) Sacchi, nel 1971-72.

Eppure, dalla metà degli anni ’90 si è cominciato a parlare di una esperienza antecedente di 5 anni, quella, appunto di Telenapoli dell’allora quarantenne Pietrangelo Gregorio, che avrebbe iniziato le trasmissioni ufficiali il 26/04/1967 (addirittura quelle sperimentali dal 24/12/1966), connotandosi come la prima televisione privata italiana.
Se è vero che prima di Telebiella (ed anche di quelle, presunte, di TDI del 1966) in molti avevano tentato di scardinare il monopolio RAI con esperimenti fugaci, va riconosciuto all’ex regista della concessionaria pubblica Sacchi di aver avviato qualcosa di continuativo ed organizzato, attirando l’attenzione politica ed istituzionale (e i fulmini di questa).FESTIVAL DI SANREMO TELEDIFUSSIONE ITALIANA ARTICOLO 241x300 - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italiana I contestatori del primato si chiedono: come è possibile che un’impresa che pochi anni dopo l’avvio delle trasmissioni avrebbe avuto (dati di Gregorio) 150 dipendenti, 380 km di cavo, 28.000 utenti viveva in sordina al punto da essere superata in notorietà da tv familiare come quella di Sacchi e della moglie? Eppoi vi sono delle autodichiarazioni di Telenapoli contrastanti, che dichiaravano l’inizio delle trasmissioni nel 1974 (cfr. foto acclusa a questo articolo). A supporto degli scettici anche il fatto che l’atto costitutivo della Telediffusione Italiana srl risale “solo” al 17/12/1970, che è pur sempre di qualche mese antecedente a quello di Telebiella e di per sé non attesta l’avvio delle trasmissioni sul piano tecnico-concreto.
La querelle sulla primogenitura di TDI è del resto. tracciata anche da Wikipedia che così riporta: “Molti osservatori restano increduli nel rilevare le notevoli difficoltà che bisognava superare e che avrebbero reso impossibile una realizzazione del genere. Vero è che i successi conseguiti dalla Telediffusione Italiana Telenapoli furono così eclatanti da destare incredulità nella stessa giornalista Annamaria Ghedina che si accingeva a scrivere “La vera storia della Televisione Libera italiana”, non avendola constatata di persona, perché all’epoca risiedeva a Milano. E0281 Tele Diffusione Italiana Tele Napoli Napol 300x134 - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italianaPer averne conferma, si assunse l’onere di intervistare 50 noti personaggi (uomini di cultura, giornalisti, artisti, tecnici TV, che avevano compartecipato alle varie iniziative della Telediffusione Italiana), fra i quali Aldo Bovio, Vittorio PaliottiAngelo MannaElena CroceMimmo CarratelliMauro CaianoBenedetto CasilloLucia CassiniAlberto SordiEnzo Tortora, Arnaldo Delehaye, Domenico De Simone, Caterina De Santis, Angela LuceGloria CristianAlighiero NoscheseGino RivieccioGlorianaMario e Sal da VinciPaolo Del VaglioMirna DorisAurelio FierroNinì Grassia, Clemente Hengheller, Orazio Mazzoni, Renato Ribaud, Franco Nico, Renato RutiglianoAlma Manuela Tironei FatebenefratelliMax Vajro ed altri ancora, le cui interviste sono riportate dalla Ghedina nel suo volume. Tutti confermano con nostalgia ed entusiasmo la grandeur della Telediffusione Italiana di Napoli. Basta considerare che stendere 380 km di cavo nell’intera città, da Bagnoli al Cardarelli, da Secondigliano a Ponticelli, con condomini ostici, che non permettevano neppure l’appoggio di una staffa… fu un’impresa ardua superata con un provvidenziale savoir faire napolitain: oltre i 150 dipendenti, furono appaltate 8 ditte specializzate (che lavoravano per l’allora SIP e per l’Enel……che riuscirono a piazzare tutti i cavi primari, senza la minima contestazione, perché si riteneva che stessero lavorando per la Sip o per l’Enel! STATUTO TELEDIFUSIONE ITALIANA TELENAPOLI 1 203x300 - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italianaDopo i primi allacciamenti, furono gli stessi condomini a “raccomandarsi” per avere la precedenza negli allacciamenti successivi. A parte le difficoltà logistiche per cablare un’intera città come Napoli, vi erano delle enormi difficoltà oggettive: mancanza di materiale specifico, mancava un cavo a bassa attenuazione: fu prodotto esclusivamente per la Telediffusione Italiana dalla ditta belga Sannefois di Liegi: giunsero a Napoli tre tir per il solo trasporto degli enormi “rocchettoni” di cavo. Mancavano le cassette di distribuzione plurima: la Philips ne produceva un tipo a 4 uscite (e ne occorrevano almeno 20 per collegare un intero caseggiato). Si fu costretti a produrre in loco queste particolari cassette, direttamente nella sede di piazza Amedeo, dove venne realizzata una piccola fabbrica con nastro trasportatore. Per i soli 12.000 contenitori a tenuta stagna di alluminio, la “Pressofusione Sabella” lavorò ininterrottamente per oltre 6 mesi. Nel contempo furono attrezzati 6 studi televisivi a colori (unici all’epoca) ed una nutrita redazione con 15 giornalisti, assicurando un lavoro a 150 dipendenti. TDI 300x213 - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italianaQuesta imponente realizzazione fu possibile grazie al gruppo dei benemeriti fratelli Enrico ed Ubaldo Capozzi, che vollero sostenere tutte le iniziative proposte da Pietrangelo Gregorio. Ad essi va riconosciuto il merito di aver fatto assegnare alla città di Napoli il primato incontestato nel settore televisivo. I fratelli Capozzi riuscirono a riunire numerosi professionisti ed imprenditori realizzando un’importante finanziaria la “Finin”, che sostenne tutte le notevoli spese relative (nell’ordine di oltre 3 miliardi di lire dell’epoca). Con la liberalizzazione dell’etere (luglio 1976) la TV Cavo divenne “ex abrupto” obsoleta e….la Telediffusione Italiana fu costretta ad aggiornarsi, lasciando il cavo e iniziando ad irradiare via etere da Monte Faito. Ancora oggi su molti edifici napoletani possono “ammirarsi” residui di cavi e di cassette di distribuzione della vecchia Telediffusione Italiana Telenapoli. La “Telediffusione Italiana Telenapoli”, fondata da Pietrangelo Gregorio, iniziò le trasmissioni via cavo a Napoli, il 24 dicembre 1966, trasmettendo, per prima, spot pubblicitari per promuovere alcuni prodotti in vendita presso i magazzini Upim. Quindi si collegarono al cavo numerosi bar e pubblici esercizi. Subito dopo iniziarono gli allacciamenti agli utenti privati. I programmi, inizialmente, comprendevano i titoli dei quotidiani “il Mattino” e “Roma”, piccoli spettacoli di cabaret e canzoni napoletane. TELEDIFFUSIONE ITALIANA CANTAGIRO 300x226 - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italianaTutti i programmi andavano in diretta perché all’epoca mancavano i videoregistratori. Successivamente, i programmi più impegnativi venivano filmati con cineprese 16 mm, accoppiate al Nagra e una volta sviluppati e montati in moviola i filmati, venivano trasmessi più volte col telecinema. Per regolarizzare meglio l’attività, nata come ditta individuale nel 1966 e per soddisfare le richieste crescenti di allacciamenti, il 17/12/1970 si costituì la società “Telediffusione Italiana”, con atto del notaio Carlo Tafuri (repertorio nº10965 – Raccolta 511). Orbene, anche prendendo come documento ufficiale questa tardiva costituzione della società “Telediffusione Italiana”, datata 17/12/1970, rimane tacitamente acquisita la priorità della televisione via cavo napoletana, rispetto a quella di Telebiella, che iniziò le trasmissioni (come riportato dal suo stesso sito Internet 1 solamente il 6 aprile 1972. Quindi, la “primogenitura” resta, indiscutibilmente, alla Telediffusione Italiana Telenapoli. Telebiella, fondata da Peppo Sacchi nel 1972 (sei anni dopo la nascita della Telediffusione Italiana Telenapoli) ha il grande merito di essere stata la prima emittente ad aver intrapreso azioni legali che convalidarono la liceità della TV Cavo, contribuendo alla nascita di numerose televisioni libere in Italia.

 Per questo merito ha acquisito una notevole notorietà (grazie anche al coinvolgimento di testimonial quali il presentatore Enzo Tortora e il cantante Bruno Lauzi), al punto che importanti autori hanno ritenuto, e non a torto, che Telebiella fosse anche la prima TV libera nata in Italia. Nel volume “Da Gregorio a Berlusconi – la vera storia della Televisione Libera in Italia” di Annamaria Ghedina (edizioni Vittorio Pironti), e in “il Mucchio Selvaggio” di Dotto e Piccinini (edizioni Mondadori), le varie trasmissioni RAI e di Mediaset (in particolare Matrix del 3 novembre 2006) e così via, per smentire coloro che sostengono che “mancherebbero riscontri” per stabilire la primogenitura di Telediffusione Italiana. Dopo tutto basterebbe la data certa della costituzione della società, avvenuta nel 1970, qualche mese prima della registrazione in tribunale di Telebiella, come giornale periodico a mezzo video. telenapoli - Tv locali. Campania: con la scomparsa di Pietrangelo Gregorio, ingegnere, inventore e fondatore nel 1966 di Tele Napoli esce di scena un altro pioniere dell’emittenza privata italianaÈ anche utile per gli studiosi ricordare che, con l’intervento determinante del “Gruppo Enrico ed Ubaldo Capozzi”, la Telediffusione Italiana Telenapoli, progredì al punto che nel 1975 fu considerata la più importante TV Cavo d’Europa, con i suoi 380 chilometri di cavo, 200.000 test point per allacciamenti, 150 dipendenti, 15 giornalisti, sei studi televisivi a colori“.
Gregorio ebbe poi un altro momento di grande notorietà quando fu tra i fondatori di Canale 21 (anzi, secondo una scuola di pensiero, Canale 21 altri non è che l’evoluzione della stessa Telenapoli) altra storica e amata emittente televisiva napoletana, ancor oggi più che mai sulla breccia. E divenne anche un volto conosciuto dal pubblico, perché condusse tante puntate di una trasmissione aperta alle telefonate dei cittadini, ‘Filo diretto’.
La televisione, insomma, ce l’aveva nel sangue, anche se magari era meno efficace come imprenditore, perché più di ogni altra cosa gli piaceva sempre ricercare, sperimentare, inventare. Non a caso era detentore di molti brevetti, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni.

Negli anni era diventato un po’ un ‘padre nobile’ dell’emittenza televisiva privata napoletana, campana, italiana e gli piaceva anche molto rivendicare con tenacia quel ruolo. Nel settembre scorso aveva ricevuto infatti da Luigi de Magistris la targa e la medaglia di quella che da tanti anni, ormai, era la sua città, in occasione dei suoi 90 anni. “Oggi sapendo della sua scomparsa – ha detto il sindaco di Napoli – ne ricordiamo il tratto gentile e la luminosa creatività. Siamo vicini alla sua famiglia”.
Il 15 dicembre scorso invece gli era stata conferita la cittadinanza onoraria di Piedimonte Matese, per il suo forte amore e legame anche con questa località, “culla della sua infanzia e ispirazione per tante sue invenzioni” . (M.R. per NL)

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