Banche dati online. Agcm sanziona con 600.000 euro 3 società facenti riferimento al sedicente “Registro Italiano in Internet”

Con due distinti procedimenti sanzionate le società Dad e Cbr (rispettivamente 500mila e 50mila euro) e la società Kuadra (100mila euro).

Come ha reso noto l’Antitrust, le società "In violazione del codice del consumo richiedevano alle microimprese il pagamento di un servizio in abbonamento, non richiesto, consistente nella pubblicazione a pagamento di annunci pubblicitari su un database online". Le sanzioni – per 600mila euro – sono state irrogate a tre aziende che utilizzavano i dati aziendali delle microimprese italiane e, tramite l’invio di bollettini di pagamento precompilati o l’iscrizione in database telematici funzionali all’invio di comunicazioni commerciali, determinavano la sottoscrizione inconsapevole di un abbonamento ad un servizio di annunci pubblicitari a pagamento. L’Antitrust ha sanzionato i soggetti al termine di due distinti procedimenti in materia di pratiche commerciali scorrette: con 500mila euro è stata colpita la società DAD, con sede ad Amburgo e con 50mila euro la società CBR, con sede legale a Praga (addebitando loro condotte collegate ad un’unica pratica commerciale scorretta). Spiega sul punto l’Agcm: "DAD infatti inserisce sul proprio database online “Registro Italiano in Internet” i dati aziendali delle imprese italiane, incluse le microimprese, in maniera unilaterale e non richiesta; successivamente invia alle imprese una proposta di abbonamento ad un servizio di annunci pubblicitari a pagamento, con modalità in grado di condizionare indebitamente le scelte economiche delle imprese stesse. Una volta compilato e re-inviato il modulo ricevuto, le aziende subiscono una lunga catena di solleciti di pagamento, dai toni via via più pressanti e ultimativi. Tra l’altro, la fattura di pagamento relativa alla prima annualità dell’abbonamento viene inviata da DAD solo quando è trascorso il periodo concesso alle microimprese per esercitare il diritto di recesso". Nella seconda fase, fa sapere l’Antitrust, "si attiva invece la società CBR che provvede a formulare per conto di DAD proposte transattive cd. “a saldo e a stralcio”, con toni perentori e minacciosi. Le cifre richieste aumentano di sollecito in sollecito, intensificando così la pressione sulle microimprese interessate". La pratica commerciale messa in atto dalla società Kuadra (sanzionata con 100mila euro), pur poggiandosi su un analogo meccanismo di raccolta dei dati aziendali delle microimprese al fine di sollecitare un abbonamento ai propri servizi, si orienta però alle imprese di nuova costituzione. Kuadra, spiega l’Agcm, "invia dei bollettini postali di pagamento alle aziende da poco iscritte al registro delle imprese e non ancora del tutto informate circa il carattere, anche di natura economica, che assumono gli obblighi camerali. A questa tipologia di imprese Kuadra indirizza l’anzidetto bollettino contenente anche una comunicazione sui servizi offerti, atta a condizionare indebitamente il processo decisionale delle microimprese. Queste ultime, convinte di trovarsi di fronte a un pagamento obbligatorio, saldano sollecitamente il bollettino allegato alla comunicazione di Kuadra". Nel corso dell’istruttoria sarebbero stati accertati anche ostacoli al diritto di recesso. (E.G. per NL)

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