Findomestic ha accertato i consumi degli italiani in prossimità del Natale 2017.
Per quel che ci riguarda, i dati rilevanti sono quelli dell’elettronica di consumo, dove il settore registra un segno meno per la vendita di televisori (-5,3%, pur continuando a rappresentare l’80% del venduto), pc e tablet (-3,8%) a fronte della crescita della telefonia, intesa come smartphone, che sviluppa in termini di fatturato un +4,1%. Il dato si integra a quello dell’Osservatorio del Politecnico di Milano che certifica un e-commerce in salute (+17%) con un giro d’affari pari a 23,6 miliardi (il totale della commercializzazione dei prodotti online è stato pari al 5,6% del totale delle vendite retail).
Da quanto sopra si potrebbero trarre due conclusioni errate per quanto attiene al comparto radiotelevisivo italiano: 1) che la riduzione della vendita dei televisori sia quantomeno proporzionale alla fruizione dei programmi tv; 2) che la diminuzione delle vendite sul mercato fisico impatti sulla raccolta pubblicitaria (che in prevalenza si riferisce appunto a luoghi fisici).
Sono deduzioni errate perché, quanto alla prima, i dati attestano un aumento della fruizione dei contenuti televisivi (anche se lo spostamento è favorevole alle soluzioni on demand, IP based); relativamente alla seconda, se ci fate caso, aumentano gli investitori su radio e tv dell’e-commerce più di quanto diminuiscano quelli tipici. Segno, ancora una volta, di quanto siano incrociati i destini di radio-tv e online.
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