File sharing, condanna per due utenti italiani

Hanno immesso in rete file mp3 seguendo quello che il magistrato ha definito disegno criminoso. Per loro anche sanzioni amministrative. Gli altri denunciati avevano scelto la via più semplice


Punto Informatico

Roma – Si è appreso nelle scorse ore che il 21 marzo 2008 è divenuto esecutivo un decreto penale di condanna del Tribunale di Milano a carico di due utenti di sistemi di file sharing, utenti che hanno scambiato grandi quantità di file contenenti musica, film e software e che per questo erano stati denunciati dall’industria. Erano due degli undici coinvolti in una operazione della Guardia di Finanza che a marzo dell’anno scorso si era snodata tra Milano e Bergamo.

Secondo i decreti firmati dal magistrato milanese Clementina Forleo, le due persone coinvolte avevano posto in condivisione attraverso la piattaforma Direct Connect una serie di file senza autorizzazione dei detentori del diritto d’autore. Come noto, DC è una piattaforma molto popolare finita molte volte all’attenzione delle cronache anche per la quantità di file, di vario genere, che spesso vi vengono fatti circolare, file che con una certa frequenza in Italia e all’estero hanno attirato le ire dell’industria dei contenuti.

Il GIP milanese ricorre alla formula del disegno criminoso per raccontare in breve l’attività della quale sono stati riconosciuti responsabili i due. Sul decreto visto da Punto Informatico si legge infatti che la condanna è dovuta perché “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza averne diritto, mettevano a disposizione del pubblico, immettendole in un sistema telematico, mediante programma file sharing Direct Connect, opere dell’ingegno protette da copyright (files musicali, files video, opere videoludiche, applicazioni per elaboratore)”.

Entrambi gli imputati sono stati così condannati al pagamento di 3mila euro, una somma alla quale però vanno aggiunte le sanzioni amministrative irrogate dal Prefetto di Milano, il cui ammontare non è ancora noto al momento in cui questo articolo viene redatto.

Il ricorso al penale, una via richiesta dai denuncianti lo scorso febbraio, si deve all’imputazione di condivisione dei file che, come noto, è un’attività prevista dall’articolo 171 (comma 1, lett. a-bis) della legge sul diritto d’autore. Il decreto specifica anche che il reato è estinto se nel corso dei prossimi cinque anni l’imputato non “commette un delitto ovvero una contravvenzione della stessa indole”. In quel caso, cioè, l’effetto penale della condanna si estingue.

Uno dei due imputati avvalendosi delle facoltà previste dal decreto stesso ha presentato opposizione, bloccando così l’esecutività del decreto e preparandosi ad affrontare un procedimento che potrebbe riservare delle sorprese. Gli altri denunciati hanno invece optato per la oblazione, controverso prodotto delle modifiche alla normativa sul diritto d’autore che consente però di svicolare il procedimento penale riconoscendo la colpa.

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Send Mail 2a1 - File sharing, condanna per due utenti italiani

Non perdere le novità: iscriviti ai canali social di NL su Facebook, TelegramWhatsApp. News in tempo reale.

Ricevi gratis la newsletter di NL!