In Gran Bretagna la pubblicità piange

A causa dell’inflazione e delle vendite insoddisfacenti gli inserzionisti britannici sono costretti a tagliare i budget per la pubblicità sui media tradizionali. Colpito dalla crisi anche il web


In Gran Bretagna è allarme inflazione. L’aumento dei prezzi del carburante e dei generi alimentari si unisce al calo della sterlina del 12% dallo scorso luglio obbligando la Banca Centrale a darne atto al Governo. Questa situazione si è riversata anche nel mondo della pubblicità e degli investimenti ad essa relativi. Coinvolta nel taglio dei budget è anche la rete dove la crescita è la più bassa dal 2002. I settori più colpiti sono quelli relativi all’intrattenimento, ai viaggi, al commercio al dettaglio e i beni di largo consumo. Secondo il Bellwether Report pubblicato dall’Institute of Practitioners in Advertaising, gli investitori sono costretti a tagliare i budget pubblicitari a causa dell’aumento dei prezzi, delle vendite insoddisfacenti e della situazione economica negativa. Solo una piccola fetta (15%) degli inserzionisti britannici ha aumentato il budget in comunicazione fra aprile e giugno. Tutti gli altri, sempre secondo il rapporto ottenuto studiando un campione di 250 responsabili marketing e 1000 fra i più importanti investitori, hanno tagliato le voci di spesa relative alla pubblicità sui media. Qui la perdita è stata complessivamente del 13%, mentre per il settore pr ed eventi il calo riscontrato è dell’11%. Persino il web subisce colpi bassi in quanto a investimenti. Solo il 6%, infatti, ha aumentato il proprio budget per le spese pubblicitarie sulla rete, mentre il 12% le ha bruscamente ridotte, il 5% in più di quanti lo avevano già fatto nel primo trimestre di quest’ anno. Ha spiegato Chris Williamson, autore del Bellwether Report: “Per il terzo trimestre consecutivo, i budget in comunicazione delle imprese britanniche sono stati rivisti al ribasso, questo aumenta la probabilità che le spese pubblicitarie possano essere in calo quest’anno, per la prima volta dopo l’introduzione di questo studio, nel 2000”. La pensa invece diversamente Anthony Wreford, vice presidente US marketing di Omnicom Europe, il quale auspica una risalita per quanto riguarda l’internet marketing: “Gli investimenti sul web continueranno ad aumentare allorquando la maggior parte dei clienti si renderà conto dell’importanza di questa forma di comunicazione e dell’abilità nell’usare questo medium, come le pr, in un contesto strategico”.(tratto da www.guardian.co.uk). La speranza è proprio questa, ma per ora ci limitiamo a constatare le conclusioni estrapolate dal rapporto Bellwether il quale non ci restituisce un quadro molto incoraggiante. (Sara Fabiani per NL)

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