Pay Tv. La fine dell’era calcio per Mediaset Premium, almeno per il triennio. Conversione in modello Netflix?

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Sarà stata la convergenza dei canali Mediaset/Sky, oppure la vicenda Vivendi finita nelle aule giudiziarie, o, molto più probabilmente, la brutta esperienza dei 750 milioni di euro spesi per i diritti della Champions League dello scorso triennio che hanno mandato in rosso i conti del Biscione. Oppure tutto insieme.
Fatto sta che il broadcaster di Cologno Monzese non sembra avere ripensamenti almeno su un punto: dopo i Mondiali di calcio di Russia 2018, Mediaset non avrà più competizioni calcistiche nel proprio palinsesto pay.
Appare sereno nell’affermarlo Pier Silvio Berlusconi e lo confermano le decisioni di trasmettere in chiaro le semifinali e la finale dalla Champions appena conclusa (facendo un torto evidente agli abbonati Premium), così come i Mondiali (per la primissima volta in esclusiva Mediaset, visibili sul neonato canale 20).

Per la verità, la partita dei diritti tv della Serie A è ancora aperta, viste le censure della giustizia verso MediaPro – ritenuta contrattualmente inadempiente verso la Lega – che hanno causato la riapertura del bando. Nonostante questo, però, la strada a Mediaset pare preclusa, sia per il suo orientamento, sia perché non sembra in grado di reggere la concorrenza di Sky e Perform.
La stima di Radiocor Plus è di una riduzione del giro d’affari di circa il 90%, scendendo da 2 milioni di abbonati a 600 mila, con una spesa media mensile per cliente che passa da 24 a 8 euro. Questo porterà il giro d’affari di Premium dagli attuali 680 milioni (tra abbonati e raccolta pubblicitaria) a circa 80 milioni con un abbattimento dei costi proporzionale in modo tale da raggiungere il break even.
Come sopravviverà Mediaset Premium priva dell’elemento su cui aveva principalmente puntato fino ad ora?
Il piano attuale sembra fondato sulle serie tv, in stile Netflix, e l’accordo con Sky per l’ingresso sulla piattaforma di quattro canali Premium dedicati proprio alle fiction, confermerebbe la nuova direzione dell’azienda. In attesa di possibili sviluppi più radicali. Magari come la cessione della travagliata pay tv. (P.B. per NL)

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