Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del Duomo

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Radio Ambrosiana iniziò le prove tecniche di trasmissioni a Milano nel dicembre 1977 su 91,700 MHz, allorquando si era creato uno spazio a seguito della decisione di Radio Popolare di abbandonare la frequenza sino a quel momento impiegata, i 91,800 MHz (per migrare definitivamente sui 101,600 MHz ex Radio Milano Centrale).
Come ricorda Mirko Blasi (Mirko Asciamprenier), tra i primi speaker, l’emittente sorse da una scissione intervenuta nell’organico di Radio Stramilano 102. Gabriele Congia (detto “Pierino”), titolare del ristorante “Su Nuraghe di Milano”, fu il principale ispiratore del gruppo, che vedeva anche quali soci Carlo Capra e Nino Bilello (della LEM componenti elettrici). La sede fu posta inizialmente in Via Roncaglia 25, nei pressi del ristorante di Congia, in quanto condizione strategica posta la frequentazione da parte della “Milano bene” e di numerosi personaggi dello show business. “Pierino – spiega Mirko Blasi (che proveniva, insieme a Gianni Boccalari, dall’esperienza di Radio Condor Milano) –  era un personaggio istrionico dai mille agganci. Radio Ambrosiana 300x191 - Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del DuomoEgli creò e plasmò programmi che sarebbero rimasti nella storia, come “Il mandarancio”, trasposizione radiofonica di un canale di incontri per single: un ascoltatore e una ascoltatrice (su 2 linee telefoniche diverse) andavano in onda e incominciavano a parlarsi in diretta. Se si piacevano e se si pensava avessero’ affinita’, si scambiavano, tramite noi, in privato, i numeri telefonici. Vari pare siano stati i matrimoni propiziati da quella trasmissione. Se vogliamo paragonarla ai giorni nostri, era una forma di speed date…”. Gabriele Congia, da noi raggiunto presso il suo attuale locale La Locanda dei denari a Berbenno (So), ricorda altri programmi lanciati, come “Vota la porta”. “In questo caso – ci spiega “Pierino” –  gli ascoltatori si esibivano in diretta telefonica secondo le loro capacita’: dai cantanti ai barzellettieri, dai poeti agli imitatori. Il tutto culmino’ in una serata zeppa di pubblico al Teatro Orione di Milano, dove, con la presenza in giuria, tra gli altri, di Ivano Bordon e Nazzareno Canuti (allora colonne portanti dell’Inter) vennero eletti i migliori in ogni campo”.radio ambrosiana 300x236 - Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del Duomo
Tra i conduttori del tempo, oltre ai citati Mirko Blasi e Gianni Boccalari, si annoveravano Franco Moiraghi, Dario Bianchi (“Dario 1”), Pinuccia Basile, Monica delle bambole (così chiamata per i suoi 8 anni…), figlia di Pierino, Patrizia Lapiccirella, Ermanno Barbato, Luisella Ferrari (oggi impegnata in televisione) e Dario Pastorello (“Dario 2”). Mutuato dal celebre telefilm con Tony Curtis e Roger Moore, che aveva segnato il periodo, c’era la trasmissione “Attenti a quei due”. “In questo caso – illustra lo speaker Dario Pastorello (Dario 2) – andavano in onda due dischi “criptati” e bisognava indovinare quali fossero. Erano in palio, vista la difficolta’, grossi premi tra i quali viaggi e auto”. Sul fronte sportivo, un rievante seguito ebbe  “Musica a centrocampo”, trasmissione che prevedeva la diretta dai campi di calcio di Serie A. “I collegamenti in diretta – ricorda Alberto Alfano, altro esponente dell’emittente (oggi a Radio Italia) – avvenivano in collaborazione con altre emittenti, che a loro volta avevano inviati sul campo (Canale 21 Napoli, Radio Firenze International, Radiolina di Cagliari, Radio Lanterna di Genova). Per Radio Ambrosiana da San Siro c’era il giornalista Costantino Muscau (in onda come Tino Costa). Storica e’ rimasta la radiocronaca di Niccolò Carosio (gia’ messo in pensione dalla Rai) per la partita Milan vs Rimini (il Milano in serie B per l’allora vicenda Farina)”. “Un altro programma dal grande seguito al mattino – continua Alfano – era con il medico ginecologo (allora sconosciuto, ma oggi noto in tutto il mondo) Leonardo Formigli che trattava varie problematiche sessuali e spiegava l’innovativa fecondazione in vitro”.radio ambrosiana adesivi porte milanesi 211x300 - Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del Duomo
A dimostrare il grande riscontro di pubblico che Radio Ambrosiana ebbe nel suo periodo d’oro, pubblichiamo (qui per downloadare il pdf) una raccolta degli articoli di giornale relativa al “pesce d’aprile” del 1° aprile 1978 (ricordato proprio quest’anno dal Corriere della Sera come “scherzo radiofonico dello scorso millennio”. Il quell’occasione, l’emittente informò gli ascoltatori che avrebbe offerto gratuitamente un viaggio sul Lago Maggiore, con tanto di pullman, navigazione e grigliata di pesce, con la presenza, quali ospiti d’onore, nientemeno che di Johan Cruyff (per lo sport) e Donna Summer (per la musica). Un’iniziativa così sopra le righe che non si pensava potesse illudire le centinaia di persone che invece ci cascarono… Il progetto Ambrosiana prevedeva anche la creazione di una televisione (la denominazione completa era infatti Tele Radio Ambrosiana) che però non vide mai la luce, come ci ha confermato il giornalista Oliviero Dellerba, tra i principali studiosi del fenomeno delle tv libere italiane. Sul finire degli anni ‘70, a seguito di divergenze tra i soci fondatori, Pierino lasciò l’emittente, che passò sotto la gestione di Carlo Capra e gli studi di trasmissione vennero trasferiti in Via del Fusaro, in ampi ed eleganti locali. La stazione, passata sotto la direzione di Enrico Virzo, proveniente, insieme a Mario Pettenghi e Roberto Braides, da NCT Radiotelevisione (100,2 MHz), si affiliò in quel periodo a Multiradio, prima rete lombarda interconnessa e spin-off del noto studio di produzione di audiovisivi Studio 21. A parte i contributi esterni, il palinsesto di Ambrosiana in quella fase della propria esistenza si sostanziava in musica trasmessa da un sistema automatico Cepar PT21 alternati ad un notiziario locale condotto dall’unico collaboratore fisso. Radio Ambrosiana regia studio - Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del Duomo“Unica eccezione – ricorda Dario Pastorello – era un programma condotto da me tre volte alla settimana in forma preregistrata sui più grandi artisti internazionali”. Nonostante il formato non fosse affatto originale e i passaggi disco-jingle-disco apparissero funambolici (con intro “mangiati”, interminabili sfumate e imbarazzanti “bianchi”), l’ottimo segnale diffuso, dopo la delocalizzazione dall’originario sito in zona San Babila, dalla postazione dell’Hotel Michelangelo, in prossimità della stazione centrale (interconnesso con gli studi con un doppino telefonico SIP codificato con apparecchiature Cepar), garantiva all’emittente un certo seguito. Peraltro, sul piano della distribuzione del segnale, l’impianto 91,700 MHz venne presto integrato da un diffusore di 1 kW a 91.400 MHz da via dei Biancospini (frequenza su cui fino a quel momento aveva operato, da Via Lazzaro Palazzi 4, Radio Studio TV3, successore di American Radio di Viale Piave, a sua volta spin-off di Radio Nord Milano 22 di Desio). L’iniziativa, sul piano tecnico, aveva anche lo scopo di contrastare la presenza di Radio Milano 1, che aveva preso a trasmettere su 91,500 MHz con una deviazione di frequenza spesso fuori controllo che creava grandi problemi di sintonizzazione al diffusore primario 91,700 MHz di Radio Ambrosiana. american radio 300x300 - Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del DuomoIn tutti gli anni ’80 e per i primi ’90, l’emittente di Carlo Capra vivacchiò senza sfondare, rimanendo una presenza silenziosa ma costante nella modulazione di frequenza milanese. Sul finire della prima metà degli anni ’90 iniziarono i contatti tra l’editore e l’imprenditore toscano Loriano Bessi, in cerca di uno sbocco milanese per il suo circuito in franchising Radio Cuore. Fu così che, di lì a qualche tempo, il marchio ed il format indistinto di Radio Ambrosiana lasciarono il posto al palinsesto forte e caratterizzato del network toscano. Ma l’operazione durò poco: Capra, ormai stanco della gestione di una stazione i cui ricavi a stento coprivano gli ingenti costi di gestione decise di cederla a Mario Volanti, che, come aveva fatto con Radio Derby, ne fece presto un mero relay di altre stazioni di sua proprietà. In un primo tempo la frequenza 91,700 MHz veicolò i programmi di Radio Italia Anni 60 e poi di Radio Montestella, acquistata sempre da Volanti e rimasta orfana del suo storico impianto 103,200 MHz (ceduto a RAI per la rete Isoradio).radio ambrosiana multiradio 300x142 - Storia della radiotelevisione italiana. Milano: Ambrosiana, la radio mai uscita dall’ombra del Duomo La 91,700 MHz divenne presto un porto di mare di prodotti editoriali: dopo Rete Italia (la rete nazionale di Volanti nata sulle ceneri di 105 Classics che consentì di mutare lo status giuridico di Radio Italia da locale a nazionale), Radio Italia Anni ’60 e Montestella fu la volta di Radio Sound International (dopo che i suoi 106,500 MHz da Bruzzano erano finiti a Radio Italia), indi le venete Bum Bum e Company, che lasciarono presto il posto a Radio Milan Inter (prima versione), fino al 2007, allorquando il marchio frequenziale di Radio Ambrosiana iniziò a veicolare i programmi di Radio Capital. Nota di chiusura: nonostante la lunghissima presenza nell’etere meneghino, di Radio Ambrosiana c’è poco o nulla sul web e questo articolo ne rimarrà probabilmente uno dei pochissimi ricordi. (M.L. e C.G. per NL)

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