La divisione in due stream di Audiradio 2025 ha dato il giusto risalto soprattutto le superstation ed alle grandi locali, (ri)portando in luce un comparto negli anni oscurato (solo in sede di rilevazione, beninteso) dalle reti nazionali.
Un’area radiofonica ora premiata per grandi volumi di audience (a proposito di volumi: a dispetto delle previsioni, sono già disponibili da stamattina quelli del 1° semestre 2025 sul sito di Audiradio).
Il nuovo assetto restituisce infatti un quadro inedito dell’ascolto, con locali addirittura capaci di eguagliare o superare alcune reti nazionali.
Una rivoluzione che modifica gli equilibri pubblicitari (irritando alcuni centri di potere) e segna un punto di non ritorno nella rilevazione.
Sintesi
L’indagine Audiradio 2025 ha introdotto una netta distinzione tra nazionali e locali, scelta a lungo sollecitata ed oggi rivelatasi (come prevedibile) utile a valorizzare i volumi reali dell’ascolto.
La separazione in due stream ha infatti ufficializzato la giusta visibilità statistica a superstation ora certificati come rivali per volumi di alcuni network nazionali: su tutte Radio Subasio, che con 2,59 milioni di ascoltatori nel giorno medio supera diverse emittenti con status concessorio nazionale.
Nella classifica stilata da NL seguono Radio Italia Anni ’60 (1,5 mln), Radio Sportiva (1,4 mln), Kiss Kiss Italia e Radio Bruno (1,3 mln).
Sotto il milione si collocano Radio Birikina, Radio Norba e Radio Margherita, seguite da Giornale Radio, Kiss Kiss Napoli e Lattemiele.
Chiudono il quadro fino a (circa) il mezzo milione di ascolti nel g/m realtà più radicate regionalmente come PiterPan, Discoradio, Radio Company, Radio Ibiza, Number One e Dimensione Suono Soft.
L’emersione del “mondo di mezzo” delle grandi locali e delle superstation ha però (non inaspettatamente) generato tensioni tra alcuni gangli del mondo della distribuzione pubblicitaria (oltre che, ovviamente, tra editori stessi), alterando logiche consolidate di pianificazione.
Tuttavia, quello delineatosi oggi, è un quadro destinato inevitabilmente a stabilizzarsi, considerato che, con un campione più ampio, difficilmente si vedranno rivoluzioni contrarie nei prossimi semestri. Ciò rende questa prima fotografia un passaggio cruciale e irreversibile per la credibilità stessa della rilevazione radiofonica italiana.
Anacronismo concessorio
Non abbiamo mai nascosto di considerare in assoluto la differenziazione tra emittenti nazionali e locali un retaggio amministrativo: con la multipiattaforma dominante e la disintermediazione delle reti broadcast in progressione, distinguere le emittenti per diffusione via etere è un po’ da parrucconi ancorati ad un mondo che da tempo non c’è più.
Separazione che valorizza i volumi
Tuttavia, come avevamo ipotizzato sin dall’inizio (Newslinet già a gennaio 2025 aveva preconizzato quello che sarebbe successo), la ripartizione in due elenchi delle stazioni nell’indagine CATI ha permesso di definire più realisticamente i volumi dell’ascolto radiofonico del paese, in quanto un’unica, estenuante, intervista con 40 emittenti in elenco per area, favoriva evidentemente i brand più noti e le prime stazioni esposte dal sondaggista, annegando le altre nella defatigante coda.
Premialità
Audiradio, con la sua rinnovata architettura per doppio (anzi, triplo) stream, ha, quindi, dipinto un quadro inedito dell’audience radiofonica italiana con un comparto nazionale variato nella classifica, ma non altrettanto nei volumi complessivi, mentre ha premiato (ed anche molto) il comparto delle locali, soprattutto quelle più performanti quanto a capacità di distribuzione (FM, DAB, DTT, SAT, IP nelle varie forme), linea editoriale e naming (concetto quanto mai essenziale al cospetto di un’offerta quadruplicata nel digitale broadcast).
Alterazioni
Un’alterazione dei rapporti di forza (qui per consultare il volume del 1° semestre 2025) che – a quanto risulta a questo periodico – avrebbe irritato alcuni importanti storici centri di potere pubblicitario, visto che la modifica dello status quo comporta aggiornamenti di consolidate dinamiche e logiche di ridistribuzione e retrocessione (torneremo sul tema nei prossimi giorni).
Punto di partenza, ma anche di non ritorno
Ma è una rivoluzione che costituisce anche un punto di non ritorno, considerato che quel che è successo non potrà essere smentito dalle indagini successive senza mettere in discussione la credibilità della rilevazione.
Grande campione, piccole fluttuazioni
Se infatti l’evidente e dichiaratissima non confrontabilità di due indagini – basate sì sullo stesso metodo (CATI), ma anche su stream e campionamenti differenti – ha correttamente impedito la formulazione della scontata domanda “il dato corretto (delle locali) era quello di prima o quello di adesso?“, una rivoluzione opposta nel prossimo semestre appare estremamente improbabile, così come la maggior dimensione del campione dovrebbe arginare fluttuazioni rilevanti a cui eravamo stati abituati nell’era TER (o della prima Audiradio).
Il mondo di mezzo
Poste tali premesse, vediamo quale è la nuova dimensione di quel “mondo di mezzo” tra le emittenti nazionali e le piccole locali, in gran parte premiato nel 1° semestre 2025 di Audiradio.
Radio Subasio più grande di alcune nazionali
Al primo posto delle non nazionali (definizione questa quantomai verosimile: chiamarle locali fa un po’ sorridere, tanto che, già dal 2001 – in occasione della L. 66/2001 – era stato ufficializzato il termine superstation) troviamo Radio Subasio, che, con 2.590.000 ascoltatori nel g/m (e 6.255.000 nei 7 giorni crea imbarazzo tra diverse stazioni che nazionali sono per status concessorio), seguita ad un milione di utenti di distanza da Radio Italia Anni 60 (1.505.000 nel g/m e 4.826.000 nei 7 gg.)
Sportiva, Kiss Kiss, Bruno
Seguono Radio Sportiva con 1.401.000 nel g/m e 3.371.000 nei 7 gg., avanti a Kiss Kiss Italia con 1.326.000 ne. g.m e 3.132.000 nei 7 gg. Conclude il secondo tris Radio Bruno, forte di 1.299.000 nel g/m e 3.177.000 nei 7 giorni.
Birikina, Norba, Margherita
Sotto il milione incontriamo Radio Birikina (951.000 g/m, 2.555.000 nei 7 gg), tallonata da Radio Norba (942.000 g/m e 2.486.000 nei 7 gg.), a sua volta inseguita da Radio Margherita (907.000 g/m e 2.639.000 nei 7 gg).
Giornale Radio, Kiss Kiss Napoli, Lattemiele
Giornale Radio è l’apripista del livello successivo, con 742.000 utenti g/m e 2.643.000 nei 7 giorni, davanti a Kiss Kiss Napoli con 688.000 g/m e 1.465.000 nei 7 gg. Chiude il gruppo Lattemiele con 659.000 utenti g/m e 2.517.000 nei 7 giorni.
PiterPan, Discoradio, Company
PiterPan dello stesso gruppo di Birikina segna 570.000 ascolti nel g/m e 1.259.000 nei 7 giorni, superando Discoradio (538.000 g/m e 1.336.000 nei 7 gg), mentre Company si pone a 467.000 g/m e 1.288.000 nei 7 gg.
Ibiza, Number One, Dimensione Suono Soft
L’ultima terna di emittenti da noi considerato vede Radio Ibiza con 433.000 ascolti nel g/m e 1.081.000 nei 7 gg, avanti a Number One con 424.000 nel g/m e 1.614.000 nella settimana. Chiude la nostra analisi Dimensione Suono Soft, allo stesso livello nel g/m (424.000) ma sotto nei 7 gg. (1.195.000). (M.R. per NL)