Radio. Il sistema radiofonico francese: storia e organizzazione delle reti di trasmissione e delle categorie di emittenti del paese transalpino

sistema radiofonico francese

Il sistema radiofonico francese ha avuto per molti anni una storia non troppo dissimile da quella italiana, ma la regolamentazione del settore privato di inizio anni ’80 ha dato luogo ad un panorama più variegato e ricco di offerta per gli ascoltatori. Dalle prime esperienze di Radio Tour Eiffel all’attuale incerto sviluppo del DAB+, la Francia ha sempre proposto una grande varietà di contenuti grazie anche al sistema delle categorie e al metodo di allocazione delle frequenze viste come bene dello stato.

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Telegrafo senza fili 

Le prime emissioni del telegrafo senza fili hanno luogo nel 1898, con un segnale che partendo dalla Torre Eiffel raggiunge (addirittura) il Pantheon. Le prima vera emissione radiofonica avviene il 24 dicembre 1921 da parte della Société française radio-électrique. Si tratta di una radio privata di nome Radiola che propone un palinsesto generalista. Nazionalizzata nel 1933, cambia successivamente nome in Radio Parigi sotto il controllo nazista. 

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Palinsesto del maggio 1933

Radio Tour Eiffel 

Contemporaneamente nasce anche Radio Tour Eiffel, che propone musica da camera sulla frequenza (lunghezza d’onda) di 2650 metri (con 900W di potenza). Nel 1934 viene attivato un nuovo trasmettitore ad onde medie sui 206 metri (13 o 15 kW a seconda delle fonti). Il servizio destinato all’Impero coloniale francese viene inaugurato nel 1935: trasmetterà in venti lingue su quattro bande ad onde corte con potenze di 100kW.  

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Il dopoguerra 

Dopo la guerra la radio riprende ad essere operativa come monopolio statale tramite un trasmettitore inizialmente installato dalle truppe americane. Il programma prende il nome di Paris Inter (l’attuale France Inter, tuttora prima negli ascolti). Il trasmettitore ad onde lunghe sulla frequenza di 162 KHz continua la diffusione della rete fino al 2016, ma l’auspicato spegnimento risulta impossibile in quanto la portante veniva e viene utilizzata per il segnale orario. La frequenza risulta oggi l’unica emissione in non-modulazione di ampiezza (infatti risulta totalmente muta) ancora attiva in Francia. 

Radio periferiche e radio pirata

Nel 1974 inizia il fenomeno delle radio periferiche e di quelle pirata. Le radio periferiche, con trasmettitori posizionati ai confini dell’esagono sono Radio Andorra, Radio Luxembourg (l’attuale RTL, non correlata con l’italiana RTL 102.5), la famosa RMC ed Europe 1. 

Le radio private 

Il fenomeno delle radio private (eredi delle pirate) ha inizio nella seconda metà degli anni ‘70. Il monopolio statale verrà abolito nel 1981 da parte di Francois Mitterand. 

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BBC engineer, Ian Trill at Sovereign’s tx site in Bordighera Alta with Grant Benson & Kevin Turner

La CSA 

La regolamentazione delle frequenze ha inizio nel 1982 con la creazione dell’alta autorità per la comunicazione audiovisuale (l’attuale CSA). Inizialmente le emittenti private devono accontentarsi di vivere di sovvenzioni, in quanto la pubblicità viene loro concessa solo nel 1984. Fa eccezione la Costa Azzurra, che beneficia di numerose radio private francesi (e inglesi) assolutamente commerciali, i cui trasmettitori sono normalmente situati sopra Sanremo o nel principato indipendente di Seborga (insomma, in Italia e zone collegate). 

La creazione dei grandi gruppi 

Negli anni ‘90 si vanno a creare i principali gruppi privati: RTL (del Lussemburgo) attiva i canali RTL, RTL2 e Fun Radio; il gruppo NRJ (pronuncia en-er-gi, Energy) attiva la rete omonima e le nuove Cherie FM, Nostalgie e Rire e Chanson. NexRadio TV diviene l’editore di RMC (nel frattempo trasferita a Parigi, esattamente come la RMC italiana viene trasferita a Milano) e lancia le reti radio-televisive BFM. 

Le radio associative 

Il sistema radiofonico francese vede un’importante presenza della radio associative (dette radio comunitarie nel mondo anglosassone), che occupano circa 1/3 delle frequenze FM. Si tratta di organizzazioni senza scopo di lucro che possono ospitare pubblicità fino ad un limite del 20% del proprio budget. Le radio associative dispongono di tre differenti finanziamenti statali: la sovvenzione all’installazione, per un importo una tantum non eccedente i 16.000 euro, la sovvenzione annuale (il cui metodo di calcolo risulta a chi scrive piuttosto opaco) e la sovvenzione per il rinnovo degli apparati di emissione, che copre il 50% delle spese di acquisizione degli stessi per un massimo di 18.000 euro. 

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Vinci Autoroute FM 107.7 Stereo

Cinque Isoradio 

Nel 1991 la CSA ha attribuito la frequenza nazionale unica 107.7 MHz alle stazioni in isofrequenza che offrono il servizio pubblico informativo sul traffico (esistono cinque differenti stazioni 107.7). La concessionaria per il sud della Francia, Radio Vinci Autoroutes emette in stereofonia e splitta la programmazione per regione, fornendo così informazioni molto dettagliate relative alla zona in cui si sta viaggiando (ed evitando il classico problema italiano, l’essere informati sui tempi di attesa alla dogana di Como Monte Olimpino mentre si sta viaggiando sulla A2 Salerno-Reggio Calabria). 

L’organizzazione in categorie 

L’intero sistema radiofonico francese è attualmente suddiviso in categorie. Stabilite dal CSA, definiscono la tipologia della stazioni radio:
– categoria A: radio associativa
– categoria B: radio locale/regionale indipendente e commerciale (esempio Kiss FM, Emotion…)
– categoria C: Radio locale o regionale associata ad un network nazionale (con parte della programmazione locale, esempio RTL2Virgin, Chérie FM, NRJ)
– categoria D: rete tematica nazionale (programma nazionale senza splittaggio locale, come Rire & Chanson e TSF Jazz)
– categoria E: radio periferica. Questa categoria è riservata alle storiche emittenti in onde lunghe (attualmente diffuse in FM): RTL, Europe 1, RMC e Sud Radio.
 Le radio pubbliche (Radio France, RFI) non hanno invece categoria. 

Riassegnazioni

Per la categoria C, la licenza e la frequenza possono appartenere ad un’emittente radiofonica commerciale o a un’associazione locale. In caso di cessazione del contratto di franchising il titolare della frequenza può scegliere di associarsi ad un altro network. Le frequenze del network che non hanno trasmissioni locali rientrano nella categoria D.

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Impianti di trasmissione 

Tre le società autorizzare ad installare impianti di trasmissione. Alla storica TDF, si affianca TowerCast (del gruppo NRJ) che fornisce il servizio alle radio private e dal 2004 anche alle radio pubbliche. Towercast dispone di 800 postazioni dalle quali emette anche servizi televisivi digitali oltre ad ospitare BTS telefoniche. Nel 2014 la società è divenuta proprietaria della rete di trasmettitori di Lagardère (Europe 1, Virgin), vincendo anche un contenzioso contro TDF riguardo alle pratiche anti competitive di quest’ultima relativamente alla postazione Tour Eiffel. Ultimo operatore è OneCast del gruppo TF1.

Diritti d’autore

La SACEM si occupa dei diritti d’autore. L’importo richiesto varia notevolmente a seconda del tipo di stazione radio; questo valore viene calcolato semestralmente per ciascuna radio. Semplificando, possiamo affermare che ammonti a circa il 6% dei ricavi dell’emittente. 

Le autorizzazioni 

Tutte le autorizzazioni sono gestite dal CSA. Normalmente vengono attribuite a seguito di un bando di gara, ma è poi il CRT (Comitato radiofonico territoriale) a decidere per ciascuna delle regioni francesi.
Le revoche sono rare; tuttavia, può capitare un ritiro del titolo a fronte di una radio che – dopo aver vinto un bando – risulti inadempiente (per esempio non avendo iniziato effettivamente a trasmettere nei sei mesi successivi all’assegnazione).  

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Roma? Non monsieur, c’est Nimes

Nessuna vendita di frequenze 

Altro caso è quello del fallimento della società di gestione dell’emittente: in questo caso le autorizzazioni vengono revocate e la frequenza viene assegnata ad un’altra radio. Non risulta possibile la vendita della frequenza, considerata evidentemente bene pubblico. Le autorizzazioni sono valide per 10 anni e spesso si rinnovano automaticamente. Per le stazioni di tipo C il processo è leggermente diverso: in questo caso può essere decisa la ritrasmissione temporanea del network nazionale associato.
Un esempio attuale è quello di Chérie FM Carcassonne: la stazione è fallita e in attesa di una nuova assegnazione viene messa in onda la programmazione nazionale di Chérie FM. 

Il DAB 

Il DAB+ (detto anche RNT, Radio Numerique Terrestre) ha debuttato a Parigi, Marsiglia e Nizza nel giugno 2014, dunque con un notevole ritardo rispetto all’Italia. Le bande allocate sono la III (174-223 MHz) e la parte bassa della banda L (1,1452 GHz – 1,492 GHz). Uno studio datato 2018 rileva come solo l’8% delle famiglie disponga di un ricevitore compatibile (dato che oltretutto ci pare molto ottimistico). 

Niente DAB per le emittenti pubbliche 

Le emittenti pubbliche (Radio France) sono disponibili in DAB solo in poche regioni: ad esempio in Costa Azzurra se ne  prevede l’attivazione solo per l’inizio del 2023. 

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Montecarlo 

Come nel caso della TV in VHF, Montecarlo è stata la pioniera del servizio DAB, facendo debuttare il primo multiplex già nel 2012. Attualmente sono operativi due Mux dal Mont Agel (storica postazione di Radio Monte Carlo) ed è prevista l’attivazione di altri due (6A regionale e 6B cittadino) entro novembre 2021. Dalla stessa postazione sono attivi i potenti trasmettitori FM di Riviera Radio, Jazz Radio e Radio FG. Gli storici piloni di RMC (1467 KHz e 702 KHz) sono tutt’ora in posizione, pronti ad essere attivati se e quando qualcuno li richiederà. (M.H.B. per NL, con la collaborazione di C. Ghibaudo,).  

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