Radio. Indagini ascolto, contrasti tra RAI/TER. Sergio: disponibili a confronto con operatori, ma Tavolo Editori Radio per noi non esiste più

RAI/TER

Dopo qualche settimana di silenzio, l’altro ieri è nuovamente esplosa la polemica RAI/TER (Tavolo Editori Radio), il (MOC) media owner committee incaricato di rilevare gli ascolti radiofonici in Italia.

RAI/TER: il fuoco sotto la cenere

Lo scontro è ripartito da un comunicato anticipato da TER a NL nel quale si confermava la volontà della società di trasformarsi, come imposto da Agcom, da MOC a JIC (joint industry committee) con disponibilità confermata dai pubblicitari raccolti in UPA ed UNA adottando una metodologia di rilevazione ibrida (meter+CATI/CAWI/diari, ecc.), ma solo dall’indagine 2025.

Le precisazioni di Silvestri

Nella sua nota, Silvestri ha ribadito che “TER è l’unico riferimento di misurazione della radiofonia italiana”, che ha confermato la “volontà e disponibilità ad adeguarci alle indicazioni e prescrizioni per adozione del modello e della struttura del JIC e a recepire le indicazioni Agcom relative alla evoluzione metodologica”.

I canali aperti…

TER,  ha spiegato il presidente, ha, inoltre, “da tempo aperto un canale di comunicazione con le componenti del mercato – UPA e UNA – invitandole formalmente all’apertura di un tavolo di discussione finalizzato alla costituzione di un JIC e all’individuazione congiunta dell’evoluzione della metodologia di rilevazione”.

con UPA e UNA

“UPA e UNA hanno prontamente e positivamente aderito all’invito ed è già stato dato il via a una fitta serie di incontri per la definizione di una road map utile a favorire un ideale passaggio di testimone tra le due currency”, con l’obiettivo di “costituire il JIC nel corso del 2024 per dare vita alla nuova indagine nel 2025”.

TER 2024 come TER 2023

Ad una successiva richiesta di precisazione di questo periodico se, quindi, l’indagine TER 2024 si sarebbe svolta con la stessa architettura di quella di TER 2023 (l’attuale), la società Tavolo Editori Radio ha poi risposto in senso affermativo.

Mucciante: Silvestri si dimetta

A questo punto RAI ha reagito in maniera molto dura, con un comunicato in cui ha chiesto le dimissioni del presidente TER Federico Silvestri, attraverso “un atto di responsabilità, che finora non c’è stato”, prendendo atto “della bocciatura di Agcom, del fallimento delle scelte di questi ultimi anni” e “facendo un passo indietro, che consenta l’avvio di una fase nuova: una nuova società con editori, investitori e pubblicitari e una nuova Audiradio, alla quale Rai ha già manifestato la sua convinta adesione”.

Le domande di Mucciante

Mucciante, con la propria nota, si è poi chiesto chi abbia “paura del meter nelle rilevazioni radiofoniche in Italia” e “perché non si vuole costituire una nuova Audiradio”, ma, soprattutto, “chi trae vantaggio dagli attuali equilibri di mercato”.

Remake sbiadito

“Ha senso riproporre lo sbiadito remake di una governance che in questi anni ha mostrato totale inadeguatezza , costretta ad un cambio di passo solo da una delibera dell’Agcom”, ha infine riassunto il manager RAI.

Ma Silvestri non replica

Interpellato per una eventuale replica, Silvestri ha tuttavia cortesemente declinato l’invito.

RAI/TER: interviene Sergio

Abbastanza scontato che, a questo punto, la polemica divampasse sulle varie piattaforme di confronto, dove è intervenuto direttamente l’a.d. di RAI Roberto Sergio, promotore (quando ancora era direttore di Radio RAI) della necessità di rinnovare l’indagine d’ascolto.

Frattura tra RAI/TER insanabile

Lo scontro interno al CdA tra i consiglieri RAI e quelli di alcuni degli altri soci TER aveva poi prodotto la frattura, dichiarata “insanabile” dalla concessionaria pubblica, che lo ha confermato nei fatti, inviando la comunicazione di recesso dalla qualifica di socia TER ed annunciando che nel 2024 non si sarebbe iscritta all’indagine.

Noi emarginati? Sorrido all’idea…

Sollevando da parte di qualche editore la possibilità che, così facendo, RAI avrebbe potuto isolarsi.
Sorrido all’ipotesi che la RAI possa essere emarginata e soprattutto che possa ancora far parte di TER”, ha però commentato sul punto Roberto Sergio.

Pronti a ricerca qualitativa credibile

Che ha aggiunto: “Se necessario lavoreremo per avere nel 2024 una ricerca quali-quantitativa credibile che valorizzi i contenuti RAI sul mercato. TER per RAI non esiste più: se ne facciano una ragione”.

Confronto con operatori: Mucciante è pronto

Non solo, posto che, a luglio, RAI si era fatta promotrice di una sessione di confronto con gli operatori (ovviamente al di fuori del TER), Sergio ha rinnovato la disponibilità, rispondendo ad un quesito sul punto: “Mucciante è pronto”, ha dichiarato l’a.d.

I punti di vista di coloro che non siedono nel CdA TER

D’altro canto, effettivamente, una sessione di confronto con gli operatori (non necessariamente solo quelli allineati alle posizioni RAI), consentirebbe di far emergere i punti di vista di coloro che, pur iscritti al TER, non hanno modo di esprimerli non siedendo al CdA.

Dove e come?

Dove e come potrebbe avere luogo questo confronto è tuttavia da accertare. Ma siamo certi che non dovremo attendere molto per scoprirlo. (M.L. per NL)

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