Radio. Ricognizione Agcom: 40% radio locali è comunale o provinciale. 90% ha meno di 14 impianti. Piano FM terrà conto dello sviluppo digitale

ricognizione

Ricognizione Agcom: catasto nazionale frequenze (CNF) disegna una radiofonia locale costituita da 1.204 emittenti di proprietà (marchi) di 838 operatori (soggetti editori).
Il 40% delle reti radiofoniche locali FM sul totale è a carattere prettamente locale (comunale o provinciale); tra il 50% ed il 55% sul totale, a carattere sub-regionale e tra il 5% ed il 10% sul totale a carattere regionale o pluri-regionale.
Il 90% delle reti di impianti locali ha un numero di impianti inferiore a 14.
Per quanto riguarda il DAB+, la maggior parte delle emittenti locali è trasmessa con multiplex consistenti in un singolo o pochi impianti.
Ciò conferma la granularità e frammentarietà del comparto delle emittenti locali radiofoniche.
Da qui si parte per il Piano FM ex art. 50 c. 10 TUSMA.

La ricognizione incidentale di Agcom

La delibera Agcom n. 202/23/CONS, recante “Misure e raccomandazioni nei confronti della società Tavolo Editori Radio s.r.l. in materia di rilevazione degli indici di ascolto radiofonici”, dà conto di una ricognizione condotta dall’Autorità sul sistema radiofonico italiano, decisamente interessante.

Radio tradizionale

“Per quanto riguarda l’ascolto tradizionale della radio in Italia la radiodiffusione sonora in tecnica analogica FM (Frequency Modulation) utilizza la banda di frequenza 87,5-108 MHz (banda VHF-II)”. annota Agcom.

Il Piano FM

Banda per la quale “non sono stati ancora adottati provvedimenti di pianificazione in quanto il Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi, all’articolo 50, comma 10, prevede che l’Autorità adotti il piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche in tecnica analogica, tenendo conto del grado di sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale“.

Del. 235/16/CONS

In data 31/05/2016 l’Autorità ha approvato la delibera n. 235/16/CONS.

Il CNF

Attraverso tale provvedimento è stata disposta, tra l’altro, l’inclusione degli impianti di radiodiffusione sonora analogica operanti in banda FM (87,5–108 MHz) all’interno della Sezione speciale del Registro degli operatori di comunicazione (c.d. Catasto Nazionale delle Frequenze).

1.204 emittenti per 838 soggetti

Secondo la ricognizione Agcom, il numero totale di emittenti locali (marchi FM) presenti nel catasto è pari a 1.204 con un totale di operatori pari a 838.

Le dimensioni delle reti FM

Da un’analisi dei dati del catasto risulta che circa il 40% di reti radiofoniche locali FM sul totale è a carattere prettamente locale (comunale o provinciale).

Sub-regionale, regionale e pluri-regionale

Tra il 50% ed il 55% sul totale, a carattere sub-regionale e tra il 5% ed il 10% sul totale a carattere regionale o pluri-regionale”, spiega Agcom.

Comparto granulare

Tali stime forniscono, anche se in modo approssimativo, secondo l’Autorità, “un quadro della granularità del comparto delle emittenti locali radiofoniche operanti in FM”.

90% delle reti < di 14 impianti FM

Come dimostrato dal fatto che “il 90% delle reti di impianti locali hanno un numero di impianti inferiore a 14 confermando così l’estrema frammentarietà del mercato”.

Il DAB+

Per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale è utilizzata la banda di frequenza 174- 230 MHz (banda VHF-III).

Del. 296/22/CONS

Il quadro pianificatorio è delineato dal Piano nazionale provvisorio di assegnazione delle frequenze in banda VHF-III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+ (PNAF-DAB) approvato con la delibera n. 286/22/CONS.

Mux anche di un solo impianto

La ricognizione dei dati del catasto, conclude Agcom, “mostra che attualmente oltre alle tre reti nazionali, a eccezione di alcuni consorzi, la maggior parte delle emittenti locali sono trasmesse in formato digitale utilizzando reti (multiplex) consistenti in un singolo o pochi impianti”.

Anche la Radio digitale polverizzata

Circostanza che “conferma, quindi, anche per la radiodiffusione digitale terrestre la granularità e frammentarietà del comparto delle emittenti locali radiofoniche”. (M.R. per NL)

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