DAB. Consolidamento finale prima dei bandi: rischio per indecisi, ritardatari e confusi

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Si avvicina il termine (10/01/2023) della consultazione indetta in data 13/12/2022 dal Ministero delle imprese e del made in Italy, circa le Linee guida sulle “Procedure di selezione per l’assegnazione dei diritti d’uso per le reti pianificate sui bacini di utenza locale ad operatori di rete – DAB+. In definitiva, il passo precedente alla pubblicazione dei bandi di attribuzione dei diritti d’uso agli enti consortili.
Proprio in conseguenza di ciò si è intensificato il processo di assestamento dei consorzi DAB esistenti. Già evidenziato da questo periodico mesi fa.

Nei giorni scorsi, per esempio, è stato messo in funzione il mux su Roma del consorzio Digital Radio Group, probabilmente una delle ultime attivazioni sperimentali prima di quelle definitive conseguenti all’assegnazione dei diritti d’uso all’esito della pubblicazione dei bandi, presumibilmente entro fine febbraio 2023.

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Consolidamento

Intanto, il consolidamento di posizioni sta subendo una profonda intensificazione, con tendenze verso l’accentramento di emittenti in poli strutturati, rendendo magmatico il contesto a poche settimane dalla sottoposizione delle indispensabili manifestazioni d’interesse verso i diritti d’uso disponibili. Una situazione che pone particolarmente a rischio tre categorie di soggetti.

Carrozzone

In primis quelli che hanno deciso, senza particolare ponderazione, di sposare una cordata consortile che potrebbe risultare soccombente nei beauty contest delle aree congestionate.

Esaurito

Oppure, al contrario, coloro che hanno riflettuto troppo, trovando ora le porte sbarrate per sopravvenuto esaurimento degli spazi nei consorzi esistenti.

I paria

Infine gli irregolari, cioè coloro che non hanno sanato la propria posizione in merito ai requisiti necessari per la partecipazione ai consorzi, sia quanto a rinnovo dell’autorizzazione per fornitori di contenuti che a pagamento dei canoni concessori. Soggetti ora visti dai consorzi come dei paria.

Procedure figlie di un Piano minore

Perché? A seguito dell’adozione della Delibera AGCOM 286/22/CONS (PNAF DAB provvisorio), il MIMIT ha, come detto, provveduto a definire, a mezzo del documento in consultazione, le indicazioni relative ai criteri e alle modalità che verranno adottati per procedere all’assegnazione dei diritti d’uso agli operatori di rete locali per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale.

Requisiti condivisi

Le stesse Linee guida discendono da un quadro normativo che determina gran parte dei requisiti in capo ai consorzi in funzione di quelli dei loro soci, cioè le concessionarie FM in regola col pagamento dei canoni concessori, munite di titoli abilitativi validi e di una consistenza organica in grado di fare massa di punteggio. E soggetti irregolari nella compagine mettono a rischio il conseguimento del diritto d’uso da parte del consorzio.

Cavalli

Anche perché, è bene ricordarlo, non ci sarà spazio per tutti dappertutto. Nelle aree che vedranno la competizione tra più consorzi dei diritti d’uso disponibili, quelli che avranno montato sul cavallo perdente potrebbero rimanere a piedi, ove, successivamente, non trovassero ospitalità (come clienti e non soci) sugli enti destinatari delle frequenze.

Le reti pianificate in vista dei bandi

Occorre ricordare che il PNAF-DAB ha definito 21 bacini d’utenza, con previsione, per l’ambito locale, di 54 reti in ambito locale con copertura regionale – di cui 27 decomponibili su base sub regionale – e di 36 reti in ambito locale con copertura pluri-provinciale o provinciale. Una provvista insufficiente a soddisfare tutte le necessità sull’intero territorio nazionale.

Le procedure

Ma quali saranno le procedure dei bandi?
Lo spiega l’avvocato Stefano Cionini di MCL Avvocati Associati, law firm che cura in esclusiva l’Area Affari Legali di Consultmedia

Le fasi dei bandi

“Sono state previste due fasi: la manifestazione di interesse con eventuale assegnazione diretta del diritto d’uso e procedura di selezione comparativa sulla base dei criteri previsti dall’art. 12 ter della Delibera AGCOM 664/09/CONS e ss. mm. ii”.

Assegnazione diretta ai consorzi DAB solitari

“Relativamente alla fase A, l’assegnazione diretta potrà avvenire nel caso in cui vi sia una sola società consortile interessata all’aggiudicazione. Al fine di verificare se tale condizione vi sia, le società consortili dovranno esprimere una manifestazione di interesse, secondo le modalità esplicitate con avviso pubblico sul sito istituzionale del MIMIT, indicando per quale bacino d’utenza e per quale rete si intende esprimere la preferenza.

Dichiarazioni

Pertanto, le società interessate alla suddetta manifestazione di interesse dovranno dichiarare il bacino d’utenza, la rete – o le reti – oggetto di interesse e la sussistenza dei requisiti di partecipazione di cui all’art. 12, comma 6, del Regolamento.

Limiti

In coerenza con la suddetta norma, le Linee guida stabiliscono che ciascuna emittente, per ogni bacino o sub-bacino d’utenza locale, può partecipare al capitale sociale di un singolo consorzio. Inoltre, ciascuna emittente, sia all’atto della manifestazione di interesse che nella eventuale fase di selezione comparativa, potrà essere indicata dalla società consortile, come potenzialmente operante solamente su una rete pianificata per il relativo bacino d’utenza locale.

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Elenco pubblico dei consorzi DAB richiedenti

Al termine di questa prima fase, l’elenco delle manifestazioni di interesse presentate verrà reso pubblico sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Si evidenzia che la procedura di cui alla descritta fase A cristallizzerà il novero dei potenziali soggetti che concorreranno per la singola rete del relativo bacino d’utenza.

Accordo preventivo prima del beauty contest

Inoltre, qualora in un determinato bacino d’utenza il numero delle società consortili concorrenti risultasse inferiore o pari al numero delle reti previste dal PNAF-DAB e, contemporaneamente, più di una società consortile fosse interessata a concorrere per la medesima rete del relativo bacino d’utenza locale, il Ministero procederà a convocare le società concorrenti al fine di verificare la possibilità del raggiungimento, entro 10 giorni, di un accordo in relazione alla scelta della rete. Nel caso in cui l’accordo non venisse raggiunto, per l’assegnazione del diritto d’uso si procederà con la procedura selettiva”, continua l’avvocato Cionini.

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Occhio alla manifestazione d’interesse dei bandi

“È opportuno sottolineare che le Linee guida ministeriali prevedono espressamente che la mancata partecipazione alla procedura di manifestazione di interesse, o la rinuncia alla stessa, precluderà alla società consortile di concorrere per la (successiva ed eventuale) fase di selezione comparativa.

Deposito cauzionale

Relativamente alla fase selettiva di cui alla lettera B, si informa che il MIMIT ha previsto l’obbligo di costituire un deposito cauzionale pari al 5% del costo degli investimenti previsti per la realizzazione del piano tecnico e per garantire la piena operatività della rete”, conclude il partner Consultmedia.

Numero di emittenti dei consorzi DAB

Analizzando invece quanto previsto in merito ai soggetti ammessi alla procedura, possono presentare domanda le società consortili partecipate da almeno 12 emittenti legittimamente esercenti nello stesso bacino o sub bacino di utenza l’attività di radiodiffusione sonora in tecnica analogica, che siano anche titolari di autorizzazione per la fornitura di programmi radiofonici in ambito locale ai sensi dell’art. 3, comma 14 del Regolamento (… segue per abbonati SIT cliccando qui…).

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