DTT. Lirosi (Mise) al workshop di Confindustria: a breve pubblicheremo esiti consultazioni pubbliche su T2. Bandi diritti d’uso e FSMA locali distanziati di 2/3 mesi. Queste ed altre novita’

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“Il refarming del T2 deve seguire i principi del Regolamento per i contributi alle tv locali (DPR 146/2017), premiando chi fa veramente televisione e non chi occupa LCN per televendite e cloni di altri programmi”.
Questo, in sintesi, il messaggio lanciato da un Maurizio Giunco particolarmente in forma in occasione del workshop di Confindustria Radio Tv “Refarming della banda 700 MHz e oltre...” tenutosi oggi a Roma.
Le linee guida sui bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso T2 e la definizione delle graduatorie per fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) areali sottoposte a consultazione pubblica dal Mise hanno sostanzialmente ricalcato i principi dettati dal DPR 146/2017, premiando le imprese che veramente fanno editoria. Per questo non ci siamo opposti alle stesse, ma, anzi, le abbiamo in gran parte condivise”, ha spiegato Giunco (qui per scaricare le slide del suo intervento).

Caso mai il problema è relativo  a 4 aree tecniche, corrispondenti a 5 regioni, dove potrebbero non esserci operatori di rete interessati a partecipare ai bandi dei diritti d’uso. In Liguria, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Molise fare i network provider, posta la scarsità di FSMA in grado di pagare i canoni di trasporto, potrebbe essere antieconomico. Per questo deve essere concessa la partecipazione anche a più bandi areali contemporaneamente da parte di operatori dotati di adeguata capacità economico-finanziaria ed in grado di operare in economia di scala”, ha spiegato Giunco.
Punti di vista solo in parte condivisi dal consulente giuridico del ministro Di Maio, Marco Bellezza, che è parso più possibilista a riguardo dell’ipotesi di ricercare spazi di manovra (solo frequenziali residuali, vien da pensare) per favorire la realizzazione di carrier locali per il maggior numero possibile di FSMA (ipotesi tutta da verificare nella sua concreta fattibilità, considerati i vincoli di natura interferenziale con gli stati esteri). Quanto alle aree dove i bandi dovessero andare deserti, il soccorso nella direzione ipotizzata da Giunco, secondo Bellezza, potrebbe sì arrivare, ma non da altri privati, bensì da “chi prende soldi attraverso le bollette dell’energia elettrica per offrire un servizio pubblico“.

In sostanza, in quei territori in caso di assenza di richiedenti potrebbe essere RAI a (dover) realizzare dei mux areali da destinare al trasporto degli FSMA collocati utilmente nelle graduatorie (come aveva anticipato questo periodico).
Graduatorie che si fondano sui requisiti del DPR 146/2017, ma che non escludono affatto chi non li avesse“, ha invece spiegato Antonio Lirosi, direttore della DGSCERP del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha aggiunto che proprio per aiutare gli FSMA minori, con ogni probabilità, sarà prevista una premialità di valutazione per quegli operatori che renderanno disponibili mux decomponibili (sub-areali) nelle singole aree tecniche (qui le slide del suo intervento).

I bandi ex L. 205/2017 (come novellata dalla L. 145/2018) dovrebbero peraltro obbligare i network provider a produrre già in sede di domanda i listini della capacità trasmissiva, all’insegna della massima trasparenza, ha chiarito Lirosi.
Gli esiti delle consultazioni pubbliche dovrebbero comunque essere pubblicati a breve dal Mise ed anticiperanno i bandi, non sovrapponendosi ad essi; anche se esistono ancora situazioni da definire, come per esempio la percentuale di capacità trasmissiva da riservare agli FSMA comunitari.
Confermata invece la previsione della certificazione bancaria di affidabilità da produrre a pena di esclusione da parte dei fornitori di contenuti.
Inedita, infine, l’espressione dell’ordine di preferenza delle reti per le quali gli FSMA hanno presentato domanda di capacità, che avverrà “in seduta pubblica presso il Ministero”.

Per non sottoporre a stress insostenibile lo scarsissimo personale del Ministero che dovrà vagliare le domande di 73 bandi per operatori di rete, li scadenzeremo per 3 o 4 maxi aree geografiche (NB, non aree tecniche, ndr) a distanza di qualche settimana l’uno dall’altro“, ha anticipato il dirigente. “Per ogni area geografica pubblicheremo prima il bando per operatori di rete e poi quello per FSMA (18 bandi attraverso piattaforma telematica, con graduatoria unica per frequenze di 1° e 2° livello e capacità trasmissiva predefinita in SD); terminata l’area, passeremo alla successiva fino al completamento”, ha evidenziato Lirosi. Che ha prospettato l’ipotesi che il tempo concesso per la presentazione delle domande possa essere esteso da 30 a 45 giorni dalla pubblicazione del bando.giunco maurizio - DTT. Lirosi (Mise) al workshop di Confindustria: a breve pubblicheremo esiti consultazioni pubbliche su T2. Bandi diritti d'uso e FSMA locali distanziati di 2/3 mesi. Queste ed altre novita'
“Una volta tanto possiamo quindi andare al mare tranquilli ad agosto?”, lo ha incalzato Giunco, ottenendo un sorriso consenziente dal dirigente, che tuttavia non si è sbilanciato sulle effettive date.
Puntuale descrizione del processo tecnico di refarming è stata fornita da Eva Spina, dirigente della DGPGSR, che ha confermato la sequenza della “nuova” roadmap “alla firma del Ministro” (qui per scaricare le slide).
Bianca Papini, ingegnere coordinatore tecnico di Confindustria Radio Tv, ha invece tracciato il quadro dell’attuale presenza di apparati tv in grado di supportare le nuove codifiche mpeg4 e HEVC (T2) che nel primo caso sono favorevoli (solo il 25% dei 51 mln di tv esistenti in Italia riceve solo mpeg2), ma nel secondo rischiano di portare l’utenza a margine dello switch-off in una situazione di profonda inadeguatezza tecnica (attualmente solo 3,8 mln di famiglie dispongono di tv in grado di ricevere la codifica T2). “Solo con un sostanziale supporto contributivo l’utenza potrà presentarsi all’appuntamento preparata“, ha chiosato l’ingegnere (qui le slide del suo intervento). (M.L. per NL)

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