Dura vita per i funzionari della P.A.
Non è solo la pubblicazione su Internet, in ossequio alla massima trasparenza, delle retribuzioni annuali, dei curricula, degli indirizzi di posta elettronica e dei numeri di telefono dei dirigenti e dei tassi di assenza del lavoro dei loro sottoposti a preoccupare i vertici della P.A. La manovra economica del nuovo governo (che vuole dare in tutte le direzioni un chiaro segnale di cambiamento dei tempi) prevede che i dirigenti pubblici rispondano davanti alla Corte dei conti delle spese connesse al mancato rispetto dei termini massimi di conclusione dei procedimenti, fissati in 30 giorni aumentabili fino a 180 giorni con apposita previsione regolamentare. Un obiettivo di difficile conseguimento da parte di diversi organi del Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni, stante l’attuale situazione operativa, già esaminata ieri da questo periodico, ma anche del Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma il favorevole impatto sull’opinione pubblica delle norme stroncafannulloni del ministro Brunetta (foto), ai vertici del gradimento tra i cittadini, è una posizione di forza che il governo non può permettersi di perdere, sicché non saranno concesse deroghe. Dentro (nei termini procedurali) o fuori (dal lavoro pubblico). La novella legislativa prevede altresì il risarcimento del danno al cittadino (in maniera forfetaria con apposito regolamento) in caso di sforamento dei tempi dell’istruttoria, anche se l’istanza non poteva essere accolta (il risarcimento andrà provato dal cittadino nel suo ammontare). In caso di grave e ripetuta inosservanza, il dirigente rischia la retribuzione di risultato. Sempre all’insegna della trasparenza, annualmente saranno pubblicati su Internet gli indicatori di produttività e i misuratori di qualità del rendimento del personale delle P.A., che sarà periodicamente sottoposto a valutazione.