Privacy. Garante, oblio anche per chi si riabilita: permanenza notizie cronaca giudiziaria non aggiornate puo’ rappresentare ostacolo a reinserimento

oblio

Diritto ad oblio va riconosciuto anche a chi è stato riabilitato dopo una condanna. Tale principio – espressione di civiltà giuridica in un’era in cui l’acquisizione delle informazioni avviene prevalentemente col web – è stato affermato dal Garante privacy, che ha ordinato a Google la rimozione di due Url che rimandavano ad informazioni giudiziarie non più rappresentative della attuale situazione di un imprenditore.

Deindicizzazione pagine Google

L’interessato, dopo aver tentato di far deindicizzare le pagine direttamente a Google (cd. oblio), si era rivolto all’Autorità lamentando il pregiudizio derivante alla propria reputazione personale e professionale dalla permanenza in rete di informazioni obsolete e non aggiornate. Per questo motivo aveva chiesto al Garante di ordinare a Google la rimozione dai risultati di ricerca di due Url, reperibili digitando il proprio nominativo, che contenevano informazioni su una vicenda giudiziaria che lo aveva visto coinvolto nel 2007 e sulla sentenza di condanna pronunciata nei suoi confronti nel 2010. Nelle pagine web però non vi era alcuna traccia della successiva riabilitazione che l’uomo aveva chiesto e ottenuto nel 2013.

Reclamo fondato: diritto oblio imposto

Nel giudicare fondato il reclamo dell’istante ed ordinare a Google la deindicizzazione, l’Autorità ha ritenuto che l’ulteriore trattamento dei dati realizzato attraverso la persistente reperibilità in rete degli Url contestati – nonostante la riabilitazione e il tempo trascorso dal verificarsi dei fatti – determinasse un impatto sproporzionato sui diritti dell’interessato, che non risulta bilanciato da un attuale interesse del pubblico a conoscere la vicenda.
Secondo l’Autorità, la persistenza in rete di tali informazioni giudiziarie non aggiornate, infatti, non è in linea con i principi alla base dell’istituto della riabilitazione, il quale, pur non estinguendo il reato, comporta il venir meno delle pene accessorie e di ogni altro effetto penale della condanna come misura premiale finalizzata al reinserimento sociale della persona. (E.L. per NL)

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