Radio. Oltre 10 mln di ricevitori DAB+ attivi in Italia e riutilizzo FM dopo lo switch off. Podcast Media Monitor con E. La Teana (RTL 102.5/WorldDAB)

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Eugenio La Teana, RTL102.5 e WorldDABTutte le piattaforme analogiche e digitali sono oggi ancora necessarie.
Quasi raggiunti in Italia i 10 milioni di ricevitori DAB+.
Spesso l’utenza non si accorge di ascoltare in digitale ed è un bene.
Nel 2025 potrebbe avvenire il sorpasso del DAB rispetto all’FM,  ma anche allora sarebbe folle lasciare l’analogico. Dopo lo spegnimento dovremo riconvertire la banda 88-108, non abbandonandola ma pensando a un riutilizzo dell’FM per nuovi servizi digitali.
L’emittenza locale non sembrava interessata ad investire nel DAB, ma comunque non ha ancora perso il treno.

Di tutto, di più 

Newslinet ha avuto modo di intervistare Eugenio la Teana, head of innovation presso RTL 102.5, membro dello Steering Board di WorldDAB e Country Manager di Radioplayer. La conversazione è durata oltre un’ora, toccando argomenti importanti come il riutilizzo della banda 88-108 MHz dopo lo switch off, lo stato attuale del DAB+ in Italia e all’estero, perché Radioplayer è indispensabile per la sopravvivenza della Radio in un mondo globalizzato, la radiovisione, l’ HBBTV e altro ancora.

Il perimetro

Considerato il perimetro e la profondità degli argomenti toccati abbiamo deciso di pubblicare l’intervista come segue: la totalità delle conversazione in due podcast successivi, il primo dei quali viene pubblicato oggi.
I punti principali di quanto discusso verranno pubblicati anch’essi in due articoli successivi, cominciando da quello odierno.
 

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Eugenio La Teana

(Newslinet) –  Quali sono le tue attività oggi?
(Eugenio La Teana) – La mia attività principale è l’innovazione a RTL 102.5, ma mi occupo anche di altre attività a livello internazionale: sono Country Manager per Radioplayer Italia e gestisco le relazioni con alcune associazioni internazionali tra cui WorldDAB, dove siedo nello steering board. Senza dimenticare che mi occupo dell’infrastruttura di rete di EuroDab Italia, uno dei tre operatori nazionali della radio digitale DAB+.

Innovazione

(NL) – Prima di passare al DAB parliamo di Radiovisione. Voi siete partiti 20 anni fa, quando c’erano solo FM e SAT. Oggi presidiate DAB+, DTT, FM, Sat, Web, App Mobile, App per Smart TV, RadioPlayer, Apple TV. Come sono aumentati i costi di distribuzione?
(ELT) –  Premetto: ogni azienda che vuole restare rilevante sul mercato non può esimersi dall’innovazione. RTL 102.5 ovviamente ha continuato e continua a investire, perché il processo di innovazione non termina mai, è un cliclo infinito. Innovare significa guardare al mercato e ai comportamenti della persone e noi cerchiamo sempre di anticipare quanto accadrà.

Radiovisione

Come è successo con la Radiovisione. Ai tempi ci eravamo detti che la radio produce contenuti, e produrre il contenuto solo audio era un limite rispetto alle possibilità offerte dalla tecnologia. Inoltre per noi l’utente non deve fare sforzi per trovarci, indipendentemente dal dispositivo che ha a disposizione in ogni determinato istante. Grazie anche a questo siamo diventati la radio principale in Italia.  

I costi

Ritornando ai costi, certamente c’è un costo importante per tutto questo: quello della banda, è vero, è diminuito negli anni, ma il numero di persone che si connettono è aumentato. In ogni caso, questo significa che un numero superiore di persone si collegano ai nostri contenuti.

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Tutte le piattaforme sono oggi necessarie

(NL) – Esistono dei trend delle varie piattaforme che puoi condividere con noi?
(ELT) – Ad oggi ritengo che tutte le piattaforme siano essenziali, nessun segnale ci dice che possiamo abbandonarne alcuna. Molte persone usano ancora i tradizionali canali broadcast, anche analogici. Dobbiamo continuare ad offrire l’accesso più semplice  possibile per la popolazione che non ha familiarità con mezzi più avanzati.

Digitale in aumento

Ovviamente l’offerta in digitale è in aumento grazie al rinnovo del parco auto: chi acquista un veicolo nuovo si trova a disporre di un’offerta DAB che oltre ad avere una qualità… delle caratteristiche migliori dell’FM offre anche una scelta superiore in termini di contenuti.. 

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Compressione digitale

(NL) – Hai detto “qualità” e poi ti sei corretto in “caratteristiche”. La qualità del DAB con i bitrate attuali ci pare inferiore a quella dell’FM…
(ELT) – Dipende dal bitrate che utilizzi. All’interno del blocco noi ne usiamo uno elevato, quindi … ma mi esprimo meglio. La radio FM non si sente certo male,  anche se a nostro avviso a livello qualitativo l’orecchio comune (per così dire) oggi non percepisce differenze. Ma ci sono delle caratteristiche che definiscono la qualità d’ascolto che vanno oltre alla “qualità sonora”. 

Esperienza d’ascolto

Il DAB+ garantisce un’esperienza d’ascolto migliore rispetto all’FM e il digitale elimina anche i rumori interferenziali tipici dell’analogico. Oltretutto migliora l’efficacia della copertura: con il digitale abbiamo un guadagno di rete, due o più impianti nella stessa area di copertura anziché distruggersi si rafforzano a vicenda. Otteniamo dunque un ascolto migliore a livello di robustezza, eliminando le interferenze e fruscii.

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Dab e Analogico

A volte ci dicono “sono passato al DAB ma non percepisco la differenza”.  Ed in effetti la qualità (di RTL 102.5 e Freccia:  96 kbps, ndr) è migliore in digitale, ma non è facile percepirla a meno che si utilizzino impianti adeguati. Intendo che le radio portatili con una piccola cassa non danno la reale percezione della differenza.

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DAB vs FM: gli ascoltatori

(NL) – Tu hai almeno due cappelli, quello di RTL 102.5 e quello di WorldDab. Quanto pesa oggi l’ascolto DAB in Italia e per voi in particolare?
(ELT) – Guarda, non esiste ancora un’ indagine di ascolto comparativa sui vari canali. E’ una cosa su cui stiamo lavorando ma posso darti un numero importante: ci stiamo avvicinando ai 10 milioni di ricevitori sul mercato e questo è un dato che ci arriva dai ricevitori venduti più l’immatricolato. Stiamo anche lavorando per sensibilizzare gli ascoltatori sul DAB, visto che con i ricevitori in auto a volte l’utente neppure sa di ascoltare in digitale. La curva è in costante crescita, proporzionale alla vendita delle nuove vetture.

Regno Unito, ruolo leader

Se parliamo d’Europa il rate è ancora superiore, soprattutto laddove l’apparecchio classico radiofonico ha ancora una presenza importante in casa, penso all’UK o ai paesi nordici. Il che mi porta a dire che noi siamo stati lungimiranti, visto che da anni abbiamo potuto rimpiazzare l’apparecchio radiofonico casalingo con la televisione dove – come dicevamo prima – siamo presenti da due decenni. Con dei vantaggi – e ritorno al tuo discorso sulla qualità – per tutti coloro che hanno un impianto home theater per vedere i film: nel loro caso beneficiano di un suono di ottima qualità anche per la radio (anzi, la radiovisione) .

Switch off, nessuno ha ancora deciso

Permettimi di aggiungere qualche informazione al di fuori del nostro territorio. La Norvegia è l’unica Nazione che ha effettuato uno switch-off dell’analogico. Non lo ha fatto l’Inghilterra dove sono partiti molto prima di noi, ma anche in Svizzera dove l’ascolto digitale ha superato l’analogico l’orizzonte temporale è ancora incerto. Però c’è un elemento fondamentale: che chi passa al digitale non torna indietro. Ovvio, non ha senso tagliare i ponti con l’analogico laddove ha ancora consistenza, ma il digitale, una volta scelto diventa la forma preferenziale d’ascolto. 

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Il sorpasso nel 2025

(NL) – Hai provato a fare un’estrapolazione, una regressione di qualche tipo sulla curva di crescita del digitale che ti permetta di vedere l’incrocio, il momento in cui il digitale supererà in termini di ascolto l’analogico FM ?
(ELT) – Mah, quello che potrei chiamare break even potrebbe arrivare tra due o tre anni (2025 NDR). Penso che le prossime indagini di ascolto potranno confermarlo.

Switch off, una follia

Ma tengo a precisare! Non vuol dire che quello sia il momento per uno switch off, sarebbe una follia. Priveremmo ancora tante persone della possibilità di ascolto.

Il futuro della banda 87,5 – 108,0 MHz

(NL) – Uno dei punti spesso dibattuti anche a seguito delle proposte di Roberto Sergio di Rai è il famoso switch off. A tuo avviso perché se ne parla sempre, cosa o a chi servono quei pochi MHz tra 88 e 108 ?
(ELT) –Le frequenze FM dovranno essere comunque riconvertite, sarebbe una follia lasciarle libere! Ci troveremmo il giorno dopo un soggetto che le prende e ne fa un suo utilizzo.

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Vatican DRM, 103.8 MHz

Riutilizzo FM

Insomma e’ una risorsa che dobbiamo riconvertire in ambito digitale a favore dei soggetti che in questi anni la hanno tutelata e hanno creato valore. Come ben sai ci sono modelli di digitalizzazione anche per l’FM, non sviluppati nel nostro paese (e neppure altrove, a parte gli Stati Uniti), perché il DAB e’ più efficiente e efficace. Ma le tecnologie corrono, per cui tutto quello che ieri non c’era domani potrebbe esserci. Quindi la banda 88-108 resta una risorsa importante per la distribuzione di contenuti in mobilità, un asset da salvaguardare.

Nuove tecnologie

(NL) – Quindi su FM…anzi sulla banda 88-108 potremmo proporre l’utilizzo di nuove tecnologie: ci ritorneremo nella prossima intervista. Ma ora voglio chiederti perché in Europa non abbiamo adottato l’HD Radio che garantisce continuità, compatibilità e per i broadcaster preserva il valore degli asset ?
(ELT) – Perché dal punto di vista dell’affollamento delle frequenze in Europa avremmo avuto troppe difficoltà. Anche dal punto di vista di performance il DAB è stato scelto dopo un’analisi approfondita di efficienza, che ha preso in esame anche l’FM extra. Tutte tecnologie che abbiamo testato in prima persona. Il DAB è più performante sia a livello tecnologia che di mercato.

L’importanza di una politica continentale

Guarda, io ho seguito il DAB dagli inizi e devo dire che non c’è un’imposizione: è l’industria tutta che si è mossa in questo senso. Non si può ormai ragionare in un’ottica nazionale, occorre pensare a livello europeo.  E noi siamo stati bravi, con la costante sperimentazione, con la creazione di una rete capillare abbiamo fatto  un investimento a fondo perduto ma  abbiamo anche fatto si che l’industria ci seguisse. Un grande e lungo lavoro.

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Head of food innovation

DAB e emittenza locale

(NL) – Però le stazioni locali contestano ai grandi di aver monopolizzato il DAB con tutte le autorizzazioni transitorie, lasciando oggi a loro solo le briciole…
(ELT) – Assolutamente nessuno è fuori dai giochi. Le opportunità ci sono state per tutti fino dall’inizio. Quando noi abbiamo investito sul digitale anche gli altri potevano farlo: ma per innovare bisogna investire, bisogna crederci, non è che tutto arrivi dall’alto.

L’importanza di guardare avanti

Noi abbiamo creduto al digitale anche quando gli altri non ci credevano e tieni presente che sia l’autorità che il ministero si sono fatti garanti per assicurare lo spazio anche per i consorzi locali. Che ormai vengono lanciati costantemente. Gli spazi per gli operatori locali ci sono e…
(NL) – …Si, ma da quanto ricordo anni fa esisteva un problema di mancanza di megahertz, di “blocchi”…
(ELT) – C’è’ sempre stato un problema di fondo: la RAI utilizzava a suo uso interno le frequenze allocate al DAB. Ricordiamo la vicenda degli “intercanali” dove noi abbiamo trovato le risorse disponibili tra quelle occupate.

Mancato impegno

Ma poi comunque alcune di queste risorse si sono liberate e – a quanto mi risulta – non c’e’ stato un grande impegno da parte delle locali per andare a utilizzarle. Certo, occorre mettersi insieme, fare un consorzio. Ma poi considera che i costi non sono neppure così importanti: occorre fare gli impianti, ma puoi ripartire i costi su 20 … diciamo, si , 20 aziende o 20 canali. E per l’ambito locale con tre impianti arrivi ad una copertura consistente.

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Amici a 48milabit

Moti consorzi ormai attivi

Certo, è anche naturale che siano i grandi gruppi ad investire per primi, anzi mi verrebbe da dire che per primo dovrebbe essere il servizio pubblico a fare da apripista. Ma se accendi una radio DAB oggi trovi tanti consorzi locali attivi, penso la situazione stia evolvendo rapidamente… (segue) (M.H.B per NL)

 

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