Radio e Tv, UE: fuori a/v dal geoblocking e ok alla ritrasmissione online delle news

geoblocking

Novità dall’UE per il comparto radiotelevisivo che affrontiamo con la collaborazione di Confindustria Radio Tv.
La prima novella attiene al voto della Commissione Affari Legali del Parlamento Europeo che l’altro ieri ha approvato proposta di regolamento che stabilisce norme relative all’esercizio del diritto d’autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici.
Partendo da un obiettivo di facilitare l’accesso online dei contenuti radio-tv all’interno della UE, il provvedimento ha dovuto tener conto di molte esigenze contrapposte (broadcaster, pubblici e privati, operatori di piattaforma,detentori dei diritti, collecting, rapporti contrattuali).
Si tratta di un terreno delicato che attiene al valore dei diritti per autori ed editori da un lato e il diritto di accesso ai contenuti dall’altro. Il compromesso raggiunto fra le esigenze di tutela del copyright da un lato e di accesso ai contenuti all’interno della UE dall’altro riguarda i contenuti radiofonici e televisivi – alcuni di particolare interesse, quali le news e i current affairs; facilitare la liberazione dei diritti attraverso le collecting sociaties; mantenere comunque spazio per deroghe contrattuali.

In particolare la proposta prevede che per i contenuti informativi i broadcaster dopo aver ottenuto le licenze per i diritti nel proprio Paese possano renderli accessibili online all’interno della UE anche qualora contengano parti coperte da copyright che non siano liberabili in tempi rapidi; tali contenuti saranno accessibili in modalità live streaming e catch up.
Le norme tendono a facilitare per gli operatori che offrono pacchetti di programmi l’ottenimento di liberatorie per i diritti attraverso le collecting societies che rappresentato i detentori.
Ciò premesso i broadcaster potranno comunque stabilire per contratto che i diritti siano limitati a determinati territori per fare salvi i modelli di business esistenti che si basano sulle limitazioni territoriale e temporali allo sfruttamento dei diritti su cui si basa il sistema AV. Il voto comprende anche il mandato per iniziare le negoziazioni con il Consiglio, che attiverà la fase finale.
La seconda novità, attiene all’esclusione dell’audiovisivo dalle norme sul geoblocking.
Parlamento, Consiglio e Commissione UE, dopo un negoziato durato circa 6 mesi, hanno raggiunto un accordo politico per vietare  “geoblocchi ingiustificati” per i consumatori che desiderano acquistare prodotti o servizi online all’interno dell’UE. Dalle norme, secondo quanto riportato da diverse testate di settore (il comunicato stampa della Commissione non è esplicito al riguardo), sono esclusi i contenuti audiovisuali online.

Sono esclusi cioè tutti i prodotti audiovisivi e coperti da copyright quali musica, film, serie tv, sport, ebook, giochi ecc. per i quali permangono restrizioni territoriali. Per alcuni contenuti protetti da copyright, come giochi, musica e e-book, sembrerebbe che nella versione finale del provvedimento, i consumatori Ue avranno il “diritto di sapere” (consultare i cataloghi offerti in altri Paesi UE). Tale diritto tuttavia non è previsto per i cataloghi di fornitori di contenuti AV. L’accordo recepisce le istanze del settore AV nel suo insieme, condivise e sostenute da CRTV in tutte le sedi istituzionali, dove ha ribadito “come l’industria televisiva si basi sul sistema delle licenze e delle esclusive, che alimentano tutti gli anelli della filiera“.
L’esclusione era stata prevista già negli emendamenti presentati dalle commissioni del Parlamento UE, nella fase che precede la negoziazione all’interno del cosiddetto “trilogo”, nell’aprile scorso.
La tesi era stata accolta anche sulla base dell’indagine conoscitiva sull’e-commerce svolta dalla Commissione UE e conclusasi nel settembre 2016. Si riporta dal comunicato stampa prodotto a suo tempo: “I risultati dell’indagine settoriale confermano che la disponibilità di licenze da parte dei detentori di diritti d’autore sui contenuti è essenziale per i fornitori di contenuti digitali e che rappresenta un fattore determinante per la concorrenza sul mercato. La relazione indica alcune pratiche di concessione di licenze che possono rendere più difficile l’introduzione di nuovi modelli e servizi commerciali in linea. Qualsiasi valutazione di specifiche pratiche di concessione di licenze basata sulle norme in materia di concorrenza dell’UE deve tuttavia tener conto delle caratteristiche del settore dei contenuti. Uno dei risultati principali dell’indagine settoriale è che quasi il 60% dei fornitori di contenuto digitale che hanno partecipato all’indagine ha convenuto contrattualmente con i titolari dei diritti di applicare il geoblocco”.
Si richiamano anche alcuni dati prodotti in occasione della presentazione dell’indagine.

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Il regolamento sul geoblocking è stato proposto nel maggio 2016 nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale e all’interno di un pacchetto sul commercio elettronico. È stato identificato come “priorità legislativa” per il 2017 con l’accordo delle tre istituzioni europee nella loro dichiarazione comune all’inizio di quest’anno. Il regolamento.
Le nuove norme entreranno in vigore nove mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE per consentire in particolare ai piccoli operatori di adeguarsi. (E.G. per NL)

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