L’Ofcom, il regolatore delle comunicazioni della Gran Bretagna, ha approvato la richiesta di marzo 2025 dell’emittente Nation Radio Wales di ridurre la copertura in modulazione di frequenza nella contea gallese di Ceredigion, aprendo di fatto alla prima dismissione tecnica di impianti FM.
La motivazione? La solita: ridurre i costi per una fruizione in forte diminuzione a fronte dell’aumento dell’ascolto DAB+ e IP eterogeneo (in particolare smartphone, smart speaker, smart tv).
Intanto, in Europa cresce la pressione verso l’abbandono graduale dell’analogico, tra resistenze locali e slanci digitali.
Sintesi
L’Ofcom ha autorizzato Nation Radio Wales a ridurre la copertura FM nella contea di Ceredigion, segnando il primo caso britannico di dismissione tecnica dell’analogico a favore di DAB+ e IP. La decisione, motivata da ragioni economiche e dalla crescente fruizione digitale, rappresenta un precedente significativo in assenza di una roadmap nazionale per lo switch-off FM.
In Europa, intanto, il processo di transizione avanza con intensità differente: Svizzera, Germania e Repubblica Ceca sperimentano riduzioni strutturate, mentre Belgio e Italia restano più cauti.
Un’evoluzione che richiede visione condivisa e coraggio decisionale.
Un passo avanti verso la radiofonia esclusivamente digitale
La transizione radiofonica al digitale fa un nuovo passo nel Regno Unito: la stazione pop & news Nation Radio Wales è stata autorizzata a ridurre la copertura FM nella contea gallese di Ceredigion, secondo quanto approvato dal regolatore Ofcom.
Caso pionieristico in UK
La decisione rappresenta un caso pionieristico, in un Paese che non ha ancora fissato alcuna deadline per lo switch-off nazionale della modulazione di frequenza.
Il contesto
Un provvedimento, quello che interessa l’area costiera del Galles, che si inserisce in un contesto europeo in cui la dismissione dell’analogico FM avanza con velocità e approcci differenti, generando fratture tra grandi gruppi editoriali e broadcaster locali, tra esigenze economiche e garanzie di servizio universale.
Il ridimensionamento analogico di Nation Radio Wales
L’Ofcom – l’autorità regolatrice per le comunicazioni del Regno Unito – ha infatti approvato la richiesta di marzo 2025 di Nation Broadcasting, titolare di Nation Radio Wales (on air dal 2008, dopo aver rilevato la licenza di trasmissione regionale detenuta dalla preesistente XFM South Wales) per ridurre significativamente la copertura del proprio servizio in modulazione di frequenza in Ceredigion, contea costiera nel Galles occidentale.
La riduzione della copertura
I diffusori dismessi sono quelli della preesistente Radio Ceredigion Limited (stazione attiva fino al 2019, data dalla quale era diventata un relay di Nation Radio Wales ): FM 97,4 MHz (Lampeter) e FM 96,6 MHz (Cardigan), con la conseguenza che le emissioni analogiche – in quell’area – proseguiranno solo su FM 103,3 MHz (Blaenplwyf).
Il resto della rete analogica
Al momento non è noto se l’esercizio dei rimanenti diffusori della Nation Radio Wales delle altre contee – FM 106,8 MHz da Wenvoe, vicino al capoluogo Cardiff (per il servizio sulla contea del Glamorgan), FM 107,3 MHz da Kilvey Hill (per la contea del Swansea), FM 102,9 MHz da Carmel (per la contea del Carmarthenshire), FM 107,1 MHz da Preseli (per la contea del Pembrokeshire) – proseguirà sine die o se sarà prevista una progressiva dismissione.
Adeguamento all’evoluzione tecnologica, economica, comportamentale dell’utenza
Nation Broadcasting ha dichiarato che l’attuale infrastruttura FM copre aree già raggiunte in modo adeguato dal DAB e dall’IP nelle sue forme eterogenee e che una riduzione dell’area servita analogicamente risulta oggi compatibile con gli standard di servizio pubblico e con la sostenibilità economica di una ricezione (analogica) in calo progressivo a fronte di una crescita sostenuta di quelle in DAB (in 4 mux su tutto il Galles), streaming (dal sito, dall’app, da smart speaker, aggregatori e smart tv).
Ofcom verifica positivamente la sussistenza delle condizioni per lo switch-off FM/DAB+IP
Secondo l’Ofcom, “non vi sono evidenze che la qualità o la quantità del servizio offerto siano significativamente ridotte”, e pertanto non è stato richiesto alcun periodo di consultazione pubblica. Si tratta, a tutti gli effetti, del primo caso documentato in UK di autorizzazione alla riduzione della copertura FM in favore di una razionalizzazione del broadcasting digitale.
Una scelta di rottura (ma coerente) per il Regno Unito
La decisione assume un valore simbolico rilevante, perché arriva in un Paese in cui non è stata ancora formalizzata alcuna roadmap per uno switch-off nazionale della modulazione di frequenza. L’approccio britannico – finora molto prudente – è stato caratterizzato da un’estensione progressiva prima del DAB e poi del DAB+, integrata da una massiccia fruizione di device IP (smartphone e smart speaker in particolare) accompagnata dal mantenimento della FM come piattaforma di backup, in particolare per le aree rurali e per il pubblico più anziano.
Nation Radio Wales rompe la prassi
Il caso Nation Radio Wales rompe questa prassi: la riduzione autorizzata della copertura crea un precedente tecnico che potrebbe presto essere imitato da altri operatori commerciali, soprattutto in aree dove il digitale terrestre audio ha raggiunto livelli di penetrazione sufficientemente elevati.
Europa, il puzzle dello switch-off continua a comporsi
Sul fronte continentale, la questione della dismissione delle emissioni in FM continua a seguire traiettorie multiple, che vedono alcuni Paesi accelerare e altri rallentare sensibilmente.
La retromarcia del Belgio
In Belgio, il neoformato governo ha posticipato lo switch-off al 2035, suscitando l’opposizione dei grandi editori ma trovando il sostegno delle radio locali, che lamentano i costi del simulcasting e la scarsa copertura del DAB+ in alcune zone. Il timore principale è quello di perdere l’ascolto da parte delle fasce di popolazione più anziane, che ancora dipendono dalla FM per l’accesso alle informazioni.
I dubbi della Svizzera
Più avanti è invece la Svizzera, che con il coordinamento tra la SSR (radiotelevisione pubblica) e l’associazione dei broadcaster privati ha già tracciato da tempo la via dello spegnimento FM, anticipando la tempistica con la dismissione, al 31/12/2024, delle emissioni pubbliche analogiche e la previsione di uno switch-off generale al 31/12/2026. Una data, tuttavia, in questi giorni messa in discussione da una mozione della Commissione dei trasporti e delle tlc del Consiglio nazionale, che vorrebbe che la scadenza venisse posticipata (alla questione abbiamo dedicato una puntuale disamina).
Germania, si spegne per i costi
Nel frattempo, anche la Germania continua nel proprio processo di razionalizzazione tecnica. Come evidenziato su queste pagine, il Bayerischer Rundfunk, il servizio pubblico bavarese, ha avviato nel mese di maggio lo spegnimento di cinque frequenze FM in diverse aree della Baviera, con l’obiettivo di ridurre i costi di trasmissione. Qui, il problema non è solo tecnologico, ma eminentemente economico: mantenere la doppia infrastruttura (FM e DAB) ha costi elevati, e le emittenti preferiscono razionalizzare le risorse spingendo l’utenza verso il digitale.
Repubblica Ceca: Proglas inaugura la transizione con il supporto del pubblico
Infine, anche la Repubblica Ceca ha dato il via allo spegnimento graduale delle frequenze FM. Il primo operatore a procedere è stato Radio Proglas, una stazione regionale a carattere religioso, che ha disattivato i primi quattro trasmettitori analogici. Secondo quanto riportato, la mossa non ha incontrato ostilità da parte degli ascoltatori, grazie a una efficace campagna informativa e a una capillare diffusione del DAB+ nelle aree interessate.
Un laboratorio per il futuro delle radio locali?
Il caso gallese ed il contesto europeo dimostrano che la transizione al digitale radiofonico sta entrando in una nuova fase, dove non si parla più solo di espansione dell’offerta digitale, ma anche di contrazione selettiva dell’analogico, sulla base di valutazioni economiche e infrastrutturali.
Nation Radio Wales case history
L’episodio di Nation Radio Wales, pur limitato a un’area ristretta, potrebbe quindi rappresentare un laboratorio per il futuro delle radio locali in tutta Europa: dove e quando il digitale è sufficientemente robusto, la FM può iniziare a essere dismessa, anche in assenza di imposizioni normative o scadenze ufficiali. In Italia, dove il dibattito sullo switch-off FM è ancora timido, questi sviluppi potrebbero fungere da utile campanello d’allarme per preparare una strategia condivisa tra operatori pubblici, privati e locali, evitando improvvisazioni e ritardi strutturali.
Precedente significativo
La decisione di Ofcom di autorizzare Nation Radio Wales a ridurre la copertura FM in Ceredigion rappresenta un precedente rilevante nel panorama europeo e mette in luce un cambio di paradigma: non solo si investe nel DAB+ e nell’IP multiforme, ma si comincia anche a ridurre la destinazione di risorse economiche alla modulazione di frequenza.
Equilibrio, inclusione, coordinamento
Una strategia che richiede equilibrio, inclusione e coordinamento, ma che appare ormai inevitabile nel contesto di un broadcasting che guarda sempre più alla sostenibilità economica e all’efficienza tecnologica.
Il coraggio delle scelte
Perché, come dimostrano gli esempi svizzero, ceco e tedesco, non basta accendere il digitale: bisogna anche avere il coraggio – politico e tecnico – di spegnere l’analogico. (G.M. per NL)