Tv. Il caos degli LCN in Francia. A parte un’iniziale armonizzazione multipiattaforma, la situazione appare più confusa che in Italia

LCN in Francia

Nella Francia metropolitana (cioè quella europea, escluse le ex colonie) la numerazione dei canali viene assegnata dal regolatore CSA, il Conseil Supérieur de l’Audiovisuel. Ma solo per i blocchi 1/29, 30/39, 40/49. Solo il primo blocco è gestito in forma armonizzata, come le prospettive di regolamentazione europee suggeriscono (stessa numerazione LCN sulle varie piattaforme). Tuttavia se una telco non ha un contratto con il broadcaster può decidere di interrompere la veicolazione sulla propria piattaforma IP (circostanza che ovviamente pregiudica la disponibilità di canali dell’utente)

I tre blocchi LCN in Francia

I canali diffusi via etere sono raggruppati in tre blocchi: servizi nazionali in chiaro (con l’eccezione storica di Canal+): posizioni da 1 a 29; servizi televisivi a vocazione locale: da 30 a 39; servizi a pagamento: da 40 a 49. Tuttavia gli LCN locali in Francia spesso non ci sono. O, se ci sono, appaiono scarsissimi (ad esempio nella regione di Nizza ne esiste solo uno). Di fatto, il blocco 2 non e’ interamente utilizzato e l’offerta televisiva francese è decisamente limitata rispetto a quella italiana.

Il blocco 1

Riguardo al blocco 1, ci pare interessante il fatto che il primo canale sia privato: TF1 del gruppo Bouygues. Si tratta di uno dei primi canali televisivi europei, avendo iniziato a trasmettere nel 1935 (Radio PTT Vision, 30 linee), evolvendosi poi in alta definizione (450 linee) e ultra alta definizione (819 linee) nel 1948.
Denominato successivamente ORTF premiere chaine il canale è passato al colore nel 1977 (ritornando ad un numero di linee piu’ basso) e è stato privatizzato nel 1987, iniziando la sua diffusione in TNT (DTT) nel 2006.

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Canal+ (LCN 4)

Interessante anche il caso del canale 4: si tratta di Canal+ che trasmetteva in modo criptato analogico, già molto prima dell’avvento del digitale. Ovviamente a quei tempi chi non aveva il decoder lo inseriva ad una posizione piu’ alta del 4 attuale, anche in considerazione del fatto che storicamente (almeno nel sud della Francia) il quarto canale era TMC (quella francese, canale 30 UHF o 8 VHF).

Audio Paperino ed effetto analogico per invogliare chi non ha il decoder ad abbonarsi…

Il tipico effetto di “linee di scansione shiftate” (e audio stile Paperino) dei canali criptati analogici ricevuti senza decoder è tuttora mantenuto (grazie ad una strategia commerciale geniale di Vivendi), anche nell’era digitale. Durante i programmi riservati agli abbonati, il canale trasmette su iPTV una simulazione di come veniva vista l’immagine ai tempi dell’analogico. Ad esempio, se e’ in corso un incontro di calcio, si intuisce l’azione, ma non si riesce veramente a vederla. Un ottimo modo di invogliare ad abbonarsi (cosa fattibile premendo il tasto rosso).

Tutto chiaro?

Probabilmente no, perché più della metà della popolazione francese riceve la tv dai propri box iptv, forniti gratuitamente da tutti gli operatori telco. E questi si limitano a utilizzare la numerazione CSA solo fino al numero 29. Da lì in poi, nessun coordinamento.

Il caos dopo il 29

Ad esempio: Iliad (Free) inserisce alla posizione 31 non il canale regionale della costa azzurra (Azur TV) ma belN Sports 1, rete all sport del gruppo belN. Il canale regionale Azur TV e’ invece a un LCN difficilmente intercettabile se già non lo si conosce: 935
Non basta: ciascun operatore usa la sua numerazione. Col risultato che non e’ raro trovare lunghi elenchi di canali che scorrono sugli scherni. Ad esempio, bSmartTV, canale 245 su Bouygues, 172 su Canal+ (sat), 349 su Free e 230 su Orange. E non e’ che un esempio.

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I gloriosi canali monegaschi

Monte Carlo e’ stata la prima televisione visibile in Costa Azzurra e, per molto tempo, l’unica. Il trasmettitore, inaugurato dal Principe Ranieri III e da Henri de France (inventore del SECAM) nel novembre del 1954 emetteva inizialmente in VHF sul canale 10 (819 linee 50kW).

TMC/TF1

Il 24 dicembre 1973 fu inaugurata la trasmissione a colori sul canale 30 (625 linee) e attivato anche il ben piu’ popolare (per noi italiani) canale 35 in italiano, anch’esso a colori in Secam. Henri de France prese parte in prima persona alla pianificazione dell’emissione verso l’Italia; circostanza da inquadrare nella guerra con i tedeschi per la scelta dello standard del colore italiano.

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Dal 2005 TMC fa parte del gruppo TF1, sposta tutti i suoi studi a Parigi e – analogamente alla TMC/La7 italiana – cessa di essere un canale monegasco.
Ma i due canali UHF 30 e 35 sono ancora attivi. Il 35, dopo aver trasmesso per anni il solo monoscopio (dal giorno in cui TMC e’ diventata la7) emette ora in DTT, con un mux che trasmette solo due canali: Monaco Info (una specie di telegiornale continuo sugli eventi monegaschi) e un certo MMD-2.

Canali monegaschi senza LCN in Francia

A nessuno dei canali monegaschi e’ assegnata una LCN francese e, per motivi a noi non chiari, nessun altro operatore straniero ha deciso di affittare spazio in questo mux. A differenza di quanto avviene da decenni per le ottime postazioni FM e AM di Montecarlo Media Diffusion. (M.H.B. per NL)

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