Audio. Infotainment, Samsung con Auto DeX sfida Google sostituendo Android Auto nelle plance connesse per evitare di essere disintermediata?

Samsung Auto Dex

La notizia data da numerose fonti che Samsung (che utilizza il sistema operativo Android, pur con una interfaccia personalizzata chiamata One UI) starebbe per distribuire AutoDeX (nome provvisorio), una versione extra Cina del già presente Samsung Auto (nato per sopperire all’assenza di Android Auto imposta da Pechino), potrebbe segnare un cambio di paradigma nell’integrazione smartphone-automobile. Indicando che il rischio di disintermediazione non riguarda ormai solo i broadcaster.
Auto DeX
potrebbe, infatti, proporsi come alternativa autonoma ad Android Auto, proprio nel momento in cui Google ed Apple stringono la morsa sull’infotainment veicolare puntando a disintermediare non solo l’autoradio, ma anche lo smartphone.
Il tutto mentre cresce l’impatto degli smart speaker (che stringono le maglie sulle tecniche per l’accesso) e l’audio digitale si ridisegna attorno alla voce del padrone.

Sintesi

Samsung potrebbe presto lanciare Auto DeX (quale espansione extra mercato cinese di Samsung Auto, software nato per aggirare l’assenza – imposta politicamente – di Google), un sistema, dal nome provvisorio, che consente di trasformare lo smartphone Samsung Galaxy in una plancia di infotainment per auto, indipendente da Android Auto, proponendosi come terza via rispetto al duopolio Apple CarPlay e Google Android Automotive.
I quali – è ormai evidente – mirano non solo a disintermediare l’autoradio, ma persino lo smartphone stesso.
In questo scenario di crescente controllo delle interfacce digitali veicolari da parte dei big tech, Samsung potrebbe quindi puntare all’autonomia del proprio ecosistema mobile, offrendo un’esperienza diretta, senza intermediari e candidandosi come nuovo attore nella gestione dell’audio digitale in auto.
Un contesto dove la sfida si gioca anche sul fronte dei comandi vocali e dell’intelligenza artificiale conversazionale, con Siri e Google Assistant ormai evoluti in veri “copiloti digitali”, mentre Samsung potrebbe rilanciare Bixby per rafforzare la propria indipendenza tecnologica.
Parallelamente, cresce il ruolo degli smart speaker e delle interfacce smartphone-centriche come principali porte d’accesso all’audio digitale, con l’ascolto lineare sempre più marginalizzato in favore dello streaming e della personalizzazione.
Auto DeX, se effettivamente lanciato con sostegno di adeguate partnership, potrebbe ridefinire gli equilibri in un settore in cui l’infotainment è già un campo di battaglia tra logiche tech-native e media tradizionali, con la radio lineare chiamata a reinventarsi per non essere espulsa da ambienti sempre più guidati da A.I., cloud ed interfacce vocali.

Auto DeX: Samsung prova la strada dell’indipendenza?

Ma cerchiamo di mettere insieme gli indizi per capire se possono formare una prova.
Samsung,
secondo diverse  fonti, starebbe lanciando Auto DeX (nome di un workaround che in caso di debutto ufficiale probabilmente cambierebbe), una versione di Samsung Autosoftware nato per fornire funzioni simili ad Android Auto in regioni dove i Google Play Services non sono disponibili – fuori dal mercato cinese (di cui ci siamo già occupati ad aprile 2025, proprio ipotizzando come potesse esserci in nuce la volontà di Samsung di estendere il sistema in chiave mondiale), come nuova modalità che consente di trasformare l’interfaccia dello smartphone in un sistema di infotainment completo per auto, senza passare per Android Auto.

Oltre la necessità

Se quindi Samsung Auto – che funziona abilitando la modalità desktop sul telefono, installando un‘app di ricezione streaming e utilizzando un’unità principale riconfigurata impostata su Cina per attivare il supporto CarLife+ del motore di ricerca Baidu – è una soluzione politica studiata col placet di Google, Auto Dex che lo porterebbe fuori dai limiti geografici originari potrebbe essere il tentativo di andare oltre la necessità contingente.

Soluzione nativa indipendente

Con un’interfaccia semplificata, icone di generose dimensioni, supporto alla modalità landscape ed accesso diretto a Google Maps, Spotify e YouTube Music, Samsung Auto/Auto DeX, potrebbe facilmente proporsi come soluzione nativa, indipendente da Google e direttamente integrabile con i display veicolari compatibili.

La strategia

La strategia di Samsung, di estendere globalmente Samsung Auto/Auto DeX, se fosse confermata (e per ora non lo è stata, stanti probabilmente anche accordi contrattuali cogenti con Google) si collocherebbe in un contesto di crescente frizione tra produttori di hardware mobile e giganti del software, dove la differenziazione è diventata un valore competitivo e sempre meno legato al device a favore dell’ecosistema.

Autonomia

L’obiettivo del colosso sudcoreano potrebbe infatti essere quella di rendere il proprio ambiente mobile ancora più autonomo, consolidando la fedeltà dei propri utenti e offrendo loro un’esperienza in auto senza bisogno di infrastrutture esterne, per non subire la prossima disintermediazione dello smartphone cui puntano Google (con Android Automotive, che non necessita dello smartphone per funzionare ed Apple (con CarPlay Ultra).

Auto DeX

Nel concreto, Auto DeX, derivando da Samsung Auto, consentirebbe al guidatore di accedere alle principali funzionalità del telefono Samsung tramite il display dell’auto, purché compatibile, creando un ponte diretto tra dispositivo e veicolo. Non si tratta solo di visualizzare app, quanto di avere una visione di un infotainment veicolare completamente smartphone-centrico, senza livelli intermedi.

La corsa al controllo delle plance digitali: Apple e Google in pressing

La mossa del colosso sudcoreano – se fosse confermata attraverso un lancio effettivo della funzionalità – potrebbe essere letta alla luce del fermento in corso nel settore dell’infotainment, con Apple e Google che stanno cercando di assumere il controllo completo delle esperienze digitali in auto, superando l’integrazione superficiale dei primi anni.

Evoluzioni in corso

Le evoluzioni dei rispettivi sistemi dimostrano che Apple con CarPlay Ultra si propone infatti di sostituire non solo l’interfaccia dell’infotainment (autoradio in testa), ma anche la strumentazione di bordo, climatizzazione inclusa. Un passaggio che trasforma lo smartphone nel centro operativo della vettura, con potere decisionale anche sulla priorità delle app e delle fonti audio.

Google: disintermediare (oltre l’autoradio) lo smartphone

Google, dal canto suo, è ancora più radicale e spinge sull’adozione di Android Automotive OS, un sistema operativo installato nativamente nel veicolo e integrato con l’ecosistema Google (Assistant, Maps, Play Store). Una soluzione più strutturata e invasiva rispetto al più blando Android Auto, che si limita al mirroring del telefono.

Conoscitore di ogni stile ed abitudine sulle quattro ruote

In sostanza, con la sua strategia, Google punta a diventare il controllore assoluto della somministrazione di contenuti sull’auto (nonché profondo conoscitore di ogni abitudine dell’utente, come spostamenti, temperature, stili, comportamenti, ecc.).

Il terzo incomodo

Nel mezzo, Auto DeX quale espansione extracinese di Samsung Auto potrebbe costituire una terza via più leggera, ma non meno ambiziosa, pensata per un pubblico che vuole (continuare a) portarsi la “plancia digitale” in tasca. Un’alternativa flessibile, che potrebbe rivelarsi vincente soprattutto nei segmenti medio-bassi del mercato automotive, dove i sistemi nativi sono ancora poco diffusi.

Contro l’emarginazione dei device stand-alone

Ma, soprattutto, una mossa per non finire emarginati da Google prima ed Apple (oggi Samsung ha una penetrazione di quasi il 20% su un universo di quasi 7 miliardi di smartphone).

Comandi vocali, I.A. conversazionale e infotainment sensoriale

Un altro trend trasversale ai sistemi in campo è la centralità dei comandi vocali. Sia Apple che Google stanno integrando l’intelligenza artificiale conversazionale per rendere le interazioni in auto sempre più naturali e contestuali. Siri e Google Assistant diventano così non solo esecutori di comandi, ma copiloti digitali, capaci di anticipare bisogni e fornire suggerimenti proattivi.

Touchless

L’interfaccia è sempre più pensata per funzionare in modalità touchless, garantendo sicurezza e fluidità nell’esperienza d’uso. L’utilizzo della voce è destinato a diventare il nuovo standard, soprattutto in un contesto dove la distrazione alla guida rappresenta sempre un problema significativo.

AutoDeX con Bixby

Samsung, per ora, potrebbe affidare la gestione vocale di Samsung Auto/Auto DeX a Google Assistant. Ma non è da escludere un rilancio di Bixby, l’assistente proprietario, in una versione automotive. Un’opzione che consentirebbe di chiudere il cerchio dell’indipendenza tecnologica e aumentare la coerenza dell’esperienza Galaxy.

Smart speaker e infotainment: le nuove abitudini d’ascolto

La rivoluzione delle plance digitali non può essere compresa appieno senza analizzare i cambiamenti in atto nel consumo audio. Secondo i dati del rapporto The Infinite Dial UK 2025, nel Regno Unito il 45% della popolazione possiede almeno uno smart speaker, superando il 35% degli USA.

Amazon rileva crescita ascolto lineare radiofonico

Tanto che Amazon (il suo smart speaker Echo, con l’assistenza Alexa è il più diffuso), sta prestando sempre più attenzione ai contenuti radiofonici, imponendo agli editori l’adozione di specifici accorgimenti perché le loro skill e flussi siano adeguati agli usi ed a criteri di sicurezza ed intellegibilità sempre più stringenti.

Il 38% degli automobilisti inglesi usa CarPlay o Android Auto

Ma ancora più interessante è il dato relativo alla fruizione audio in auto degli inglesi: il 38% degli inglesi accede abitualmente a contenuti tramite Apple CarPlay o Android Auto.

Gate

Questo significa che la porta principale per l’audio digitale passa oggi dalle interfacce smartphone-centriche. Musica, podcast, notizie e anche contenuti radiofonici sono veicolati da app e servizi cloud, in ambienti dove la scelta è personalizzata, e il ruolo del device è fondamentale per definire la user experience.

Auto DeX potente terzo player

In questo contesto, Samsung Auto/Auto DeX potrebbe entrare come un nuovo player, offrendo una porta d’ingresso nativa al mondo audio digitale, senza i vincoli imposti da Android Auto o CarPlay. Una mossa che, se supportata da partnership con le principali piattaforme audio, potrebbe cambiare gli equilibri.

La radio lineare sotto assedio: tra estromissione e adattamento

Il quadro descritto segna l’ennesimo campanello d’allarme per la radio lineare. L’assenza di compatibilità nativa con FM o DAB+ nei nuovi sistemi (compreso Samsung Auto/Auto DeX) conferma la tendenza alla marginalizzazione della radio tradizionale nei nuovi ambienti digitali automobilistici.

Streaming al primo posto

Le interfacce audio privilegiano lo streaming, la personalizzazione algoritmica e l’accessibilità vocale. La radio lineare, invece, resta legata a un paradigma broadcast che fatica a inserirsi in questi flussi. L’unico appiglio sembra essere la presenza su aggregatori come TuneIn, ma si tratta di soluzioni subordinate, che non garantiscono priorità né visibilità ed anzi introducono un ulteriore livello di mediazione.

L’infotainment è già un territorio conteso

La scelta di Samsung di estendere Samsung Auto con Auto DeX rappresenterebbe, pertanto, molto più di una semplice novità funzionale. Sarebbe un segnale di ridefinizione degli equilibri nel mercato dell’infotainment veicolare, dove il controllo della plancia è diventato il nuovo terreno di scontro tra i big tech.

Audio asset strategico

In parallelo, l’audio è sempre più un asset strategico: chi controllerà l’interfaccia avrà il controllo anche sull’offerta di contenuti, le metriche e la pubblicità. Per gli editori radiofonici, il tempo è scaduto: è necessario ripensare modelli di distribuzione e presenza sulle piattaforme, o accettare il rischio di un’esclusione silenziosa.

Logiche tech-native

L’infotainment è già uno spazio digitale dominato da logiche tech-native. Samsung Auto/Auto DeX, CarPlay Ultra e Android Automotive sono solo le punte visibili di un iceberg in continua emersione. La sopravvivenza dell’audio professionale e della radio in particolare, dipenderà dalla capacità di adattarsi prima che sia troppo tardi. (E.G. per NL)

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