DTT. E’ corsa alla HBBTV: il gate verso la tv IP dal digitale televisivo terrestre. Ecco le motivazioni che hanno fatto riscoprire una tecnologia del 2009

208/2021, ip, hbbtv, 55° rapporto censis

E’ rincorsa sulla HBBTV tra i principali player che hanno capito la rilevanza della sinergia DTT & IP.
Ecco un breve excursus della tecnologia ed una carrellata tra le call to action e i launcher HBBTV di Mediaset, RAI, Sky, La 7, Discovery, Viacom, Sportitalia, RDS, RTL e Kiss Kiss.

Non è una novità

“La HBBTV (connubio tra DTT e IP) non è certo una novità. Esiste da molti anni e la sua riscoperta è piuttosto da considerare funzionale a determinate dinamiche che riguardano sia l’evoluzione tecnologica lato utente che le problematiche connesse al refarming dello spettro televisivo“, spiega Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia che da tempo è impegnata sullo sviluppo della HBBTV per la propria clientela.

HBBTV IP Consultmedia Daniele Dabrosca play out farm - DTT. E' corsa alla HBBTV: il gate verso la tv IP dal digitale televisivo terrestre. Ecco le motivazioni che hanno fatto riscoprire una tecnologia del 2009

La storia

Il Consorzio HbbTV, divenuto poi Associazione HbbTV, è nato nel febbraio 2009 dai progetti H4TV (francese) e HTML profil (tedesco).
Il formato HbbTV è stato presentato per la prima volta nel 2009 dall’emittente France Télévisions e dalle società sviluppatrici di tecnologie set top box Inverto Digital Labs del Lussemburgo e la francese Pleyo.

Il lancio

L’occasione di lancio fu l’evento sportivo di tennis Roland Garros su una trasmissione DTT e una connessione IP e in Germania utilizzando il satellite Astra a 19,2° est durante le fiere IFA e IBC.

Internet end-to-end (IP TV)

Nel giugno 2014, l’Associazione HbbTV si è fusa con l’Open IPTV Forum, un’analoga organizzazione industriale per i servizi di televisione con protocollo internet end-to-end (IP TV), costituita nel 2007. Quest’ultima ha lavorato a stretto contatto con l’iniziativa HbbTV sulle specifiche dei browser e dei media per i televisori collegati in rete e i set-top box. Le due iniziative si sono unite sotto l’egida dell’Associazione HbbTV agevolando la convergenza tra i mercati per IP TV, OTT e trasmissioni ibride e TV a banda larga.

Nel settembre 2016 è stato annunciato che la Smart TV Alliance, fondata nel 2012 da LG Electronics, Panasonic, Toshiba e TP Vision, si sarebbe fusa entro un anno con HbbTV. La strategia era di estendere il campo di applicazione della specifica HbbTV per affrontare i servizi over-the-top e per semplificare gli standard.

Integrazione con dispositivi IOS e Android

Con l’aggiornamento del primo trimestre del 2018 è stata introdotta una maggiore integrazione con i dispositivi iOS e Android. Le features hanno riguardato in particolare il controllo remoto, lo scambio dei dati e la trasmissione di contenuti multimediali da un dispositivo mobile al televisore, o viceversa.

5 ragioni per l’affermazione della HBBTV in questo momento

Giungendo alle considerazioni d’apertura, vanno considerati cinque elementi (in qualche caso sopravvenuti) che nella attuale condizione sociotecnologica hanno spinto verso lo sviluppo della HBBTV.

Diffusione della connettività

“Il primo è la rapida diffusione della banda larga nelle case degli italiani, che ha avuto una fortissima spinta propulsiva dalla pandemia Covid-19“, sottolinea l’ing. Rinaldi.

Smart Tv

“Il secondo è il fatto che la maggioranza dei televisori venduti da tre anni a questa parte sono smart, quindi potenzialmente in grado di collegarsi alla rete. Riteniamo che entro il 2023 le smart tv saranno in numero superiore alle tv in grado di ricevere solo contenuti free-to air.

Problematiche sottese al refarming DTT

Il terzo elemento propulsivo è il refarming della banda 700 MHz, con le problematiche connesse alla scarsa disponibilità di capacità trasmissiva quantomeno nella fase di interregno tra i formati H264 e H265, su cui ci siamo più volte soffermati su queste pagine“, annota Rinaldi.

Moltiplicazione dell’offerta

“Un quarto fattore che rende l’utilizzo della HBTTV funzionale all’evoluzione mediatica è lo sviluppo dei cosiddetti brand bouquet IP per la radiofonia (cioè i prodotti verticali IP derivati da quello principale) e le soluzioni on demand per la IP tv (programmi d’archivio, video podcast, produzioni tematiche)”, continua l’ingegnere di Consultmedia.

User friendly

“La quinta caratteristica strategica della HBBTV è la facilità d’utilizzo, ideale per favorire l’apprendimento delle logiche IP Tv da parte di un pubblico non particolarmente avvezzo alle tecnologie di ultima generazione. Specialmente come introduzione all’imminente era DVB-I”, conclude Rinaldi.

Call to action

Allo stato i broadcaster italiani più impegnati sulla HBBTV sono Rai (call to action attraverso il pulsante rosso sulla sinistra per lanciare l’app Rai telecomando e blu sulla destra per lanciare l’app RaiPlay), Mediaset (launcher HbbTV attraverso messaggi anche per app Mediaset Play e TivùOn) e Discovery Italia (app Dplay), Sky Italia
(tasto di lancio dell’app “ok”) e Cairo Communication/La7.

Le Visual Radio

Tra le radio vanno sicuramente annoverate RDS (call to action per RDS Social TV che sfrutta tutti i pulsanti colorati per il lancio), RTL 102.5 (pulsante rosso per interagire coi bouquet di RTL 102.5, Radiofreccia e Radio Zeta), Kiss Kiss (tasto blu).

Sportitalia e ViacomCBS Networks Italia

Presidi HBBTV importanti sono poi quelli di Sportitalia (pulsante rosso e cursori) e ViacomCBS Networks Italia (Paramount Network, Spike, VH1) anche se in questo caso non viene presentata la call-to-action con l’indicazione del relativo pulsante. (M.L. per NL)

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