Radio. La ricetta di Mucciante per il nuovo corso RAI: cura suono, crossmedialità aderente a nuovi modi di fruire la radio e visual 4.0

di Mucciante

RAI allineata alle nuove tendenze per l’evoluzione radiofonica più volte enunciate su queste pagine.
Infatti, tra gli obiettivi di Mucciante per il nuovo corso di Radio RAI vi sono “la ricerca continua sulla qualità del suono“, l’engagement dello “spettatore/ascoltatore, creando nuove possibilità di interazione con i conduttori e con gli eventi live”, secondo “una crossmedialita’ in evoluzione continua, in linea con i cambiamenti degli stili di vita delle persone e delle modalità di fruizione del prodotto radiofonico”.

Visual radio secondo RAI

Quanto alla visual radio, RAI non intende “replicare pedissequamente la radio in tv o viceversa, ma sperimentare nuove modalità di racconto nella costruzione dei programmi: far coesistere immagini e sound della radio con attenzione al linguaggio, al formato, alle riprese, alla musica, al montaggio e a tutto quello che concorre a costruire un prodotto performante su ciascuna piattaforma di trasmissione”.

Realtà aumentata

“Assistere da casa ad un concerto o ad una trasmissione, muovendosi nello studio a 360 gradi con un visore, un cellulare o un semplice mouse, un’esperienza immersiva da vivere con la musica, i fan e i propri artisti e personaggi preferiti“.
È il progetto visual di Radio Rai, di Mucciante, vice direttore responsabile del Centro di via Asiago, che sarà lanciato nei primi mesi del 2024.

L’illustrazione

L’anticipazione del progetto è collocata nella presentazione dei palinsesti delle reti radiofoniche del Servizio pubblico.

Via Asiago fisica e virtuale

Via Asiago è un luogo fisico e al tempo stesso una realtà virtuale con grandi potenzialità di sviluppo – dice Mucciante, illustrando le potenzialità di un corner multimediale, allestito nella storica sala A, nel quale giornalisti e visitatori hanno potuto fare direttamente esperienze di realtà aumentata (che nelle prossime settimane verrà sperimentata sulla visual radio della Rai), pilotare le camere robotizzate degli studi di Roma e Milano, muoversi nel MetaStudio e nella Sala B di via Asiago, attraverso telecamere e visori a 360 gradi.

Ologramma

Oppure scegliere l’ologramma nel cloud e inserirlo da soli nello studio di trasmissione.

Qualità sonora ed engagement

“Da un lato c’è una ricerca continua sulla qualità del suono – afferma Mucciante – dall’altro si vuole coinvolgere sempre di più lo spettatore/ascoltatore, creando nuove possibilità di interazione con i conduttori e con gli eventi live. Entrare negli spazi a 360 gradi sarà possibile già nei primi mesi del 2024, attraverso un player creato ad hoc.

Piattaforme integrate

Un’implementazione su piattaforme social dell’esperienza visual, che la Rai ha iniziato con Radio2 prima sul web, poi sul canale 202 del digitale terrestre nel dicembre 2022.

Crossmedialità in progress

È una crossmedialita’ in evoluzione continua , in linea con i cambiamenti degli stili di vita delle persone e delle modalità di fruizione del prodotto radiofonico.

Le sperimentazioni di Mucciante

“Non si tratta di replicare pedissequamente la radio in tv o viceversa – avverte Flavio Mucciante – ma di sperimentare nuove modalità di racconto nella costruzione dei programmi.

Immagini e suono

Cioè far coesistere immagini e sound della radio con attenzione al linguaggio, al formato, alle riprese, alla musica, al montaggio e a tutto quello che concorre a costruire un prodotto performante su ciascuna piattaforma di trasmissione”.

Fiorello

Un esempio di successo? Lo show di Rosario Fiorello: parte dai social arriva alla radio e poi in TV.

La sequenza di successi

Prima L’Edicola su Radio2, poi Fuori programma su Radio1, oggi Viva Rai2 in TV, in cui ogni progetto editoriale è la brillante evoluzione della formula precedente.

Indicatori di qualità

Tutti gli indicatori , infatti – precisa Mucciante – “sono concordi nell’ evidenziare che la partita degli ascolti si vince sul piano della qualità dei contenuti e dei programmi proposti e non solo su quello degli apparecchi che li veicolano”.

Rai play sound

Per questo Radio Rai ha messo in campo un forte impegno su diversi piani: programmi strutturati, podcast originali su Rai play sound e innovazione tecnologica. Che cosa spinge, allora, milioni di ascoltatori a sintonizzarsi ogni giorni su uno dei 12 canali radiofonici del Servizio pubblico?

La percezione

“La percezione di una radio autorevole, completa, affidabile, inclusiva, espressione dei valori in cui si riconoscono le famiglie italiane, in tutte le loro accezioni, qualsiasi rete si scelga tra le 12 proposte: generalista, tematica o di servizio, sempre in sintonia con le aspettative degli italiani”, conclude Mucciante.(E.G. per NL)

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