Sono innumerevoli le esperienze di radio locali italiane che hanno contribuito a formare la radiofonia “adulta”, quella che ha fatto (o dovrebbe aver fatto) tesoro delle sperimentazioni ardite, soprattutto del periodo 1980/1985, allorquando, superata la fase pioneristica, l’emittenza privata cominciava a organizzarsi e testare concretamente il terreno sul piano editoriale e commerciale.
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Lì, per esempio, ha avuto origine il fenomeno TOP 40 di Italia Network, la stazione di cui è diretta erede l’attuale Virgin Radio (che comunque con la radio d’origine ha perso ogni collegamento, fuor che giuridico), probabilmente tra le maxiemittenti (nel 1985 già era diffusa in diverse regioni italiane, anche del sud Italia) più originali che il panorama radiofonico nostrano offriva. Ma in quella terra, nel 1982, in un piccolo locale in Via Lovisato a Trieste, nasce, sui 105,2 MHz (poi integrati dai 102,6 e 103,3 MHz), anche Mare 105 Network (poi più semplicemente Mare Network).
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Io allora lavoravo già presso la Rai di Trieste come dj e con altri compiti organizzativi, ma il paragone non reggeva. Istituzionalizzato e inquadrato il primo, fantasioso e sregolato il secondo.
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Cinque anni dopo Mare Network è già dimensionata come rete regionale, grazie all’acquisizione di intere stazioni o a sinergie con radio in altre province, dove viene splittata regolarmente la pubblicità. E’ il caso di Pordenone, dove nella seconda metà degli anni ’80 è collegata Punto Radio Naif (100,5 MHz); oppure di Gorizia, città dove Mare Network succede a L’Altra Radio (in area Mare Network è diffusa su 105,2 MHz, 102,6 MHz, 102,0 MHz). Oppure ancora di Udine, provincia nella quale viene stretta una importante collaborazione con il gruppo imprenditoriale cui fanno riferimento la storica Radio Tv Stereo Scarpandibus (ex Radio Codroipo, in onda dal 1977 su 90,2 MHz, 103,7 MHz, 104,0 MHz e 94,4 MHz e su UHF 48 quale spin-off della discoteca Scarpandibus di Codroipo, successivamente ridenominata Radio Sesto Continente al variare del logo del locale), Radio San Daniele e Radio Rinascita (la collaborazione si interromperà però a fine 1988) ed è acquistata Rete Europa (ex Radio Statale 13), dotata delle ottime frequenze 93,850 MHz e 100,200 MHz (frequenza che nel 1985 sarà ceduta a Radio Palazzo Carli di Vittorio Veneto).
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Ancora Mitja Jankovic: “Radio Mare divenne una vera forza anche grazie alle sperimentazioni rivoluzionarie per l’epoca, forse anche troppo rivoluzionarie visto che alcune perle della radio sono rimaste chiuse fra le quattro mura degli studi e mai videro l’etero. Pubblicità tanto avanti che tra di noi ridevamo a crepapelle al solo sentirle, ma che lasciavano quasi indifferenti, per non dire stizziti i clienti, abituati com’erano alla quadrata monotonia delle pubblicità radiofoniche dell’epoca”. Voci che ben possono essere considerate di spessore nazionale occupano un palinsesto che nulla ha da temere, in quanto a concorrenza, da emittenti di alto lignaggio che già si sono consolidate in zona, come la milanese Rete 105. La sede della stazione subisce nel frattempo numerosi spostamenti: da via Lovisato a Trieste, è trasferita nella frazione Prosecco, per poi passare a Duino (Ts) in Via della Stazione 4 (sopra il Bowling), per collocarsi infine a Monfalcone. Nel 1988 la stazione cambia gestione passando sotto il controllo di uno degli storici speaker, Roberto Russo, che ne diviene titolare insieme a Gabriella Veronese.
L’emittente triestina è molto attiva non solo nella cura del palinsesto, ma anche nella promozione esterna, con un’intensa attività promozionale attuata grazie alla disponibilità di un furgone mobile che presidia manifestazioni e fiere e supporta le numerose serate presso le discoteche del Friuli, organizzate dalla società Animation, collegata alla radio. Molto forte sul piano commerciale (il comparto è diretto da Roby Quala), la stazione contende nel 1987 in molte aree il primato d’ascolto alla rampante Italia Network. Ma, come tutte le belle avventure, anche quella di Mare Network si conclude con la rapidità con cui aveva scalato il successo.
Dopo un periodo di progressivo appannamento, determinato dal consolidamento in Friuli delle reti nazionali, che mettono sotto scacco le radio regionali sottraendo ascolti e risorse economiche splittando la pubblicità locale, la radio comincia ad accusare problemi organizzativi, tecnici e di audience. La strada verso la chiusura pare inevitabile ed infatti Mare Network termina il suo percorso nel 1994, confluendo nel progetto padovano Radio Company, in cerca di uno sbocco importante in Friuli Venezia Giulia. Una testimonianza della perspicacia degli organizzatori dell’emittente e della pregnanza tecnica della stazione la troviamo su You Tube, dove è stato caricato un filmato pubblicitario di metà degli anni ’80 (a dimostrazione dell’approccio, decisamente anticipatorio dei tempi, della stazione verso gli inserzionisti), visibile qui. (M.L. per NL)