Radio. Tasto unico Radio sul cruscotto delle auto. DTS AutoStage si propone come alternativa broadcast ad Android Auto e Apple CarPlay

DTS Autostage

Cosa manca sulle automobili di nuova generazione? Sembrerà paradossale, ma non c’è un tasto unico per l’ascolto della radio. L’autoradio consente, infatti, di ascoltare le emissioni in DAB+ ed FM, in rari casi con migrazione verso lo streaming.
Così, se si vuol ascoltare un contenuto radiofonico IP, occorrerà porre in essere tutta una serie di operazioni più o meno complicate passando dai sistemi Android Auto (ora anche Android Automotive) o Apple CarPlay oppure, se la vettura non ne è equipaggiata, da app o aggregatori in mirrorlink sullo smartphone.
Viceversa, se vogliamo accedere a Spotify, la maggior parte dei sistemi di infotainment propone, in bella mostra, il relativo tasto per l’accesso facilitato alla piattaforma musicale di streaming on demand.

Radio DNS e sistemi di aggregazione

Consapevole che, fin qui, le soluzioni di RadioDNS o di aggregatori captive dei broadcaster non hanno dato alcun apprezzabile risultato, Xperi Inc., società americana che concede in licenza la tecnologia e la proprietà intellettuale in settori come il mobile computing, le comunicazioni, la memoria e la gestione dei big data, ha lanciato la piattaforma DTS AutoStage, che si prefigge di competere, dal lato dei broadcaster, non solo con le piattaforme Android Auto (e Android Automotive) ed Apple CarPlay, ma anche con gli OTT dello streaming on demand.

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DTS AutoStage

DTS AutoStage è un sistema radio ibrido, il che significa che incorpora sia la ricezione di trasmissioni over-the-air (in Europa quindi FM e DAB+) che la connettività Internet. I vantaggi per l’utente consistono, ovviamente, nell’utilizzo alternato delle piattaforme, con scelta preferenziale legata alla miglior diffusione, al risparmio di dati ed alla fornitura di servizi accessori (metadati, immagini, interazioni, ecc.).

Apple, Amazon, Deezer, Pandora, Spotify, TuneIn competitor dei broadcaster

DTS AutoStage è un sistema proposto a tutte le case automobilistiche e già adottato da Mercedes (Classe S, Classe C ed EQS), Hyundai, Genesis, Kia, che costituisce, negli intenti, una contromisura verso Apple, Amazon, Deezer, Pandora, Spotify, TuneIn.

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Mercato di 900 milioni di persone…

Tali OTT – spiega in una intervista a Radio World Joe D’Angelo, senior vice president, global radio e digital audio di Xperipuntano al mercato dell’audio in auto, costituito da 900 milioni di persone.

… che vale 41,5 miliardi di dollari, pari al 97% dei ricavi di tutte le radio del mondo insieme

Ricavandone 41,5 miliardi di dollari in entrate globali dei servizi audio, che rappresentano il 97% di quelle di tutte le stazioni radio di tutto il mondo, secondo PWC”.

Uniformità

L’offerta radiofonica proposta da DTS AutoStage presenta tutte le stazioni radio ricevibili (con uniformità di somministrazione, quanto a loghi, immagini e metadati generali) in un dato mercato, con l’audio via etere ove possibile (il sistema cerca prima i contenuti over-the-air e integra i metadati, secondo necessità, tramite IP), tenendo conto delle differenze specifiche di standard.

FM/DAB+ vs FM/AM/HD Radio/Sirius XM

Così, in Europa, vi saranno FM e DAB+, mentre negli USA FM/AM, HD Radio, Sirius XM.

I vantaggi per le case automobilistiche

“Il nostro sistema normalizza l’esperienza dell’utente a prescindere dal sistema di trasmissione, completato dai metadati in tempo reale. La casa automobilistica ottiene economie di scala per una soluzione radio globale, senza differenziazione per mercati. D’altra parte, si tratta di una partnership a lungo termine tra l’industria radiofonica e quella automobilistica”, continua D’Angelo.

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C’è anche FM World

“In Europa abbiamo già accordi con Global Radio, Bauer Media, BBC, NPO, Swedish Broadcasting, SWR e FM World (il noto aggregatore italiano di 22HBG, ndr), solo per citarne alcuni.

Registrazione

Esistono diversi modi in cui le emittenti possono partecipare alla piattaforma, ma quello più semplice è visitare il nostro sito per registrarsi, definire un semplice accordo sull’utilizzo dei dati di 2 pagine e mezzo e fornire il contenuto di base della stazione. L’accordo stabilisce come utilizzeremo i dati e cosa otterranno da noi”.

Ai broadcaster quello che è dei broadcaster

“Esistono organizzazioni che aggregano contenuti – loghi di stazioni radio, immagini host, URL di streaming – ma utilizzano tali risorse a proprio vantaggio senza l’autorizzazione esplicita o il consenso delle emittenti. Sono le risorse digitali di quelle stazioni radio e vale la pena proteggerle”, spiega il manager a RW.

Quanto costa? Nulla: è uno scambio

“Si tratta di uno scambio di valore: le stazioni ci danno contenuti, permettendo di usarli per alimentare l’offerta e migliorare l’infotainment. In cambio, noi distribuiamo un servizio avanzato che dà risalto e  coinvolgimento alla radio ed aiuta nella scoperta. Inoltre, forniamo alle emittenti le analisi e le metriche che possiamo estrarre, come consentito dal regolamento e dalle stesse case automobilistiche“.

Ma dove è il business per Xperi?

Il nostro business sta nell’accesso all’API in licenza; le case automobilistiche ci pagano per questo. Tuttavia, in futuro, crediamo che nuovi modelli di business si affacceranno, soprattutto nell’ambito dei metadati. Se si guarda all’evoluzione della TV e a come i servizi OTT e on demand hanno cambiato il panorama televisivo, le opportunità per l’audio in auto sono enormi.

Mirroring

D’altra parte, l’industria radiofonica sta iniziando a comprendere il rischio delle tecnologie di mirroring di Apple CarPlay e Android Auto.

Il rischio Android Automotive

Oltretutto, ora è arrivato Android Automotive e quelli che erano stati servizi “tethered” che dipendevano dal telefono cellulare verranno incorporati nell’auto, proprio come la radio”, conclude D’Angelo. (M.R. per NL)

 

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