Tv. Auditel rende pubblici ascolti multidevice. Ma avverte: lettura dati e’ basata su device e non su individui. WEB non e’ la TV. Non esiste totale internet

Auditel, multidevice

Da oggi Auditel rende pubblici ogni giorno anche gli ascolti TV multidevice sui device digitali (SmartTv, Smartphone,Tablet, PC e Game Console – qui per il download della documentazione fornita) in casa e fuori casa rilevati con il nuovo sistema di raccolta censuario Auditel, ormai ampiamente rodato (è attivo dal 16 dicembre 2018), che misura non soltanto la performance dei contenuti ma anche quella della pubblicità, un primato assoluto a livello internazionale.
Lo ha annunciato oggi, nel corso di una conferenza stampa, la prima nella storia trentennale della Società, il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, che ha invitato i giornalisti nella sede di via Larga 11 (e anche questa è una prima volta).
I dati relativi ai device digitali rilevati con il sistema censuario non sostituiscono né si sommano ma semplicemente si affiancano ai dati tradizionalmente raccolti con il sistema campionario: alla base di entrambi c’è il SuperPanel Auditel, che offre le massime garanzie al mercato”, ha voluto sottolineare Imperiali.

Imperiali ha poi spiegato: “Quella presentata oggi è solo la prima release della nuova soluzione Auditel. Ci saranno ulteriori step già a settembre e, poi, a gennaio 2020, per arrivare, alla fine del percorso, al traguardo della ‘Total audience della TV’ ovvero l’integrazione degli ascolti della TV tradizionale con quelli dei device digitali, attraverso metriche univoche e omogenee, che verranno rese disponibili sia con standard digitali sia con i tradizionali standard televisivi”.
Il Presidente di UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi a riguardo del nuovo universo di rilevazione multidevice ha dichiarato: “La nuova rilevazione Auditel rappresenta per il mercato degli investitori in pubblicità e comunicazione un vero salto di qualità.

La possibilità di misurare i contenuti televisivi su tutti i device digitali consentirà di disporre di una rappresentazione più articolata e penetrante dei nuovi segmenti di consumo, favorendo l’innovazione tanto nella pubblicità quanto nei prodotti editoriali. Si tratta di un risultato di grande valore, che fa di Auditel una delle società di assoluta avanguardia in questo settore a livello internazionale”.
Con il tradizionale sistema campionario, Auditel rileva gli ascolti di 191 editori. Con il nuovo sistema censuario rileverà, per ora, gli ascolti di 6 editori che, però, rappresentano l’86,5% del totale ascolto televisivo: sono DeAgostini, Discovery, La 7, Mediaset, RAI e Sky.
La rilevazione multidevice è su tutti i dispositivi abilitati alla visione via protocollo IP (Tablet, Smartphone, Smart TV, PC, Set-Top- Box, Mini-Set-Top-Box, Game Console, etc.).

Al momento Auditel rileva gli ascolti tramite desktop e mobile browser ed ha avviato anche la rilevazione di quelli generati su Smart TV. I dati pubblicati non comprendono  ancora la visione attraverso le app, che stanno completando la fase di certificazione e si aggiungeranno a brevissimo.
Per misurare gli ascolti sui device digitali Auditel utilizza quattro nuove metriche: 1. AMR D (Average Minute Rating-Device). Ascolto nel minuto medio dei device. Di fatto è identico all’AMR della TV tradizionale, ma, invece di misurare gli spettatori nel minuto medio, allo stato quantifica i device nel minuto medio (dietro cui vi è almeno una o più persone in visione); 2. LS (Legitimate Stream): misura il volume di stream erogati e visti di un contenuto per almeno 300 millisecondi (soglia tecnica per avere certezza dell’effettivo avvio dello stream) da ciascun device.

Si calcola sia per la visione del contenuto lineare (live) che per la visione di quello on demand (VOD); 3. TTS (Total Time Spent): è calcolato sommando tutti i secondi in cui ciascun device ha visualizzato contenuti editoriali e pubblicitari di un singolo canale; 4. ASD (Average Stream Duration): calcola la durata media di uno stream.
A voi cui piace la logica di «vincitori e vinti» la principale avvertenza è che la lettura di questi dati è più articolata. La AMR-D è la metrica più vicina a quella della TV tradizionale, cui, allo stato è affiancabile ma non sommabile, perché basata sui device e non sugli individui. Altra avvertenza: il WEB non è la TV. Non esiste un totale internet.
Non è possibile calcolare la share come siete abituati a fare”, ha detto Imperiali ai giornalisti. Concludendo la conferenza stampa sul nuovo corso multidevice di Auditel, Imperiali ha così dichiarato: “I dati Auditel sono certificati. Rispettano pienamente i principi regolatori. E, in un mondo digitale opaco, garantiscono la totale trasparenza”. Qui per scaricare la cartella informativa. (E.G. per NL)

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