TV. ITEL: passaggio a DTT ha fatto male all’audio. Anche per il DAB è necessario un approccio specifico per un corretto processo sonoro

offerta digitale, ITEL

Francesco Berti (ITEL): col passaggio dallo standard analogico a quello SDI che caratterizza il mondo del broadcast tv la situazione è peggiorata. Molti hanno preferito non inserire o utilizzare processori audio inclusi nelle macchine di playout. Con risultati abbastanza discutibili.
Anche per la Radio è necessario processare in modo diverso FM e DAB.
Tuttavia per gli editori è psicologicamente difficile staccarsi dal marchio “blasone”. Per nostra fortuna, però, gli audiofili si sono ricreduti e ci hanno dato fiducia.
L’attuale euforia del DAB è anche data dalla possibilità di diffondere contenuti nuovi di soggetti che pur non avendo concessione FM hanno autorizzazione FSMA e, al contempo, anche dal fatto che molti broadcasters possono farsi sentire fuori dal loro bacino.

Francesco Berti

Dopo aver affrontato nei mesi scorsi gli aspetti del processamento sonoro in ambito radiofonico attraverso autorevoli pareri, ci concentriamo oggi su quello televisivo dove, storicamente, la cura dell’audio è purtroppo notevolmente inferiore.
Ne parliamo con Francesco Berti, ingegnere e CEO della ITEL, azienda attiva dal 2007 nell’ambito del broadcast.

La ITEL

Nata occupandosi inizialmente di collaudi e assistenza tecnica, la ITEL si è evoluta nello sviluppo di apparecchiature per il mondo del broadcasting FM per poi approdare a quello televisivo.

Storica sottovalutazione

(Newslinet) – Il tema del processamento audio è storicamente appannaggio della FM. In tv è sempre stato sottovalutato o comunque non è mai stato trattato con la dovuta attenzione…
(Francesco Berti) – E’ vero. E la situazione a nostro parere è peggiorata con il passaggio dallo standard analogico a quello SDI che caratterizza il mondo del broadcast televisivo del momento.

Riadeguamento poco… adeguato

Si è reso necessario riadeguare le emissioni. E molti hanno preferito non inserire o utilizzare processori audio inclusi nelle macchine di playout.

Risultati discutibili

I risultati sono abbastanza discutibili: manca un’ottimizzazione automatica delle frequenze audio, un enhancement dinamico quando viene riconosciuta la voce, per migliorarne l’impatto, un gate che evita pompaggi inutili dell’audio in situazioni di assenza o scarsità di audio senza enfatizzare il rumore, un de-esser nato per ridurre difettosità su materiale in onda scadente o rumoroso in termini di fruscio.

La differenza tra audio analogico e digitale

(NL) – ITEL propone alcuni prodotti specificamente dedicati al processamento audio in ambiente digitale, segnatamente DTT e DAB+…
(F.B.) – E’ stato necessario differenziare i prodotti perché le esigenze sono molteplici. In FM è richiesto, da parte dei broadcaster, un alto loudness per rimanere competitivi e come sappiamo il taglio a 15 KHz sacrifica parte delle informazioni audio, quindi tale processo va fatto in modo scrupoloso sia per non creare difettosità nell’audio, sia per avere una resa corretta sulle frequenze acute, anche il clipping deve essere fatto in modo aggressivo.

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Clip

Per il DAB+/DTT il vantaggio è che la banda passante arriva sino a 20 KHZ, tuttavia è stato necessario realizzare un clipper diverso ed ovviamente i tagli delle bande sono stati pensati per massimizzare l’impatto sonoro.

La serie di processori ITEL

I processori audio ITEL esistono in varie versioni: a 3 bande FM audio per chi magari ha solo l’esigenza di processare in FM spot magari in split, 6 bande FM per chi vuole avere in FM un audio competitivo in onda, 6 bande DAB ed il TV con l’aggiunta del de embedder e embedder SDI che è già integrato nella macchina (in pratica il processore tv è stand-alone e si può direttamente inserire in catena SDI tra le macchine prima dell’encoder).

Cura e cautele per la versione tv

La versione TV è stata particolarmente curata in quanto ha, diversamente dall’FM, il pregio di un processing meno aggressivo (molti spesso, erroneamente, usano processori FM per la tv) e oltretutto dispone del limiter ITU standard 1770.

On air. Sempre

In caso di fault l’apparecchio opera anche il bypass automatico senza interrompere il flusso.

ITEL processore 2 scaled - TV. ITEL: passaggio a DTT ha fatto male all'audio. Anche per il DAB è necessario un approccio specifico per un corretto processo sonoro

DAB

(NL) – Il sistema di processamento audio è anche una opzione del vostro encoder DAB….
(F.B.) – Certo, è possibile scegliere o meno se processare il suono direttamente nel nostro encoder, con un processo audio sviluppato ad-hoc. Infatti cerchiamo di consigliare ai nostri clienti sempre questa strada.

L’aspetto psicologico

Tuttavia per loro è psicologicamente difficile staccarsi dal marchio “blasone”. Per nostra fortuna gli audiofili si sono ricreduti e ci hanno dato fiducia.

Fraunhofer

Un altro pregio del nostro encoder DAB è anche la possibilità di avere in opzione la licenza Fraunhofer per trasmettere con qualità anche a basse bitrate. E’ possibile, visto che trattasi di un’opzione SW, acquistarla anche in un secondo momento. E’ caldamente consigliata a chi trasmette musica e in stereo.

Cultura audio

Tuttavia, delle volte, ci scontriamo con broadcaster che invece pensano di alimentare il loro segnale audio nel DAB+ partendo da uno streaming internet o realizzato appositamente e questo.

L’errore. Tipico

E’ un errore perché va a scapito della qualità. Raccomandiamo infatti di installare l’encoder presso la sede dell’emittente e di non usare flussi streaming.

L’offerta ITEL

(NL) – La vostra offerta si completa con splitter, changeover e sistemi strumentali alla diffusione FM…
(F.B.) – ITEL nasce affianco ai broadcaster FM con prodotti semplici, affidabili e competitivi nel prezzo. La ricerca continua, l’adozione di nuove tecnologie, l’ascoltare le esigenza dei nostri clienti ci rende vincenti.

Switch-off FM/DAB+

(NL) – A proposito di FM: si parla molto, negli ultimi tempi, di switch-off FM/DAB+. Più probabile che si vada incontro ad un progressivo switch-over. Tuttavia è innegabile che sul DAB+ ci sia una certa euforia. Sul tema siete particolarmente impegnati anche con la vendita di multiplexer: la tecnologia sta facendo progressi o gli standard sono immutati?
(F.B.) – A nostro avviso l’euforia è anche data dalla possibilità di diffondere contenuti nuovi di soggetti che pur non avendo concessione FM hanno autorizzazione FSMA e al contempo anche dal fatto che molti broadcasters possono farsi sentire fuori dal loro bacino.

Occhio critico sull’infotainment delle autovetture

Al momento sembra che ci sia una certa tranquillità da parte degli enti di standardizzazione. Abbiamo avuto il piacere di collaborare con questi in un paio di situazioni. A nostro avviso gli enti dovrebbero però porre il loro occhio critico sulle aziende che progettano e producono l’infotainment delle autovetture.

Anarchia in auto

Abbiamo visto troppa anarchia nel tempo. Gli standard vengono reinterpretati, non vengono seguiti alla lettera. Capita spesso che l’editore di qualche radio chiami lamentando la mancanza di questa o quella informazione nella sua autoradio.

Servizi aggiuntivi per i sistemi DAB

Attualmente siamo concentrati a costruire dei servizi che andranno abbinati ai nostri sistemi DAB. Già in passato abbiamo avuto modo di soddisfare esigenze di broadcasters nazionali ed esteri con soluzioni, diciamo, particolari. Ci saranno belle novità per la fine dell’anno. E come dicono gli esperti di marketing, “stay tuned”. (E.G. per NL)

 

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