Sono giunti ieri alle emittenti iscritte ad Audiradio i dati riservati del 1° trimestre 2025 della nuova indagine sull’ascolto radiofonico italiano, che dovrebbe segnare un deciso passo avanti rispetto al previgente modello TER.
E, come da manuale, hanno cominciato a diffondersi rumors ed addirittura proiezioni…
Vediamo cosa c’è di plausibile, possibile ed improbabile a riguardo di tali voci al cospetto di una rilevazione che, sebbene sia nella sua fase introduttiva e di cui si conosce poco, quantomeno riguardo ad effetti, potrebbe costituire un punto di svolta nello sviluppo della radiofonia. Se tutto andasse come dovrebbe andare, beninteso…
Sintesi
Audiradio ha inviato alle emittenti i dati riservati del 1° trimestre 2025 della nuova indagine sugli ascolti radiofonici.
Il nuovo modello introduce una distinzione tra radio locali e nazionali tramite due elenchi, definiti stream (A e B), in sede di interviste con metodo CATI, che verranno poi integrati in un unico database, con la diffusione del primo dato semestrale (pubblico) previsto per luglio 2025.
La nuova metodologia, sollecitata anche da Agcom, a regime, combinerà interviste telefoniche (CATI) e la componente elettronica SDK, che consente di rilevare l’ascolto digitale differito (ma solo catch up, a quanto sembra), esclusivamente attraverso properties (siti, app, ecc.).
I rumors circa i dati riservati vorticosamente diffusisi da ieri, suggeriscono una crescita degli ascolti locali, potenzialmente favorita dalla distinzione metodologica, che elimina la schiacciante dominanza dei brand nazionali nelle interviste.
Tuttavia, le differenze tra Audiradio e TER rendono i dati delle due rilevazioni difficilmente comparabili, imponendo cautele nelle analisi.
La nuova rilevazione rappresenta un possibile punto di svolta, ma potrebbe anche comportare maggiori criticità legate, in particolare, alla duplicazione di marchi in elenchi differenti.
I dati riservati del 1° trimestre 2025 Audiradio
Come avevano anticipato la scorsa settimana, ieri, 20/05/2025, sono stati inviati alle emittenti iscritte ad Audiradio – l’indagine sull’ascolto radiofonico che da quest’anno ha preso il posto di TER (Tavolo Editori Radio) –, i dati riservati relativi al 1° trimestre 2025 (28/01/2025-07/04/2025).
Fase di avvio
I dati del 1° trimestre 2025 e del 2° trimestre 2025, appartengono alla fase di avvio dell’indagine Audiradio e quindi non sono utilizzabili in forma pubblica (per questo non possono essere divulgati). Varrebbero, quindi, essenzialmente solo per definire strategie editoriali da parte delle singole emittenti.
Inoltre, poiché l’indagine si fonda – per la prima volta – su due stream distinti (radio locali e radio nazionali), definiti A (locali + componente per tutti) e B (nazionali), va anche osservato che essi successivamente dovranno essere fusi in un unico database finale, sicché quelli inviati oggi precedono l’integrazione, con l’effetto che i valori potrebbero subire delle modifiche (verranno quindi inviati i dati riservati post-fusione).
Il primo dato pubblico a luglio 2025
Il primo rilascio pubblico dei dati sarà quello relativo al primo semestre 2025 (orientativamente a luglio 2025), mentre dal terzo trimestre 2025 l’indagine entrerà a regime con la pubblicazione, a cadenza trimestrale, dei dati di tutte le emittenti iscritte (per le emittenti nazionali su base trimestrale; per le emittenti locali su base semestrale).
Rumors su 1° trimestre 2025
I rumors che stanno circolando in queste ore indicano, quali tendenze, un aumento dell’ascolto delle emittenti locali (in alcuni casi pare anche rilevante) a fronte di una sostanziale stabilità delle nazionali. Il che, se fosse vero, sarebbe del tutto plausibile, posta l’intervenuta differenziazione delle emittenti per ambito (elenco nazionale ed elenco locale), attraverso differenti stream.
I vantaggi della distinzione degli stream
Noi stessi, analizzando la nuova metodologia avevamo più volte posto in evidenza come la distinzione in differenti stream avrebbe probabilmente valorizzato le emittenti locali, fin qui stritolate dalla notorietà delle nazionali in sede di sottoposizione, durante l’intervista CATI, di un’unica (affaticante, per l’intervistato) elencazione.
Giusta (o quantomeno più equa) valorizzazione
Così che, se col dato pubblico del 1° semestre 2025 – frutto della combinazione tra il 1° trimestre 2025 ed il 2° trimestre 2025 – tale supposizione trovasse conferma, il comparto territoriale potrebbe finalmente realizzare la sua giusta (o quantomeno più equa) valorizzazione.
I due stream
Ma come funziona la distinzione in stream dell’indagine Audiradio che, con ogni probabilità, costituirà la variante più rilevante del modello? Anzi, per essere ancora più precisi, quali sono le principali differenze tra TER 2024 e Audiradio 2025?
Radio TER 2024
L’indagine Radio TER 2024 si è basata sulla metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) attraverso interviste telefoniche a campioni indipendenti (120.000 casi rappresentativi distribuiti su quattro trimestri) con metriche principali AQH (Ascolto nel Quarto d’Ora Medio), ascoltatori nel Giorno Medio e nei 7 giorni.
D.A.R. (Day After Recall)
L’indagine si fondava sulla tecnica D.A.R. (Day After Recall) con cui gli intervistati ricostruiscono l’ascolto del giorno precedente. La stratificazione era basata su criteri socio-demografici, territoriali e per dispositivo telefonico (Nota-metodologica-Radio-TER-2024-aggiornata-08.01.24).
Audiradio 2025
L’indagine Audiradio 2025, viceversa, è composta da campioni segmentati in Stream: Stream A1 (80.000 casi), Stream A2 (40.000 casi) e Stream B (80.000 casi). La rilevazione, per la prima volta, vede l’introduzione (sollecitata da Agcom) di una componente elettronica: SDK (Software Development Kit), basata sul monitoraggio digitale dei contenuti on-demand (differiti rispetto al lineare), non ancora tuttavia applicata (ne parleremo nei prossimi giorni).
CATI+SDK
In sostanza, a regime, l’indagine risulta una combinazione dell’uso della componente analogica CATI per la rilevazione dell’ascolto lineare tradizionale (D.A.R.) e del sistema SDK per il digitale con focus sull’on-demand (ma, a quanto pare, relativo solo a quanto andato in onda – cioè il cd. catch up –, quindi escludendo le componenti native digitali, come i podcast) attraverso la profilazione degli utenti e la deduplicazione dei dati per una visione più accurata del pubblico. I rilasci dei dati sono differenziati: dati trimestrali per le emittenti nazionali e semestrali per quelle locali (Nota-Metodologica-Audiradio-2025).
SDK
Il Software Development Kit di Nielsen (SDK), inserito dagli editori iscritti al sistema in video, pagine e applicazioni (le cd. properties), restituisce dati censuari sui volumi della fruizione di tutti i contenuti online distribuiti tramite differenti piattaforme.
Finalità
Il metodo SDK consente di integrare gli strumenti di misurazione nei contenuti digitali indipendentemente dal device utilizzato per la fruizione dello stesso e permette la coerente attribuzione di tutte le audience rilevate, anche quando riferite a prodotti editoriali serviti su (alcune) applicazioni mobile di terzi, alla fruizione di video su differenti piattaforme, alla modalità Facebook in-app mobile browsing, a Facebook Instant Article o Google AMP.
Contenuti statici e dinamici
Più in dettaglio, l’SDK può rilevare sia contenuti statici (pagine) che contenuti video live e on-demand ed è disponibile per browser ed applicazioni iOS ed Android.
Dati censuari
Inoltre, nella raccolta dei dati censuari vengono utilizzati dei filtri in grado di identificare traffico non umano, così da registrare esclusivamente il traffico proveniente da browser e applicazioni, sia esso contenuto testuale o video. Si tratta però di un processo complicato e non scevro da controindicazioni, prima fra tutte il fatto che il software può essere installato solo sulle properties (app, sito, pagine social) e non su intermediari, come gli aggregatori (es. TuneIn) o piattaforme di streaming on demand (Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, ecc.).
Classi
Quanto alle classi di età, quelle di Audiradio 2025 sono 14-17 anni; 18-24 anni; 25-34 anni; 35-44 anni; 45-54 anni; 55-64 anni; 65 anni e oltre. L’ampiezza demografica dei comuni viene campionata in base alle seguenti classi: fino a 10.000 abitanti; da 10.000 a 30.000 abitanti; da 30.000 a 100.000 abitanti; da 100.000 a 250.000 abitanti; oltre 250.000 abitanti.
Ascolto digitale
Audiradio 2025 analizza il dettaglio della fruizione digitale (ascolto da sito, da app, da smart speaker, smart tv, ecc.) e prevede una sezione facoltativa che presume domande relative a quanto chi ascolta la radio è anche ingaggiato dalle attività digital e social delle emittenti e alle abitudini di utilizzo dei diversi device e domande relative alla Digital Radio (DAB+).
Device digitali
Nel dettaglio si identifica l’ascolto via PC/tablet, telefono cellulare/smartphone, apparecchio radio, autoradio, canale televisivo della radio (con immagini in movimento); tv solo audio (senza immagini in movimento), via smart speaker/assistente vocale (es. Google Home, Alexa), “altro”, “non ricorda”.
Piattaforme
Relativamente alle piattaforme utilizzate, è sondato l’ascolto con sito internet della radio (player), dall’app della radio, da altro sito web, da altra app (es. aggregatori), canali social e “non ricorda”.
Comparabilità tra le due rilevazioni: soluzione di continuità
Venendo al merito dell’articolo, le metodologie di Audiradio 2025 e Radio TER 2024, pur avendo punti di contatto, secondo Media Progress, società di analisi strategiche e ricerche di mercato (gruppo Consultmedia), “non sono direttamente comparabili senza adeguati correttivi.
Intanto i campioni e la segmentazione sono differenti: Radio TER 2024 utilizzava un unico campione ampio e unitario; Audiradio 2025 segmenta i dati in più stream con obiettivi specifici. Ergo ci sarà – almeno astrattamente – una soluzione di continuità; un anno zero, sotto il profilo concettuale.
Livello di dettaglio
A livello di metriche digitali, la rilevazione SDK di Audiradio 2025 aggiunge un livello di dettaglio sull’ascolto digitale non presente in Radio TER 2024. Anche la ponderazione dei dati ha una incidenza: entrambe le indagini adottano un sistema di ponderazione, ma Audiradio 2025 include elementi aggiuntivi legati all’on-demand (ma, come detto, solo relativo – stante le informazioni acquisite da questo periodico – a quanto già trasmesso, quindi catch-up, ndr) ed alla deduplicazione (il processo di identificazione e rimozione dei dati duplicati all’interno di un sistema, ndr).
Prima conclusione
I dati, pertanto, potrebbero essere comparati solo in parte, applicando tecniche di normalizzazione per allineare le metriche tradizionali. Ma è inevitabile che le differenze nella raccolta digitale limiteranno la comparabilità. Al punto che ogni confronto apparirà azzardato, anche se inevitabilmente avrà luogo”, avverte Giovanni Madaro, ceo di Media Progress, confermando quello che già sta accadendo da ieri coi dati riservati del 1° trimestre 2025 Audiradio.
Impatti dell’introduzione della componente SDK
La rilevazione tramite SDK rappresenta una rivoluzione metodologica nella rilevazione degli ascolti radiofonici in Italia (quantomeno in quelle ufficiali, considerato che emittenti come la superstation romana Radio Radio – non iscritta né a TER, né ad Audiradio, da tempo commissionano analisi elettroniche a primari istituti) che introduce una maggiore precisione, rilevando i contenuti effettivamente fruiti, eliminando le incongruenze dichiarative ed attuando una profilazione dettagliata che consente di analizzare i comportamenti degli utenti sulle piattaforme digitali.
Deduplicazione tra ascolto lineare e digitale
Inoltre la metodologia SDK fornisce dati integrati favorendo la deduplicazione tra ascolto lineare e digitale, offrendo quindi un’immagine più completa del pubblico di riferimento.
Criticità
“Naturalmente l’introduzione della componente elettronica comporta una dipendenza tecnologica: l’adesione degli editori è cruciale per garantire la completezza dei dati, mentre i vincoli sulla privacy impongono il rispetto di rigorosi standard di protezione dei dati personali”, sottolinea il ceo di Media Progress.
Favorite le emittenti con grandi cataloghi di contenuti catch-up
Va da sé che emittenti fortemente impegnate – con convinzione e continuità – sul fronte dell’on demand, con contenuti catch-up di grande appeal, potrebbe guadagnare molto da questo upgrade metodologico a dispetto di gruppi editoriali forti soprattutto sul lineare e disimpegnati o impegnati con discontinuità sui contenuti differiti.
Possibili fluttuazioni nei dati
Ma, arrivando al quesito principe: è lecito attendersi stravolgimenti da Audiradio 2025 rispetto a Radio TER 2024?
“L’introduzione di metodologie diverse può generare variazioni nei risultati, anche in assenza di cambiamenti editoriali o di diffusione. A nostro avviso, a determinare modificazioni rilevanti sarà soprattutto la divisione in diversi stream, che evitano di annegare le emittenti in un unico bacino, con presumibili vantaggi per le emittenti locali”, spiega Madaro, così sostenendo, quantomeno in linea di principio, i rumors odierni sui dati (riservati) del 1° trimestre 2025.
Segmentazione
“Sul piano della segmentazione e della deduplicazione, le nuove metriche di Audiradio 2025 potrebbero rivelare sovrapposizioni o discrepanze tra piattaforme.
Non terremoti, ma scossoni
Quindi, sì: ci aspettiamo sussulti rilevanti, anche se non terremoti che possano portare a sovvertimenti epocali, almeno per le stazioni nazionali. Dalle simulazioni effettuate dalla I.A. è possibile che il primo anno di Audiradio possa creare l’attesa forte discontinuità con Radio TER 2024, soprattutto per il comparto locale. Per converso, dal 2026 è lecito attendersi una certa stabilizzazione ed una maggiore reattività a cambiamenti di linee editoriali o integrazione di piattaforme rispetto alla precedente indagine, con grandi benefici per il comparto. E ciò anche grazie ai rilasci più ravvicinati.
Occhio alla duplicazione dei marchi
Rimane tuttavia il dubbio della duplicazione di marchi nei diversi stream, nel caso, assai frequente, di emittenti locali che richiamano in parte il brand di una stazione nazionale. Ciò potrebbe determinare un aumento incontrollato del dato sia per l’emittente nazionale (equivocata con la stazione locale con brand sovrapposto) che per quella locale (confusa con la nazionale). Un problema meno presente in TER, posto che l’elenco era unico. Problema che potrebbe essere risolto attraverso una chiara specificazione”, osserva l’analista.
Influenza della promozione delle indagini sulle emittenti aderenti
Quanto alla controversa questione della autopromozione e della promozione dell’indagine oggetto di un infinito dibattito che non ha condotto a risposte esaustive in ordine alla capacità delle stesse di influenzare un’indagine CATI (coi conseguenti intoppi che abbiamo visto a fine gennaio, con la vicenda dello spot promozionale di Audiradio 2025), Media Progress si è così espressa.
Effetto limitato…
“La promozione delle indagini da parte delle emittenti aderenti potrebbe avere un effetto limitato, considerando il campione statistico, tenuto conto che entrambe le rilevazioni sono state progettate per ridurre al minimo i “bias” derivanti da influenze esterne. D’altra parte sul piano della ponderazione dei dati, gli strumenti di cui le metodologie sono equipaggiate neutralizzano eventuali discrepanze dovute a promozioni.
… e semmai positivo
Piuttosto, una promozione intensiva potrebbe incrementare la consapevolezza del pubblico e potenzialmente migliorando la qualità delle risposte ed aumentare l’engagement digitale favorendo una maggiore adesione alle piattaforme tracciate dalla componente SDK, che accerta soprattutto l’ascolto differito”, afferma Giovanni Madaro, allineandosi alle considerazioni effettuate su Newslinet nel 2023 dal sondaggista Renato Mannheimer.
Passo avanti
Audiradio 2025 rappresenta un passo avanti significativo rispetto a Radio TER 2024, introducendo innovazioni tecnologiche e metodologiche che sicuramente migliorano la precisione e la profondità delle rilevazioni.
Indagini solo parzialmente comparabili
Tuttavia, queste differenze rendono le due indagini solo parzialmente comparabili.
… ma senza perdere la coerenza col passato
“Le emittenti dovranno adattarsi a questo nuovo scenario, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla profilazione digitale e dai dati integrati. La sfida sarà mantenere la coerenza con il passato, senza perdere di vista le potenzialità del futuro“, conclude l’analista. (E.G. per NL)