Radio. USA: prosegue braccio di ferro broadcaster vs automotive, che non vuole AM. 5 case automobilistiche aumentano stanziamento per lobbying

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Secondo le case automobilistiche l’autoradio AM è ormai uno spreco di denaro e spazio sul cruscotto.
A ciò si aggiunge il fatto che i motori elettrici interferiscono con la ricezione delle onde medie, rendendone – a loro detta – inutile la presenza sulle auto.
Non la pensano, ovviamente, allo stesso modo i broadcaster americani, che difendono il presidio delle onde medie puntando all’approvazione dell’AM For Every Vehicle Act, un provvedimento che, se confermato, imporrà il mantenimento dell’autoradio con anche la modulazione d’ampiezza sulle automobili USA.
Ma, mentre il confronto è in corso al Senato americano, 5 grandi case automobilistiche aumentano lo stanziamento per le attività di lobbying contro l’approvazione della norma di tutela dell’AM sulle quattro ruote.

Sintesi

Prosegue il braccio di ferro, in corso ormai da anni negli Stati Uniti, tra il comparto automotive e quello broadcasting – per il tramite delle rappresentanze National Association of Broadcasters, Maine Association of Broadcasters, National Association of Farm Broadcasters e AARP – a riguardo dell’obbligo di preservare su ogni veicolo i ricevitori in onde medie senza costi aggiuntivi, cioè il cosiddetto AM For Every Vehicle Act.

Il Local Radio Freedom Act (LRFA)

L’AM For Every Vehicle Act, in un certo senso, si inserisce nel solco del provvedimento dello stato del Maine che prevede una legislazione protettiva verso le emittenti radiofoniche locali indipendenti (quindi non controllate da superplayer nazionali) da eccessivi vincoli burocratici e balzelli, il Local Radio Freedom Act (LRFA)

More lobbying

Sebbene l’AM For Every Vehicle Act abbia ottenuto il sostegno di una ampia maggioranza alla Camera e si avvicini alla maggioranza semplice al Senato, le case automobilistiche hanno aumentato le azioni di lobbying nel quarto trimestre per impedirne l’approvazione.

Onde medie obsolete?

In gioco, lo ricordiamo, c’è la sopravvivenza delle onde medie sulle quattro ruote (ritenuta essenziale dai broadcaster americani), fortemente osteggiata dalle cause automobilistiche in gran parte del mondo ed in particolare in Europa (dove, in realtà, sono gli stessi broadcaster a dismettere le onde medie perché ritenute troppo costose rispetto alla reale utenza) e negli Stati Uniti, poiché ritenute piattaforma inutile in quanto tutte le stazioni diffuse dispongono anche di fruizione in streaming.

Cosa prevede l’AM For Every Vehicle Act

Il provvedimento in discussione al Congresso statunitense impone alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) di emanare una norma che obblighi le case automobilistiche a preservare la ricezione AM nei loro veicoli senza “un pagamento, una tariffa o un sovrapprezzo separati o aggiuntivi, fornendo contestualmente un lasso di tempo aggiuntivo per conformarsi a favore dei piccoli produttori”.

Avvertimento preventivo in caso di vendita di auto senza AM prima dell’entrata in vigore del regolamento NHTSA

L’AM For Every Vehicle Act statuisce inoltre che ogni casa automobilistica che venda veicoli senza accesso alla radiodiffusione AM prima della data di entrata in vigore del regolamento NHTSA comunichi “chiaramente ai consumatori che il veicolo non ha accesso alla radiodiffusione AM”.

AM strumento per le emergenze

Infine, l’AM For Every Vehicle Act prevede che il Government Accountability Office (GAO) riconosca l’importanza della radio AM come tecnologia di comunicazione durante le emergenze.

5 lobbying potenziate contro l’AM For Every Vehicle Act

Ad ogni modo, dicevamo che cinque case automobilistiche hanno deciso di aumentare gli investimenti in attività di lobbying nel quarto trimestre del 2023.

GM

Tra queste, la GM ha portato lo stanziamento per il lobbying a 2,82 milioni di dollari, collocandosi al decimo posto tra le lobby aziendali con la spesa più alta insieme a Google. La società automotive aveva speso 2,45 milioni di dollari nel terzo trimestre 2023 ed il provvedimento “S.1669/HR 3413, AM Radio” è stato elencato tra le politiche che un team di cinque persone, tra cui alcuni lobbisti senior di GM, e promosso alla Camera ed al Senato statunitensi.

Honda

Honda è stata la seconda casa automobilistica che ha speso di più contro l’AM For Every Vehicle Act, con un totale di 681.520 dollari spesi per attività al Senato, alla Camera, alla National Highway Traffic Safety Administration ed al Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti.

Ford

Anche le attività di lobbying specifica della Ford sono aumentate, passando da $ 578.486 a $ 617.979. Nel dettaglio, la società elencava “problemi relativi alla radio AM” come motivo per esercitare pressioni su entrambe le camere del Congresso, nonché sulla Federal Communications Commission e sull’U.S. Department of Transportation.

Tesla e Rivian

Alla battaglia contro le onde medie hanno contribuito anche due produttori di veicoli esclusivamente elettrici, che sono stati tra i primi a rimuovere la radio AM dalle loro auto: Tesla ha infatti utilizzato una parte del suo budget di lobbying di 270.000 dollari per l’opposizione al provvedimento, mentre il produttore di nicchia di veicoli elettrici Rivian ha speso 40.000 dollari nel quarto trimestre.

Per ora le OM tengono

Nonostante gli ostruzionismi di queste case automobilistiche, la difesa delle posizioni dei broadcaster pare tuttavia, almeno per ora, aver ottenuto maggiore attenzione dalle forze politiche.

Ok dal Kansas

La spinta a mantenere la radio AM nelle auto si è diffusa infatti anche nelle legislature di vari Stati, con i rappresentanti dello stato del Kansas che hanno approvato a grande maggioranza una risoluzione che invita il governo federale ad approvare l’AM For Every Vehicle Act.

Lo stato del provvedimento

L’AM For Every Vehicle Act è ora in attesa di essere approvato dall’aula del Senato, con il leader della maggioranza, il senatore Chuck Schumer, che non ha ancora fissato una data per un voto formale.

Cosa ci sta dietro

Tuttavia, mentre lato broadcaster la difesa della posizione è chiara, quali sono le reali motivazioni dell’automotive contro le onde medie?

I veicoli elettrici

Qualche mese fa, Scott Painter CEO e fondatore di Autonomy (società californiana che vende abbonamenti per l’utilizzo delle Tesla Model 3), aveva dichiarato che, negli Stati Uniti, entro il 2030 tutti i veicoli su strada saranno elettrici. E senza ricevitori in onde medie.

Autoweek e le auto elettriche senza AM

Sulla questione, il giornalista Jim Motavalli (specializzato in questioni ambientali, in particolare auto ecologiche) già il 22/11/2022 aveva scritto un pezzo per Autoweek, in cui evidenziava come l’interferenza causata alla radio AM sulle auto elettriche fosse la ragione per cui la BMW aveva cessato di includere autoradio in onde medie sui modelli i3, i4, iX e i7 già da diversi anni.

BMW, Tesla, Mercedes, Volvo e Audi

Una decisione già assunta da Tesla nel 2018, insieme a Mercedes-Benz (modello EQS EV), Volvo e Audi. Ed una tendenza che in Europa è ancora più marcata e non riguarda solo le auto elettriche.

Dopo 100 anni è arrivato il momento di dire addio alle OM

Per la maggior parte degli ultimi 100 anni, l’intrattenimento in auto è stato fornito da una sola scelta: le onde medie”, si leggeva nel pezzo di Motavalli per Autoweek.

Opzioni

Nel 1960, la modulazione di frequenza è diventata una ulteriore opzione, seguita dai riproduttori stereo 8, da quelli a musicassetta, attraverso CD e infine dagli smartphone.

Autoradio = spreco di denaro e spazio

“Ultimamente, la radio sta registrando un calo d’ascolto a causa della competizione dello streaming“, aveva dichiarato sul tema Eric Rhoads, presidente di Streamline Publishing (editore di Radio Ink, un omologo statunitense di NL).

Indifferenza all’ascolto AM

“Nonostante gran parte dell’ascolto radio avvenga in auto, ciò non impedisce alle compagnie automobilistiche di prevedere che la ricezione AM/FM scompaia dal cruscotto.

Spreco di denaro e spazio

I produttori di auto considerano già ora l’autoradio uno spreco di denaro e spazio (sul cruscotto). E il problema dell’interferenza ne aggrava la scarsa considerazione.

Consumer Reports conferma

Secondo Consumer Reports, rivista statunitense pubblicata dal 1936 dalla Consumers Union (organizzazione senza scopo di lucro dedicata a test imparziali sui prodotti, ricerca e consigli orientati verso il consumatore), i motori elettrici nei veicoli elettrici “tendono a generare interferenze elettromagnetiche con la radio AM“.

BMW: non installiamo più le OM sulle nostre auto elettriche

Per questo  motivo “BMW non installa più autoradio AM nelle sue auto elettriche i4, iX e i7“, aveva dichiarato il portavoce dell’area product and technology Alexander Schmuck.

Servizio garantito comunque dalle altre piattaforme

“Del resto garantiamo la fruizione del servizio radiofonico attraverso FM, HD Radio, Sirius XM Satellite così come Apple CarPlay e Android Auto.

C’è sempre lo streaming

Se un cliente desidera ascoltare una stazione radio AM, può scegliere di farlo tramite servizi come TuneIn“, aveva affermato Schmuck. (M.R. per NL)

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