Radio. Android Auto pronta ad abbracciare la soluzione proxy per una spontanea prominence delle emittenti nel territorio dellโ€™utente?

Android Auto, Apple CarPlay, proxy, Ford
Google ed Apple potrebbero anticipare il regolatore europeo nellโ€™attuazione della prominence dei servizi media audiovisivi di interesse generale attraverso i sistemi Android Auto e Apple CarPlay attraverso un approccio proxy (preminenza delle stazioni territorialmente prossime allโ€™utente).
Una versione beta di Android Auto 12.8 suggerisce la volontร  di Google di valorizzare i media locali tramite Gemini Live, un assistente virtuale che fornisce consigli in base alla geolocalizzazione.
Lโ€™obiettivo รจ semplificare lโ€™esperienza utente, inclusa la gestione dei contenuti broadcast, come stazioni AM, FM e DAB+.
Una funzionalitร  che potrebbe aiutare le emittenti radiofoniche ad emergere nellโ€™attuale mare magnum di unโ€™offerta streaming composta da oltre 100.000 contenuti. Ma che presuppone, da parte degli editori, disponibilitร  e supporto.

Sintesi

Potremmo averci visto giusto quando abbiamo evidenziato che la prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale potrebbe essere attuata prima da Google e da Apple che dal regolatore europeo.
E segnatamente attraverso un modello proxy di elencazione delle emittenti territorialmente piรน vicine allโ€™utente (Car Local Media), attraverso i sistemi integrati nelle nuove vetture Android Auto (standard OAA, Open Automotive Alliance) e CarPlay (standard Apple).
Una stringa nella versione beta di Android Auto 12.8 decodificata da 9to5Google nei giorni scorsi sembrerebbe infatti manifestare la volontร  di Google di valorizzare i media locali con suggerimenti tramite Gemini Live, un assistente virtuale che aiuta lโ€™utente ad interagire col sistema infotainment dellโ€™auto.

Android Auto 12.8

โ€œSembra che per Android Auto 12.8, Google stia lavorando a un paio di nuove funzionalitร , con un ulteriore supporto per i โ€œmedia localiโ€ dallโ€™auto attraverso lโ€™integrazione di Gemini Liceโ€, scrivono a riguardo gli analisti di 9to5Google.

Cosa รจ Gemini Live

Gemini Live รจ una nuova funzionalitร  di Google basata sulla intelligenza artificiale, che consente conversazioni in tempo reale e hands-free attraverso dispositivi mobili. Parte del sistema Gemini, Gemini Live, permette interazioni fluide e naturali, integrandosi profondamente con app come Google Keep e YouTube Music.

Il target

Lโ€™obiettivo รจ offrire assistenza avanzata, migliorando sia le attivitร  quotidiane che le ricerche complesse senza dover saltare tra applicazioni. Gemini Live รจ attualmente disponibile per gli abbonati a Gemini Advanced su Androidโ€‹.

Assunzione del controllo dei contenuti broadcast

Lโ€™iniziativa in esame si pone nel solco di una ipotetica strategia di Google, anticipata da Newslinet qualche tempo fa, di assumere il controllo, attraverso Android Auto, anche della somministrazione di contenuti broadcast (la ricezione di stazioni AM, FM, DAB+, HD Radio, sat).

Shortcut

Allo stato, infatti, chi vuole passare dallโ€™ascolto OTT (over the top, streaming) tramite Android Auto a quello OTA (over the air, quindi broadcast) AM/FM/DAB+, dovrebbe uscire dal sistema e passare allโ€™autoradio integrata nellโ€™automobile, mentre lo shortcut ipotizzato consentirebbe uno switch (si suppone) istantaneo, ovviamente sotto il controllo di Google e presupponendo che lโ€™emittente radiofonica stia correttamente inviando le informazioni per favorire lo scambio (in sostanza, sul modello hybrid radio di RadioDNS).

Il precedente

โ€œIn realtร , alcune auto consentono giร  di ascoltare la radio integrata mentre si usa Android Auto, ma spesso ciรฒ richiede di destreggiarsi tra Android Auto ed il software nativo della vettura. Il che puรฒ causare problemi e, quasi certamente, distrarre il guidatoreโ€, scrivevamo quasi due mesi fa richiamando unโ€™altra scoperta dei segugi di 9to5google.com

Lโ€™idea

Per agevolare questo scambio di piattaforme, lโ€™upgrade potrebbe fornire, sottolineavamo, un โ€œsupporto per il controllo della radio via etere da Android Autoโ€.

Le stringhe

โ€œNelle ultime versioni di Android Auto, v12.3 e v12.4, abbiamo individuato nuove stringhe che accennano al supporto per i controlli โ€œCar Radioโ€. Ciรฒ include il passaggio tra stazioni AM, FM, DAB, HD Radioโ€, puntualizzava a luglio 2024 9to5google.com.

Scorciatoie

โ€œQuesta funzionalitร  non รจ ancora attiva, ma immaginiamo che possa apparire come unโ€™app, forse usando la stessa interfaccia utente di base di altre applicazioni multimediali. Oppure, come shortcut che riporta al software nativo dellโ€™auto, anche se ciรฒ sembra meno probabile, soprattutto perchรฉ richiederebbe aggiornamenti software da parte dei produttori della vetturaโ€, conclude 9to5google.com

Le pericolose tendenze allโ€™emarginazione dellโ€™autoradio

Un male o un bene per gli editori?
Difficile dirlo in questa fase: lโ€™iniziativa di Google potrebbe essere una sponda importante per i broadcaster in un momento in cui le case automobilistiche stanno tentando di eliminare elementi non ritenuti piรน essenziali, come il navigatore nativo, sostituito dalle applicazioni di viabilitร  presenti sullo smartphone e quindi sfruttabili con Android Auto e Apple CarPlay e lโ€™autoradio stessa (coi precedenti di Citroen e Renault, che su alcuni modelli elettrici hanno giร  eliminato lโ€™autoradio via etere), anche se di fatto determina una intermediazione (rispettivamente di Google ed Apple) che come tale dovrebbe essere regolamentata per evitare decisioni arbitrarie di oscuramento o comunque discriminatorie.

Il criterio proxy

Eโ€™ comunque evidente che una iniziativa di questo tipo andrebbe proprio verso lโ€™ipotesi โ€“ avanzata da questo periodico โ€“ di adottare il principio proxy a fondamento di un possibile intervento regolamentare di carattere sovranazionale (europeo, nel caso di specie).

Il debole precedente televisivo

Ricordiamo che, sulla questione della preminenza dei servizi di media audiovisivi di interesse generale, per la televisione cโ€™รจ giร  stato un primordiale approccio alla prominence, con lโ€™approvazione di un provvedimento da parte di Agcom che impone ai produttori di televisori di inserire in evidenza nella main page delle smart tv lโ€™icona per la Live Tv per accedere ai canali del digitale terrestre limitando complesse operazioni, mentre per la radio non รจ ancora stato fatto nulla.

Disintermediazione

Cosรฌ, nel frattempo, lโ€™automotive sta gradatamente prendendo il controllo della somministrazione dei contenuti sulle vetture, mentre per altri, piรน semplicemente sono i broadcaster ad aver ormai perso il controllo dei loro contenuti, finendo disintermediati.

Uno, nessuno e centomila

Dโ€™altra parte, mentre con la modulazione di frequenza al massimo ci si trovava a scegliere su una cinquantina di emittenti, con il DAB si arriva anche a 200; ma con gli aggregatori online si parla di centinaia di migliaia di canali, assemblati spesso senza criteri proxy. Di qui lโ€™esigenza di catalogare, organizzare e, soprattutto, semplificare lโ€™offerta a beneficio dellโ€™utente.

I criteri di preselezione. Anzi, il criterio

โ€œA questo punto, tuttavia, รจ indispensabile che ci siano criteri di preselezione; il piรน logico รจ quello proxy: dare prioritร  alle emittenti piรน vicine allโ€™utente, attraverso la geolocalizzazione, ordinandole poi a partire dalle nazionali a quelle localiโ€, spiegava il direttore di Newslinet Massimo Lualdi in una intervista del 30/08/2024 al quotidiano economico-finanziario Italia Oggi.

La direzione di Google verso lโ€™hybrid radio (OTA/OTT)

Una direzione che sembra stare per prendere Google con la nuova feature di Android Auto.
Come funzioneranno i suggerimenti non รจ dato di saperlo, ovviamente; anche se รจ quasi scontato che essi si baseranno sulla capacitร  di interpretare i metadati forniti dalle emittenti, esattamente come prevede lo standard RadioDNS per la radio ibrida OTT/OTA.

Lโ€™importanza delle informazioni

Un aspetto che rinforza, semmai ce ne fosse bisogno, la necessitร  da parte degli editori radiofonici di porre la massima attenzione sulla fornitura di informazioni accessorie sul proprio contenuto, attraverso sistemi evoluti come RadioDNS, DAB+, banche dati automotive ed aggregatori di flussi streaming.

Il tema incandescente dei metadati

Un tema, quello della imperfetta gestione dei metadati, letteralmente incandescente, sollevato per primo da Newslinet che da settimane sta dedicando approfondimenti dopo la progressiva espansione di problemi di identificazione di stazioni, associazione errata di loghi, denominazioni ed informazioni collaterali, acuitosi con un aggiornamento del software BMW di inizio agosto 2024.

Impotenti

โ€œSi tratta di problemi spesso irrisolvibili da parte delle emittenti e, tanto piรน, degli utenti. Con la conseguenza che su alcune autoradio determinati programmi risultano non identificabili (in quanto il contenuto รจ dissociato dal logo mostrato sul display o dalla denominazione stessa)โ€, spiegava su queste pagine qualche giorno fa a NL lโ€™ing. Massimo Rinaldi della societร  di ibridazione broadband-broadcast Com-Nect (gruppo Consultmedia),.

Task-force

Che, a rimarcare lโ€™urgenza della questione, aggiungeva: โ€œStante la gravitร  e soprattutto la progressiva e preoccupante espansione della questione, abbiamo istituito, nonostante si fosse ad agosto inoltrato, una task force tecnico-giuridica per cercare di affrontarla con la maggiore efficacia e tempestivitร  possibileโ€œ, annota lโ€™ingegnere.

Lโ€™approccio

Ma che tipo di approccio รจ stato adottato per gestire un problema la cui genesi non รจ ancora completamente definita?

Le due direttrici

โ€œAbbiamo anzitutto sezionato la problematica nelle due (macro) direttrici codici PI e metadati. Per quanto riguarda la prima, la strategia che abbiamo deciso di adottare รจ stata di natura giuridica, attraverso una specifica azione di carattere amministrativo.

RadioDNS (2)

Relativamente alla seconda direttrice, sono stati avviati una serie di confronti (definiti a fine agosto) con partner RadioDNS e coi gestori delle banche dati utilizzate dalle maggiori case automobilistiche per attuare lโ€™immediata iscrizione delle emittenti assistite negli elenchi (o aggiornare i dati se presenti e non allineati con la realtร ) e per definire protocolli per gli aggiornamenti.

Approccio strategico

In realtร , gli interventi si pongono nellโ€™alveo dellโ€™attivitร  strategica giร  da tempo avviata da Consultmedia in relazione alla tutela dei contenuti.

Le nuove regole

Mi riferisco ai marchi, al layout, al format, ma anche allโ€™adeguamento alle nuove logiche di indicizzazione e catalogazione dei contenuti (quindi a riguardo della loro localizzazione proxy, ndr) da parte dei device (autoradio, smart speaker, smart tv) o di terze parti (aggregatori).

Scarsa consapevolezza

Un tema su cui purtroppo โ€“ almeno in Italia โ€“ non cโ€™รจ ancora sufficiente consapevolezzaโ€, sottolineava Rinaldi.

Il nocciolo della questione

Ma cosa significa insufficiente considerazione?
โ€œIl nocciolo della questione รจ la semplicitร : se ascoltare la radio diventa complicato, pochi lo faranno. Una delle ragioni del successo della radio (e della tv) lineare รจ la sua semplicitร  di fruizione: accensione, sintonia e via.

I tre click

I recenti studi hanno dimostrato che pochi utenti superano i 3 click. Fuori discussione che uno o anche due siano oggi sufficienti (es. 1 click accensione autoradio; 2 click sui preferiti/scansione elenco; 3 click su stazione scelta), ma bisognerebbe non arrivare oltre i tre.

O(ne) click a portata di mano

E qui arriviamo al punto: lโ€™unico sistema che garantisce il โ€œone clickโ€ โ€“ o addirittura zero click โ€“ รจ appunto il comando vocale. Di qui la deduzione che si punterร  lรฌ e la necessitร  di una elaborazione delle conseguenti contromisureโ€, chiosava lโ€™ingegnere.

Il tassello proxy

Una visione nella quale ora si aggiunge un ulteriore tassello: quello dellโ€™applicazione del principio proxy. (E.L. per NL)

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