Web. Agcom: nel marzo 2025 oltre 44 milioni di italiani online. Cresce e-commerce, social in assestamento, giù pay VOD. Temu altera equilibri

Temu

L’ultima edizione dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni evidenzia un ecosistema digitale dominato dai big player globali e un consumo online medio superiore alle 75 ore mensili per utente. L’informazione generalista resta stabile, il commercio elettronico accelera con il boom di Temu, i social mostrano segnali di saturazione e lo streaming a pagamento arretra sul fronte utenti ma aumenta nelle ore totali di fruizione.

Sintesi

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni (1° trimestre 2025) dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, a marzo 2025 gli italiani online sono stati 44,56 milioni, con un tempo medio di navigazione pari a 75 ore e 13 minuti.
Alphabet, Meta, Amazon e Microsoft guidano la classifica di audience, seguiti dai principali operatori editoriali nazionali.
L’informazione generalista registra una sostanziale tenuta (-0,1%), l’e-commerce cresce (+207mila visitatori) con Temu in forte espansione (+63%), mentre nei social la crescita è selettiva e non coinvolge tutte le piattaforme.
Nel VOD a pagamento calano gli utenti (-2%) ma il tempo totale di fruizione sale del 9,5%, trainato da Prime Video; il VOD gratuito guadagna pubblico e aumenta la permanenza media.

44,5 milioni di navigatori, 75 ore di consumo medio

Continuiamo a parlare dei dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, secondo cui, nella primavera 2025 il web italiano ha raggiunto 44,56 milioni di utenti unici, che hanno trascorso in rete oltre 75 ore a testa nel mese.

Centralità dell’online nella fruizione mediale

Il consumo medio così elevato conferma la centralità dell’online nella fruizione mediale, con un peso crescente delle piattaforme globali che occupano stabilmente le prime posizioni della graduatoria.

Big tech e top player nazionali

La classifica di audience vede in testa Alphabet/Google, Meta (Facebook ed Instagram), Amazon e Microsoft, seguiti dai principali gruppi editoriali e operatori nazionali, fra cui GEDI, Cairo Communication/RCS Mediagroup, Poste Italiane e Mondadori.

OTT gatekeeper del traffico web

La combinazione tra piattaforme di ricerca, social network e marketplace consolida la posizione dei colossi digitali come gatekeeper di traffico, mentre gli editori nazionali mantengono una quota rilevante nel segmento informativo.

Informazione generalista: un mercato maturo

I siti e le app di informazione generalista hanno registrato 37,46 milioni di utenti unici, con una variazione marginale rispetto a marzo 2024 (-0,1%). La Repubblica guida la classifica con 31,58 milioni di utenti (+11,8%), seguita da Corriere della Sera (28,89 milioni, -1,4%) e Il Messaggero (21,78 milioni, +3,4%).

Mercato saturo

L’andamento suggerisce un mercato ormai saturo, dove la competizione si gioca più sul tempo di permanenza e sull’engagement che sulla conquista di nuovi utenti.

E-commerce

Con 38,66 milioni di utenti unici a marzo 2025 (+207mila su base annua), l’e-commerce conferma il suo trend espansivo. Amazon, pur in calo dell’1,2% (35,59 milioni), resta il riferimento assoluto.

Temu rompe gli equilibri…

La novità è la crescita esplosiva di Temu (+63%, 20,43 milioni), che si impone come seconda piattaforma più utilizzata, erodendo spazio a operatori storici come eBay (-10,5%, 15,95 milioni).

… che si dimostrano molto fragili tra i giganti

Il dato evidenzia la capacità dei nuovi entranti di scalare rapidamente il mercato con strategie aggressive di prezzo e marketing.

Social network: tra crescita selettiva…

Il segmento social raggiunge 38,82 milioni di utenti unici (-214mila rispetto a un anno fa), con un tempo medio di fruizione in lieve calo. Meta resta dominante: Facebook scende dell’1,9% (35,95 milioni), mentre Instagram cresce dello 0,5% (32,93 milioni). TikTok registra un +4,3% (23,14 milioni), confermando l’appeal sulle fasce più giovani.

… ed arretramenti

Trend opposti per LinkedIn (-1,4%), Pinterest (-11,1%) e X/Twitter, che crolla del 27,2%, segnalando un progressivo disimpegno di parte della base utenti.

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VOD a pagamento

Le piattaforme di video on demand a pagamento totalizzano 15 milioni di utenti (-2%).

Netflix e Prime Video

Netflix è stabile (8,3 milioni, +0,1%), Prime Video cresce del 5,2% (7,3 milioni) e si distingue come unico operatore in espansione significativa anche sul fronte del tempo di visione, passato da 15 a 21 milioni di ore nel primo trimestre.

Disney, Dazn, Sky

Disney+ cala del 4,6% (3,7 milioni), Dazn del 11,8% (2,2 milioni) e Now/Sky del 5,8% (1,4 milioni).

Meno utenti, ma più ore di visione

Complessivamente, il tempo totale di fruizione del VOD a pagamento sale del 9,5% a 41 milioni di ore, indicando una maggiore intensità d’uso da parte degli abbonati attivi.

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VOD gratuito: crescita trasversale

Le piattaforme gratuite di video on demand registrano 37,16 milioni di utenti (+3,4%). News Mediaset è prima con 20,4 milioni, seguita da RaiPlay (10,1 milioni) e Sky TG24 (8 milioni). Il tempo di visione complessivo cresce del 16,6% superando i 36 milioni di ore, con una permanenza media di 58 minuti (+8 minuti su base annua).

Integrazione coi social delle piattaforme di streaming video

La tendenza suggerisce un progressivo avvicinamento dei consumatori a contenuti video free, anche per via dell’aumento dell’offerta informativa e dell’integrazione con i social.

Tendenze…

I dati Agcom indicano un ecosistema online a più velocità: big tech stabili al vertice, e-commerce in accelerazione, informazione generalista in stallo e social network in fase di maturità, con nuove dinamiche competitive interne. Sul fronte streaming, il VOD a pagamento vede un consolidamento degli heavy user ma rischia di non ampliare la platea, mentre il gratuito intercetta pubblico aggiuntivo grazie alla facilità di accesso e alla spinta degli eventi live.

… e implicazioni

Per editori e operatori media, la sfida sarà mantenere rilevanza in un contesto dove la fedeltà dell’utente è sempre più fragile e guidata dall’esperienza complessiva di fruizione. (E.G. per NL)

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