Radio. Indagini ascolto: abbandonare CATI sarà morte radio locali. Folli coloro che pensano che il meter aiuterà: segano ramo che li sostiene

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Tra indiscrezioni e riflessioni si comincia a delineare il prossimo scenario delle rilevazioni d’ascolto radiofonico in adesione alle prescrizioni di Agcom attraverso la delibera 202/23/CONS.
NL, ormai crocevia del dibattito, ha cercato di assemblarle, all’indomani della pubblicazione di un articolo che ha fatto un certo rumore. E che forse ha sollevato anche qualche (profondo) malumore…

Tra gli hacker e i contributori

Nonostante alcuni tentativi di hackeraggio che hanno mantenuto il sito di Newslinet offline per mezza giornata tra domenica pomeriggio e lunedì mattina, con progressive difficoltà che si erano manifestate già da giovedì, l’articolo sulle problematiche connesse all’ascolto in cuffia nell’ambito della misurazione dell’audience radiofonica ha avuto un grande riscontro di lettura.

Sul pezzo

Al punto che abbiamo ritenuto opportuno tornare sul tema con un pezzo (forse un po’) provocatorio, suggerito dalla numerosa serie di commenti e considerazioni giunte alla nostra redazione o pubblicate sui social.

Contributi…

Quella che segue, pertanto, è una collazione – senza sconti, come da nostra consueta linea editoriale – di tali contributi.

… senza sconti

I quali, sostanzialmente, mettono in guardia gli editori su alcuni aspetti legati alla rilevazione elettronica. Raccolta completata da qualche succulenta indiscrezione di cui NL ha acquisito conoscenza da fonti altolocate.

CATI è il ramo su cui gli editori locali sono seduti

Un operatore di spicco, per cominciare, ci ha evidenziato, come, in realtà, la rilevazione CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing, in breve le interviste telefoniche) sia “quanto di più adatto al sistema radiofonico locale“.

Esigenze specifiche

Un comparto che “non potrebbe essere adeguatamente monitorato da una ricerca esclusivamente elettronica, necessariamente costituita da un numero limitato di meter, posti i costi conseguenti all’adozione”.

Meter adatto alle nazionali

I meter, invero, “dovrebbero essere l’obiettivo delle reti nazionali iscritte a TER, che, con una distribuzione dell’ascolto via etere sull’intero territorio in maniera – hanno osservato diversi altri interlocutori – ormai pressoché bilanciata tra FM e DAB (fuori da RAI che ha gravi deficienze di coperture su entrambi i vettori), probabilmente avrebbero un vantaggio dal loro impiego”.

I nemici del CATI

Quindi, secondo questa tesi, i nemici delle locali non sarebbero quei grandi gruppi editoriali radiofonici che col CATI navigano a gonfie vele, che nulla avrebbero da perdere dal meter, ma “coloro che vogliono far cadere sulla rilevazione TER propri errori editoriali e strategici”.

Bersagliati

Qualcuno ha sottolineato come l’articolo sulla replica di RAI alle dichiarazioni del presidente TER Federico Silvestri sia stato bersagliato da commenti sul fatto che il calo degli ascolti delle reti pubbliche non sarebbe da ascrivere al metodo CATI, quanto alla programmazione della stessa ed alle falle sulla diffusione.

Polemiche

Polemiche che avrebbero “Finito per consentire alla nave del TER, profondamente sballottata tra le onde, di raddrizzarsi. Tanto che l’indagine che sembrava in procinto di saltare, potrebbe addirittura uscire rafforzata”.

Fluttuazioni…

Un’indagine riformata “che qualora permanesse il metodo CATI favorirebbe prima di tutto le locali” considerato che da una rilevazione esclusivamente elettronica esse sarebbero travolte, a causa di “una fluttuazione d’ascolto enorme tra una rilevazione e l’altra”.

…. travolgenti

Variazioni incontrollabili “indotte dal ridotto numero di strumenti di misurazione elettronica sul ristretto territorio oggetto d’analisi (che, quand’anche ampio, non sarà quello nazionale)”.

Le superstation nella tempesta

Un problema particolarmente sentito anche dalle superstation, che in quest’ottica potrebbero “finire triturate nella competizione che hanno ormai in corso con le reti nazionali”.

Promiscuità

E, in effetti, la soluzione di un’indagine ibrida è sempre stata da noi sostenuta, allorquando sollecitavamo – prima dell’intervento di Agcom – una promiscuità di metodi di rilevazioni.

Mercato frammentato

A questo punto, prima di proseguire nell’elaborazione delle riflessioni sottoposte dai lettori di NL, val la pena ricordare quanto sostenuto da Agcom con la delibera 202/23/CONS.

Caratteristiche specifiche

La quale esordiva annotando che “Ogni sistema di misurazione ha specifiche caratteristiche che richiedono un compromesso per trovare la soluzione che meglio si adatta a un particolare mercato.

Day-After Recall e diari di ascolto

Le metodologie tradizionali (es. Day-After Recall e diari di ascolto) sono più economiche da implementare e mantenere rispetto ai sistemi elettronici.

Campioni di grandi dimensioni

[tali sistemi] Consentono campioni di grandi dimensioni e sono in grado di fornire dati robusti su mercati frammentati che presentano un gran numero di stazioni radio più piccole”.

I vantaggi del meter

La misurazione elettronica, secondo Agcom, “offre vantaggi rispetto alle metodologie che richiedono agli intervistati di ricordare o registrare attivamente ciò che hanno ascoltato, poiché sono in grado di fornire dati estremamente accurati minuto per minuto con un ritardo minimo dopo l’ora della trasmissione e forniscono metriche in modo simile alla televisione e ai media online.

Dimensioni del campione

Tuttavia, la misurazione elettronica può presentare dei limiti, quanto meno in termini di costi, ove confrontata ai diari o alle interviste telefoniche: ciò significa che le dimensioni del campione tendono ad essere relativamente piccole, e questo rappresenta una sfida per un’accurata rilevazione dell’audience per le stazioni radio più piccole e locali.

Metodologia dichiarativa (CATI, CAWI, diari)

Per questo motivo, Paesi come la Norvegia, Svezia e gli Stati Uniti mantengono la metodologia attiva (dichiarativa) per misurare rispettivamente le stazioni locali e le più piccole aree di mercato.

La rilevazione elettronica negli altri paesi

I rapporti EGTA ed EASI (Emro Audience Survey Inventory) di EMRO (European Media Research Organization),  confermano, spiega Agcom, “che, se ancora oggi le metodologie di tipo “dichiarativo” sono ancora le più comunemente impiegate in tutta Europa, le migliori prassi a livello internazionale testimoniano come il processo di sviluppo tecnologico sia il percorso da seguire”.

Il test in Svizzera del 2001

La misurazione elettronica (tramite meter) è stata sviluppata per la prima volta in Svizzera con l’introduzione nel 2001.

Regno Unito

Questo è stato seguito dalla sperimentazione di un meter PPM che è stato testato nel Regno Unito alla fine degli anni 90 e introdotto in mercati più grandi negli Stati Uniti nel 2007.

Canada, Danimarca, Islanda, Kazakistan, Norvegia, Singapore, Svezia e Stati Uniti

La metodologia PPM ha dimostrato di essere la piattaforma di misurazione dell’audience radio elettronica più ampiamente adottata, ed è attualmente in uso in Canada, Danimarca, Islanda, Kazakistan, Norvegia, Singapore, Svezia e Stati Uniti.

Francia

La società di rilevazione francese Médiamétrie ha recentemente sviluppato una tecnologia simile, chiamata RateOnAir. Sistemi di misurazione convergenti sono rinvenibili anche nell’esperienza olandese (NMO) che ha avviato un sistema cross piattaforma e cross device per la misurazione di tutti i mezzi, superando così i precedenti JIC”, si legge nella delibera n. 202/23/CONS.

I precedenti della rilevazione elettronica

L’introduzione della misurazione elettronica, per Agcom, “ha avuto successo fino ad oggi nei Paesi che sono stati in grado di trovare un accordo comune all’interno dell’industria radiofonica e, in secondo luogo, di tradurre i vantaggi di dati accurati e granulari e ottenere l’accettazione di una nuova struttura di prezzo da parte degli acquirenti pubblicitari”.

Il caso di RAJAR in UK che potrebbe ispirare l’Italia

Recentemente, nel Regno Unito, RAJAR (Radio Joint Audience Research) ha adottato, sottolinea Agcom, “una soluzione ibrida che combina i dati rilevati dai diari e dai meter. Infatti, ad ottobre 2021 RAJAR ha introdotto una nuova metodologia che aggiunge al sistema esistente basata sui diari d’ascolto, l’ampliamento delle sue fonti di raccolta dei dati con l’inclusione per la prima volta di un panel con la tecnologia MediaCell (tecnologia PPM)”.

I vantaggi della rilevazione ibrida

“Questa metodologia flessibile e avanzata – secondo l’Autorità – fornisce una maggiore stabilità e sicurezza per i futuri sondaggi RAJAR, ottimizzando le risorse e creando una solida base per lo sviluppo futuro”.

Il caso Médiamétrie

Anche nel mercato francese, Médiamétrie che “è il principale organismo con il compito della misurazione dell’audience sui vari mezzi di comunicazione (TV, radio, Internet, ecc.) ha recentemente introdotto una misurazione parallela combinando i risultati del metodo dichiarativo con i dati ottenuti dalla rilevazione elettronica.

Due studi per una rilevazione unica

Infatti, Médiamétrie pubblica regolarmente due principali studi sull’audience della radio: EAR National, che rileva l’audience media quotidiana (Reach, Share e durata d’ascolto), e EAR Insight che rileva il comportamento di ascolto sul periodo lungo (7 e 28 giorni)”, aveva concluso Agcom.

Ascolto in cuffia

Vi è poi da considerare l’irrisolto problema dell’ascolto in cuffia, analizzato nell’articolo propedeutico al presente, al quale rimandiamo.

TER verso CATI-CAWI/SDK

Per questo motivo, con ogni probabilità, l’indagine TER innovata – riferisce una fonte qualificata che lo ha confidato a NL – “si baserà su un sistema ibrido frutto della combinazione di metodi di rilevazioni dichiarativi (CATI, CAWI, diari), ma non con un meter, bensì col sistema  SDK  (Software Development Kit), già impiegato da Audiweb che contribuisce alla rilevazione Audiweb Daily/Weekly”.

Cosa è il Software Development Kit

Il Software Development Kit di Nielsen (SDK), inserito dagli editori iscritti al sistema in video, pagine e applicazioni, restituisce dati censuari sui volumi della fruizione di tutti i contenuti online distribuiti tramite differenti piattaforme.

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Finalità

Il metodo SDK consente di integrare gli strumenti di misurazione nei contenuti digitali indipendentemente dal device utilizzato per la fruizione del contenuto e consente la coerente attribuzione di tutte le audience rilevate, anche quando riferite a contenuti editoriali fruiti in applicazioni mobile di terzi, alla fruizione di video su differenti piattaforme, alla modalità Facebook in-app mobile browsing, a Facebook Instant Article o Google AMP.

Contenuti statici e dinamici

Più in dettaglio, l’SDK può rilevare sia contenuti statici (pagine) che contenuti video live e on-demand ed è disponibile per: browsers, applicazioni iOS ed Android.

Dati censuari

Inoltre, nella raccolta dei dati censuari vengono utilizzati dei filtri in grado di identificare traffico non umano, così da registrare esclusivamente il traffico proveniente da browser e applicazioni, sia esso contenuto testuale o video.

Tempi tecnici per passare da CATI ad indagine ibrida

Però, per organizzare una metodologia di questo tipo – continua la nostra fonte – certamente non bastano un paio di mesi”. Di qui, pertanto, la dichiarazione di TER che la rilevazione 2024 sarà necessariamente modellata su quella 2023, essendo un anno “un tempo naturale di predisposizione del nuovo sistema ibrido“. Integrazione che peraltro deve seguire anche la trasformazione da MOC (Media owner committee) a JIC (Joint industry commitee).

Audicom

“D’altra parte – prosegue il nostro interlocutore – Audicom (fusione tra Audipress e Audiweb) è in corso di gestazione da un anno e, con ogni probabilità, non sarà lanciata prima del 2025″.

Autopromozione sub judice…

Molto probabile, invece, che nell’indagine 2024 “verranno prese in considerazione le conclusioni del team di esperti” cui TER ha commissionato l’analisi degli “effetti della cd. autopromozione, alla quale hanno, più o meno, attinto tutti i player (compresa la maggiore contestatrice del metodo, la RAI)”, ha concluso la fonte confidenziale.

… con pareri discordanti

E su cui effetti – come aveva documentato questo periodico – c’è profondo disaccordo tra gli esperti. (M.L. per NL)

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