Radio. In Europa tema prominence Radio su cruscotto auto comincia ad emergere. Ma la soluzione non sarà solo normativa o regolamentare

prominence radio

Al RadioDays di Monaco (che si concluderà oggi, 19/03/2024), come era stato il mese scorso al World Radio Day 2024, diversi interventi degli operatori hanno avuto due argomenti comuni: la prominence dei servizi di media radiofonici sull‘automotive e le piattaforme OTT.
Temi di cui, qui, ci occupiamo da tempo, ma per i quali, sul piano normativo e regolamentare, si sta facendo ancora troppo poco. E, comunque, in grande ritardo.

Prominence da costruire

La stessa prominence, già rallentata per il comparto tv (è iniziata solo da qualche settimana la discussione al tavolo tecnico promosso da Agcom relativamente all’icona per l’accesso al DTT – la cui nuova sessione si terrà domattina – e chissà quando si penserà a quella per le icone dello streaming), deve essere ancora affrontata sul piano regolamentare, in forma coordinata a livello europeo.

Spotify equipped

Ma, nel frattempo, le automobili escono già dalle catene di produzione equipaggiate con le icone di Spotify & C. in focus su un dashboard sempre più confinante con l’offerta streaming che con quella via etere.

 Autoschizofrenia 

Lo stesso settore automotive si muove in forma schizofrenica.

Per BMW la radio sul dashboard ha un ruolo importante

Da una parte ci sono car company come BMW che non hanno timore di esprimere l’importanza del mezzo radio (“Per noi il mezzo ha un ruolo importante nelle nostre dashboard, molto più di servizi di streaming”, ha dichiarato il portavoce della casa al RadioDays di Monaco).

Tesla vorrebbe solo streaming sulle quattro ruote

Dall’altra ci sono brand come Tesla che da sempre spingono sull’only streaming, anche se in Europa hanno dovuto adeguarsi alla normativa che impone la presenza del DAB.

Volvo per le piattaforme ad ampia condivisione, GM per piattaforma captive

Così, se Volvo si oppone all’adozione di piattaforme proprietarie (preferendo mantenere le porte aperte a quelle ad ampia condivisione come Android Auto ed Apple CarPlay), negli USA GM vuole estromettere dai suoi cruscotti CarPlay, a favore di una joint venture con Google.

User (un)friendly

Sta di fatto che, come più volte stigmatizzato, in generale si nota una sempre maggiore limitazione per gli utenti ad accedere ai contenuti radio lineari, che dovrebbero essere a fruizione immediata.

Icona radio grigia ed imboscata

“L’icona radio non può essere grigia e imboscata e le radio FM alla posizione 50: gli automobilisti devono trovare il brand che conoscono e cercano”, è stato spiegato ad uno dei seminari del RadioDays di Monaco.

Radio relegata in un angolo del cruscotto.

Come abbiamo dettagliato in un ampio report sull’argomento, l’ascolto della radio sulle nuove automobili sta diventando sempre più complicato al cospetto di sistemi che, con l’obbiettivo di semplificare la vita agli utenti, di fatto tendono a relegare la Radio in un angolo o comunque ridurla al livello delle piattaforme di streaming on demand.

Al contrario di Spotify

Anzi peggio, se è vero, come è vero, che l’icona di Spotify è – questa sì, come detto in apertura – sempre più presente.

Sicurezza

Eppure, della complicazione della gestione dell’entertainment si è accorto anche l’European New Car Assessment Programme (Euro NCAP), cioè il Programma europeo di valutazione dei nuovi modelli di automobili, che dal 1997 si occupa di definire le modalità di valutazione della sicurezza passiva delle automobili nuove tramite l’introduzione e l’uso di specifici protocolli di prova (in modo tale da offrire al consumatore informazioni armonizzate).

Tasto unico

Parliamo, naturalmente, del tanto discusso tasto unico per la fruizione della radio sulle auto interconnesse, cioè tutte quelle di nuova generazione.

Dashboard troppo complicato

L‘Euro NCAP è infatti recentemente  intervenuto sul tema della complicazione dei dashboard che distraggono l’utente, affermando che entro il 2026 dovranno essere introdotti protocolli di semplificazione.

Incidenti per distrazione

“L’uso eccessivo di touchscreen è un problema sempre più grande, con quasi tutti i veicoli che spostano i controlli chiave sugli schermi centrali, obbligando i conducenti a distogliere lo sguardo dalla strada ed aumentando il rischio di incidenti per distrazione”, ha dichiarato una decina di giorni fa Matthew Avery, direttore dello sviluppo strategico di Euro NCAP.

Target 2026

Le verifiche, che Euro NCAP effettuerà nel 2026, incoraggeranno i produttori ad utilizzare controlli fisici separati per le funzioni di base in modo intuitivo, limitando il tempo di sottrazione della cd “vista strada” ai fini di una guida più sicura.

I protocolli

Ovviamente Euro NCAP non ingerisce sulle modalità di attuazione dei protocolli, ma fissa l’obbligo di controlli fisici per comandi basilari di alto utilizzo o di estrema essenzialità, come i segnali di svolta, le luci di pericolo, i tergicristalli, le funzioni SOS ed eCall e, ovviamente, l’accesso al car entertainment.

Nessun potere impositivo…

Euro NCAP non è un ente di regolamentazione pubblico (sebbene sia sostenuto dall’Unione Europea) e quindi non ha il potere di imporre alle case automobilistiche l’impiego di controlli fisici per tali funzioni.

… ma le cinque stelle pesano

Tuttavia il punteggio di cinque stelle assegnato è un punto di forza, simile al programma Top Safety Pick del comparto assicurativo americano, ed è quindi probabile che la sua sollecitazione risulti efficace.

One click

Si tratta di un’indiretta applicazione del principio One Click, introdotto da NL quattro anni fa (ed oggi assunto a modello comportamentale ideale) per ribadire la necessità che la radio rimanesse accessibile sul cruscotto delle auto con un solo pulsante, come accaduto dall’avvento dell’autoradio fino all’era delle auto interconnesse.

Disintermediazione

Un traguardo figlio dell’esigenza dell’era attuale: la semplificazione e la disintermediazione.

Mutuazione

Un obiettivo improcrastinabile al cospetto dell’invasione di campo sulle quattro ruote dei servizi di streaming audio on demand.

La Radio non deve essere solo semplice da trovare, ma anche impossibile da perdere

Concetto, peraltro, ribadito da Jean Philip De Tender dell’EBU (European Broadcasting Union) che al WorldDAB Automotive 2023 del giugno dello scorso anno aveva affermato: “La radio non dovrebbe essere solo semplice da trovare, deve essere impossibile perderla”.

Presenza confermata sul cruscotto

“Proprio come il vecchio pulsante radio fisico, l’accesso alla radio, dovrebbe essere immediatamente evidente. Sia esso (accesso) AM, FM, DAB o tramite IP”.

Altoparlanti (più) intelligenti (degli editori)

Anche sugli smart speaker la presenza della Radio è affidata alla perseveranza degli ascoltatori, senza facilitazione alcuna a favore dei servizi di media radiofonici di interesse generale, sempre più difficili da individuare.

Digital audio

Uno schema che limita lo sviluppo, soprattutto nella direzione del digital audio.

Posizioni regalate

Ma che, sopra ogni altra cosa, continua a regalare posizioni alle solite piattaforme OTT, soprattutto per quanto riguarda la pubblicità geolocalizzata che sulle quattro ruote trova la massima espressione, come si dimostra dai recenti aggiornamenti dei sistemi di navigazione, sempre più ricchi di suggerimenti commerciali.

Acculturamento

Insomma di prominence si è parlato anche al RadioDays, ma la cultura sul tema, anche da parte dei diretti interessi, gli editori, è ancora parziale e limitata.

Rischio di perdere l’auto per strada

Le stesse rappresentanze sindacali sono ancora ferme al problema dell’icona della televisione lineare sulle smart tv e nemmeno paiono essersi rese conto che, nel frattempo, gli automobilisti stanno perdendo per strada la Radio.

Non basta la prominence

Tuttavia, molti osservatori sono scettici sulla possibilità che, da soli, interventi normativi e regolamentari sarebbero sufficienti per mettere in protezione la radiofonia. Secondo tale scuola di pensiero, le misure protettive andrebbero infatti accompagnate da una preventiva concertazione tra i broadcaster e l’automotive, partendo dalle esigenze comuni e cercando di mediare su quelle opposte.

Il modello del tavolo televisivo per una Icona Radio

L’esperienza del citato tavolo tecnico sull’icona tv, che vede su posizioni diametralmente opposte fornitori di servizi di media audiovisivi (le emittenti) ed i produttori di televisori su alcuni aspetti, potrebbe essere maestra per addivenire a quella che noi, già nel 2019, avevamo chiamato proprio Icona Radio.

Le priorità dell’automotive

Va vediamo le rispettive posizioni dei due comparti in termini di urgenze.
Le priorità dell’automotive sono:
1) techonology choice;
2) consumer preference;
3) geographic coverage;
4) integration complexity;
5) user experience;
6) continuos innovation;
7) security;
8) content compliance.

Le priorità del broadcasting

Quelle dei broadcaster:
1) channel control;
2) editorial control;
3) content protection;
4) prominence;
5) commercial model support;
6) audience insights;
7) innovation
.

Visione lato ricevente vs visione lato emittente

Confrontandole, emerge immediatamente come l’automotive privilegi soprattutto il lato utente, mentre gli editori sono quasi completamente radicati sulla protezione delle loro (attuali) prerogative.

Eccessiva distanza di posizioni

Due comparti ancora un po’ troppo distanti per riuscire a trovare un accordo, verrebbe da dire. (M.R. per NL)

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